-
Itf

Binaghi elogia l’Italia: “Ragazzi straordinari. Sinner? Giusto guardare al lungo periodo”

Le parole del presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel Angelo Binaghi in conferenza stampa dopo la qualificazione raggiunta per la Final 8 di Coppa Davis. Binaghi fa i complimenti anche a Berrettini, parla del futuro della manifestazione e invoca riforme strutturali per l'ITF

17 settembre 2023

Il presidente della FITP Angelo Binaghi (foto Sposito)

Il presidente della FITP Angelo Binaghi (foto Sposito)

Il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel Angelo Binaghi ha parlato in conferenza stampa alla Unipol Arena dopo la qualificazione raggiunta per la Final 8 di Coppa Davis. Ha elogiato la squadra e Jannik Sinner, che "non si è fatto trascinare nelle polemiche. Credo che si possano, si debbano sacrificare obiettivi di breve termine per vincere la battaglia di medio e lungo periodo - ha aggiunto - perché se vinciamo questa scommessa cambiamo la storia del tennis". Binaghi ha fatto i complimenti anche a Matteo Berrettini, ha parlato del futuro della Coppa Davis e invocato profonde riforme per l'ITF. Queste le sue parole sui vari temi affrontati nel corso della conferenza.

"In linguaggio calcistico potremmo dire che l'abbiamo ribaltata. Abbiamo fatto una remuntada. Abbiamo subito il primo giorno una sconfitta bruciante, inattesa, in casa, e l’avremmo complessivamente subita se non avessimo completato questa grande impresa contro il Cile. Non ricordo precedenti simili, solo contro la Finlandia nel 2000 a Reggio Calabria: c'erano in campo Sanguinetti e Galimberti. Fu una grandissima delusione dalla quale partì la ricostruzione del nostro tennis.

Ero pronto a venire di fronte a voi in una situazione completamente diversa. Se anche avessimo subito questa sconfitta così bruciante, vi avrei detto che sarei stato dalla parte dei ragazzi.

Sono dalla loro parte perché abbiamo una generazione di ragazzi esemplari, che sono anche ottimi giocatori, di grandi prospettive, giovani che tutto il mondo ci invidia. L'eventuale eliminazione nel girone sarebbe stato solo un incidente di percorso dentro un cammino di crescita di lungo periodo del tennis italiano.

Avrei voluto venire da voi dopo aver perso per chiedervi: cosa è cambiato rispetto a quello che abbiamo costruito, a quello che siamo diventati e a quello che, con i nostri principi e obiettivi, vogliamo essere in futuro? Niente. La sconfitta non avrebbe cambiato una virgola. Ora che abbiamo passato il girone, credo che non cambi nulla se non per il fatto che da qui a fine anno avremo un'occasione in più per cercare di ottenere i grandi risultati che ci aspettiamo e che i nostri giocatori hanno iniziato a farci assaporare".

SINNER

"Aspettavo la fine degli incontri per parlare di Sinner, a cui faccio i complimenti perché è riuscito in questi giorni a non rispondere e a non farsi trascinare dalle polemiche, a far sì che la squadra riuscisse ad esprimere il meglio anche nelle difficoltà. Sono atteggiamenti di grande maturità che confermano quello che ho sempre pensato di lui.

Ero presente a New York quando ha giocato tre set e mezzo con i crampi contro Zverev, in una situazione molto difficile: c'era molto caldo, era molto umido. Ho seguito le dichiarazioni anche alla nostra televisione in cui ha sostanzialmente detto che era pronto a venire in Davis. Siamo stati informati che il suo staff immediatamente dopo aveva impostato con lui una riflessione seria che ci sembra ragionevole".

Gli hanno detto: ‘Houston, abbiamo un problema. Se vuoi vincere gli Slam, un obiettivo suo e di tutto lo sport italiano, i dati ci dicono che abbiamo problemi fisici. A Miami dopo la semifinale contro Alcaraz non ci reggiamo in piedi in finale contro Medvedev. A Cincinnati abbiamo avuto difficoltà fisiche contro Lajovic due giorni dopo aver vinto Toronto. Allo US Open dopo tre incontri non proprio devastanti abbiamo problemi.

Se l'obiettivo continua ad essere, e deve essere, diventare un giocatore che ogni anno lotta per gli Slam come Federer, Djokovic e Nadal, allora bisogna fermarsi, fare un programma fisico pluriennale come già stiamo facendo, e intensificarlo. Il calendario da qui a fine anno prevede tre, quattro settimane vuote. perciò dobbiamo sfruttare queste settimane di intensificare la preparazione fisica e darti tutte le armi per poterti mettere in condizione di competere per vincere gli Slam’.

