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Landaluce, un po' Zverev e un po' Alcaraz: chi è la nuova speranza di Spagna

Martin Landaluce è il più giovane nella Top 10 Under 18. Nel 2022 è esploso sull'erba, ha vinto lo US Open junior, debuttato in un Challenger e nel circuito ATP

di | 04 dicembre 2022

La Spagna ha espresso il più giovane numero 1 dal 1973, nell'era del ranking computerizzato. Ma già pensa all'erede di Carlos Alcaraz, di soli tre anni più giovane. La nuova risposta del tennis spagnolo, Martin Landaluce, è il più giovane tra i Top 10 nel ranking junior. Biondo, occhi azzurri e fisico formato, il campione dello US Open Under 18 vede Alcaraz come una fonte d'ispirazione. Ma non l'unica.

"Per anni ho osservato molto Zverev, ho uno stile di gioco simile al suo - ha detto -. Poi da quando è esploso Carlos l'ho guardato molto e mi piace anche molto come persona. Sono due buoni modelli".

Landaluce ha iniziato a giocare a tre anni. Si è allenato prima con il padre, che è rimasto a lungo il suo coach. Ora fa base a Madrid, dove è nato l'8 maggio 2006, sotto l'egida della Federazione spagnola. Ha lavorato per due anni con Oscar Burrieza, poi ha aggiunto allo staff Esteban Carrill, ex coach di Roberto Bautista Agut e di Johanna Konta.

Landaluce avrebbe potuto scegliere anche la strada accademica come i suoi due fratelli maggiori che si sono iscritti all'università con borse di studio per il tennis rispettivamente in Georgia e in Texas.

Appassionato di musica classica, Landaluce ha avuto anche la possibilità di allenarsi alla Rafa Nadal Academy, dove ha incontrato il finalista dello US Open Casper Ruud, che ha accompagnato il maiorchino nel lucrativo tour di esibizioni in Sudamerica.

Quest'anno ha iniziato la stagione vincendo il J1 di Plovdiv, in Bulgaria. Ha debuttato negli Slam junior al Roland Garros, perdendo al primo turno contro Martyn Pawelski.

A sorpresa Landaluce ha cambiato passo su una superficie lontana dalla sua benché giovane esperienza e dalla tradizione del tennis spagnolo pre-Nadal: l'erba. 

In effetti il sedicenne non ci aveva mai giocato prima del J1 di Nottingham della scorsa estate. Al primo tentativo, ha subito vinto il titolo in finale su Alex Michelsen. Non contento, si è ripetuto la settimana successiva a Roehampton (in finale su Bor Artnak), poi ha raggiunto la semifinale del torneo junior a Wimbledon. Ci è arrivato senza perdere un set, prima di fermarsi contro lo statunitense Michael Zheng 6-3, 3-6, 7-6 (10-7). Ma le 15 vittorie di fila nelle prime 15 partite giocate sull'erba non è affatto un risultato trascurabile.

"Gioco un tennis aggressivo, ho colpi piatti, forse per questo mi sono adatto così presto e così bene sull'erba - ha detto -. Pensavo che sarebbe stato difficile per me, invece mi ci sono trovato bene da subito".

L'exploit principale rimane, comunque, il primo trionfo in uno Slam Under 18, allo US Open. Testa di serie numero 5,  Landaluce ha eliminato in semifinale il primo favorito del seeding, Daniel Vallejo, e in finale il secondo, il belga Gilles-Arnaud Bailly che aveva già sconfitto a Wimbledon.

Landaluce, secondo spagnolo a trionfare a New York tra gli Under 18, ha chiuso la stagione con un paio di prime volte senza lieto fine ma con dentro molte speranze per il futuro. Ha debuttato in un Challenger, ad Alicante, perdendo contro il belga Michael Geerts, e nel circuito maggiore, all'ATP 250 di Gijon. Ma non era ancora pronto per confrontarsi con il numero 30 del mondo, Tommy Paul. Potrebbe essere solo questione di tempo.

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