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Non solo Sinner e Musetti: che bella la Generazione azzurra 2.0!

Il responsabile FIT degli under 18, Giancarlo Palumbo ci accompagna alla scoperta degli altri giovani supportati in tutt’Italia dalla Federazione nei loro club privati. A cominciare da Giulio Zeppieri, il primo prodotto di “Racchette di Classe”

di | 09 maggio 2022

Giulio Zeppieri colpisce di diritto (foto Sposito)

Giulio Zeppieri colpisce di diritto (foto Sposito)

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Bello è anche, in una domenica subito piena di pubblico, l’abbraccio di Lorenzo Musetti a Giulio Zeppieri a bordo campo, sul Pietrangeli, un attimo dopo che il romano batte Cressy e supera le qualificazioni.

“Siamo amici, lui vuole il mio bene”, dice il figlio di un importante avvocato che ha convinto a fatica papà ad accettare il suo sogno e ha sofferto l’ansia e la frustrazione, e poi gli infortuni e quindi il divorzio dal coach storico, Melaranci, nella sua Latina, per sposare Fischetti a Roma, e riproporre quel tennis mancino tutto suo, con un timing tutto suo, che da junior lo teneva alla pari con l’ amico Muso, il genietto di Carrara, classe 2002, e lo propone contro la potente linearità di Karen Khachanov.

“Ognuno segue le sue strade di crescita, Sinner e Musetti sono straordinari, io spero di trovare la mia strada”. Bravo ragazzo, introverso e pacato, che pensa molto prima di parlare e si nasconde dietro un barbone incolto e il cappellino da spiaggia, “Zeppo” dice sempre cose sensate, lui che è figlio di “Racchette di Classe”, l’iniziativa FIT nelle scuole che si affacciò “Al Capanno” di Latina dove si è formato. 

Bello è anche Jannik Sinner (classe 2001) che esordisce contro il temibile Martinez da capoclasse della generazione 2.0 del tennis italiano mischiando le carte del destino. Perché così come lui alle ATP Finals di Torino guadagnò un posto in extremis fra i Super8 per l’infortunio di Matteo Berrettini, adesso Musetti, costretto a sua volta ai box, passa la wild card in tabellone a Luca Nardi (2003), il ragazzo di Pesaro che sottoporrà il suo tennis “ping pong” al difficile test Norrie.

E così Zeppieri, che aveva mancato il primo colpo, rientra nelle qualificazioni e sfrutta l’occasione con due rimonte da giocatore di testa, tecnica e tattica. “La palla è pesante, ma ha un timing tutto suo, porta i colpi con movimenti stretti prendendo il tempo, meglio di rovescio, deve crescere di dritto. E’ un po’ indietro come fisico, forse anche per via dell’infortunio, spero proprio che Fischetti, come altri coach, abbia fiducia in Rianna e nelle strutture FIT, anche a Tirrenia, e faccia così quell’ulteriore salto di qualità. Intanto sta compensando la mancanza di esperienza nei tornei all’estero, perché ha primeggiato l’attività sul circuito Futures e Challenger nazionale”, racconta sempre Palumbo.  

Dalle pre-qualificazioni sono schizzati fuori a sorpresa gli altri 2001, Francesco Passaro (Perugia) e Matteo Arnaldi (San Remo) e sono entrati nel tabellone principale. “Forse sarebbe stato meglio se avessero fatto le qualificazioni ma per come hanno giocato si meritavano il tabellone principale”, sempre secondo Palumbo, che li assiste paterno mentre perdono subito e netto contro Cilic e Garin, arrabbiati con se stessi per aver tenuto solo a tratti. Tanto che Arnaldi si picchia forte la testa dopo il break decisivo. “Dovranno analizzare per bene le loro partite, il pensiero di base dev’essere che devi essere pronto a stare a questo livello per due ore. Loro ancora non sono abituati a questo palcoscenico e quindi questa volta hanno fatto da comparse. Non devono provare rabbia e frustrazione”.

Passaro contro Garin ha messo in mostra un gran dritto, ma è appena esploso, anche se vorrebbe bruciare le tappe: “I risultati li sta facendo adesso, grazie al supporto che gli stiamo dando a Tirrenia sta facendo quel sito di qualità anche fisico e mentale di cui necessità. Tre mesi fa era 600 del mondo, a San Remo ha perso contro Rune da 3-6 6-2 4-2”. Arnaldi contro Cilic, ha cominciato a vedere a tratti i frutti del gran lavoro. A 18 anni ha fatto la semifinale al Bonfiglio, forse credeva di bruciare le tappe invece sta crescendo ora di centimetri e di peso.

Un recupero di rovescio in allungo di Francesco Passaro (foto Sposito)

C’è curiosità per come Luca Nardi può interpretare il match di primo turno contro il top ten Norrie: il pesarese,  oggi 201 ATP, terzo più giovane nella classifica mondiale dopo Alcaraz e Rune,  è il gioiellino dei 2003 azzurri, nell’ottima covata di cui fanno parte anche Tabacco e Piraino. “Ha grandi qualità. Gioca un tennis diverso, per noi più difficile ma per lui naturale, dopo l’esplosione a 14-15 anni col successo a Tarbes e il primo punto nella classifica ATP, non ha replicato quei risultati ma adesso è esploso con due Challenger vinti. Bravo il suo coach che si è appoggiato anche al tecnico federale Galoppini e alla struttura FIT. A inizio anno era numero 370, sta crescendo, quest’esperienza gli farà bene”. 

Non è finita qui: ci sono ancora Mattia Bellucci, Matteo Gigante, Samuel Vincent Ruggeri, Luciano Darderi, Gianmarco Ferrari (l’allievo di Diego Nargiso a Como, mancino e gran battitore com’era lui). E’ il frutto di un lavoro che tocca tutt’Italia, è già un bel futuro. “Dietro le punte Sinner e Musetti c’è un movimento importante”, chiosa Palumbo. Bello.


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