Il presidente della FITP Angelo Binaghi (foto Sposito)

"Condivido, e l'ho condiviso fin dal primo momento con grande sofferenza, l'obiettivo che Sinner e il suo team si sono dati. Oggi succede questo perché Sinner ha 22 anni, è numero 4 nella Race e rappresenta per noi un'occasione che nel tennis italiano non c'è mai stata. Nemmeno Panatta e Nicola Pietrangeli, credo, sono arrivati numero 4 del mondo a 22 anni.

Credo che si possano, si debbano sacrificare obiettivi di breve termine per vincere la battaglia di medio e lungo periodo, perché se vinciamo questa scommessa cambiamo la storia del tennis. Arriverà comunque anche per Sinner il momento in cui alla nazionale bisognerà dare la priorità rispetto ad altro, ci saranno situazioni in cui i ragionamenti potranno e dovranno essere diversi. Sono sicuro che Sinner non rinuncerà a venire a Malaga. Credo che abbia detto, e l'ha dimostrato quando è venuto a giocare in Coppa Davis, di provare orgoglio, voglia, passione nell’indossare la maglia della nazionale.

Credo sia stato giusto sacrificare questo girone di Coppa Davis, dove l'Italia partiva favorita anche senza Sinner e Berrettini, rispetto a obiettivi di lungo periodo che, se raggiunti, di Davis ce ne potrebbe portare tre o quattro come successo con le ragazze in Billie Jean King Cup negli anni 2000.

In attesa che questi nostri cari amici dell'ITF provino a sistemare questa Coppa Davis che qualche problemino lo ha, ci si è creato un orizzonte completamente differente. Mentre anni fa il girone di Coppa Davis sarebbe stata la gara più importante dell'anno, adesso abbiamo obiettivi di breve e soprattutto di medio termine che rendono il quadro più articolato e complesso.

A qualche cosa bisogna anche rinunciare se si hanno grandi obiettivi, e oggi per la prima volta nella storia l'obiettivo di avere un italiano fra i primi due, tre giocatori del mondo è reale. È nostro dovere riuscire a rimodulare i nostri principi, i nostri obiettivi per cercare di far cogliere a lui, a tutto il tennis e il nostro sport, un'occasione irripetibile".

I tifosi dell'Italia (foto Sposito)

"Il nostro obiettivo è riuscire in tre, quattro anni a giocare ogni anno per cinque, sei, sette di questi obiettivi, ovvero disputare tutti gli Slam, gli Internazionali BNL d’Italia, le [Nitto ATP] Finals e la Davis per poterli vincere.

Oggi non siamo così ma il punto su cui ci dobbiamo programmare è questo. E dobbiamo farlo rendendo tutto questo compatibile con i principi di Pietrangeli su cui abbiamo ricostruito la nostra Federazione in questi vent'anni. Dobbiamo essere bravi ad adattarci a questi nuovi ambiziosi obiettivi.

La regola di Nicola Pietrangeli è la mia: se rinunci alla Davis per giocare un altro torneo, allora ci confronteremo come abbiamo fatto negli ultimi vent'anni con altri giocatori che hanno sbagliato. Con quelle posizioni, che difendevano un ideale, abbiamo ricostruito una Federazione divisa, lacerata da problematiche di ogni tipo, e anche da una situazione finanziaria, sportiva, etica disastrosa. L'abbiamo riunita cominciando a dare bastonate tenendo fermo l'ideale comune della nazionale sul quale ricostruire la nostra Federazione.

I dati ci dicono che ci siamo riusciti. Più ancora delle classifiche dei giocatori, sono l'atteggiamento, la comunicazione, il fatto di avere una generazione di ragazzi esemplari a dire che con loro stiamo facendo un gran bel lavoro.

Ci sarebbe anche un discorso più profondo da fare. Chi vi parla rappresenta una Federazione che negli ultimi vent'anni quando i giocatori hanno fatto cose sbagliate di posizioni ne ha prese. La Coppa Davis e la Billie Jean King Cup le abbiamo difese noi anche se non sono manifestazioni nostre ma dell'ITF, senza avere da parte della stessa ITF nemmeno mezza parola di supporto".

LE POLEMICHE DI FOGNINI DOPO L’ESCLUSIONE

"Non pongo nessun nesso di relazione tra quello che è successo in campo il primo giorno, e che stava per succedere nella seconda partita, e le problematiche che ci sono state tra Fabio Fognini e Filippo Volandri. Problematiche che ho seguito: ho parlato con Fabio come sapete, e con Volandri.

Sono degli equivoci che  affronteremo con loro nei prossimi giorni, nelle prossime settimane, per superare questo problema che si è creato, ma che non ha alcun nesso con il risultato della prima giornata e con quello che si sarebbe potuto verificare nella seconda contro il Cile. Anche perché, al contrario, quello che è successo contro il Canada si sarebbe ripetuto nella seconda e magari anche nella terza giornata, se avessimo avuto una ripercussione forte di tenuta della squadra e del gruppo di tipo emozionale. A conferma del fatto che abbiamo una squadra di giocatori e ragazzi straordinari, in campo e fuori".

 

BINAGHI ELOGIA BERRETTINI

"Matteo Berrettini ha avuto un comportamento straordinario, da leader. I leader fanno così, vengono e trascinano. Credo sia logico che Matteo non ci fosse alla prima partita. È significativo che sia arrivato nel momento di necessità, a inizio settimana non sembrava che dovessimo averne bisogno. Il leader arriva nel momento del bisogno, e il momento del bisogno è arrivato con la seconda e con questa terza partita.

Lorenzo Musetti e Lorenzo Sonego festeggiati da capitan Volandri e tutta la squadra dopo il punto del 3-0 al Cile in Coppa Davis (Foto Giampiero Sposito)

Matteo Berrettini tifoso speciale degli azzurri durante Italia-Cile in Coppa Davis (Foto Giampiero Sposito)

LE ELEZIONI PER LA PRESIDENZA ITF

"Alle elezioni per la presidenza dell’ITF voteremo per il tedesco [Dietloff von Arnim]. A questa ITF va data una scossa. Qui non c'è più uno sponsor, ci hanno perfino liberato qui la categoria delle auto perché non riuscivano a trovare una casa automobilistica come sponsor. Probabilmente deve succedere all'ITF quello che è successo alla FITP trent'anni fa, magari serve toccare un punto ancora più basso perché ci sia un movimento che ricostruisca tutto da zero. Le riforme che ha fatto l'ATP con un presidente come Gaudenzi è quel che serve si faccia nell'ITF, nel governo complessivo del tennis mondiale".

LE ACCUSE A HAGGERTY

"Sono l'unico presidente nel mondo del tennis che, per cercare di risolvere i problemi interni, non ha mai fatto un’assemblea europea in 23 anni. Una sola volta sono andato a Dubai, ho scatenato una rivolta perché volevano dare più voti ai tornei dello Slam.

Un anno e mezzo fa o due sono stato chiamato dal presidente dell’ITF David Haggerty perché voleva parlare con Luigi Carraro, presidente italiano della Federazione Internazionale Padel e nostro consigliere federale. Ho preso l'aereo per Londra, poi ci sono state altre due riunioni in cui mi sono fatto garante del fatto che il padel sarebbe stato a disposizione dell’ITF per programmi di sviluppo sinergici nell'interesse soprattutto dei circoli.

Ho chiesto a Carraro di prendere determinate posizioni e mi aspettavo atti conseguenti da parte del presidente dell’ITF. Invece, senza dirci niente, ha convocato un'assemblea per tentare il colpo della vita e fagocitare il padel nel tennis. Andando così a ledere gli interessi di un nostro dirigente, della nostra Federazione, del nostro Paese. Ci ha provato anche perché non è in grado di sviluppare il suo core business che è il tennis. Ci ha provato, ha perso e nello sport quando perdi vai a casa. Inoltre un dirigente deve avere comportamenti lineari, cristallini, deve essere un esempio per il movimento  e Haggerty non lo è.

IL FUTURO DELLA COPPA DAVIS

"Il problema della Coppa Davis è che anche con il precedente formato portare i giocatori era diventato un problema ciclopico. Il cambio di formato non è che non fosse necessario. Ma ci vuole una soluzione differente, non è possibile avere un governo del tennis così frammentato.

Una volta ho fatto una riunione con il Comitato della Coppa Davis, mi han cacciato subito perché la mia tesi, coerente con quello che abbiamo fatto nella nostra Serie A, è che se veramente vuoi utilizzare questo campionato per premiare la nazione che fa meglio nel tennis devi far giocare quattro singolari e un doppio, ma con quattro singolaristi diversi. Allora vince chi lavora in fondo, e spingi le nazioni a cercare di non basarsi solo sul fatto che Federer o Djokovic nascano per caso nel loro Paese.

La questione se continuare con questa formula, o giocare ogni incontro in casa di una delle due nazioni è un problema che va affrontato con i giocatori. Giocare con una nazione sempre in casa è più importante per la popolarità della manifestazione, ma fa a cazzotti con il calendario dell'ATP."

L'INTERVISTA DI BINAGHI A SUPERTENNIS: GUARDA IL VIDEO

32D61B79-93E0-4C3C-9E68-8401E5F38040
Play

DAVIS A BOLOGNA FINO AL 2026

"A parte venerdì che aprivano le scuole abbiamo riempito il palazzetto, siamo contenti. Abbiamo un accordo sulla parola con il Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini per mantenere la Coppa Davis a Bologna fino al 2026, e per me e Bonaccini la parola vale più di ogni accordo scritto".

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti