“Vecchio” sicuro o giovane "bum bum"? Come Mirra & Diana il doppio olimpico ceco-russo pizzica… di pepe

Il vero limite dell’Olimpiade? Ti perdi sempre qualcosa. Sia che sei sul posto che davanti alla tv, anche con 10 canali interattivi. Ci sono le storie nelle storie, quelle che passano inosservate come lo squadrone della Russia. Ricordate? La nazione che attraverso lo sport mostrava i muscoli al mondo e soprattutto alla prima potenza mondiale, gli Stati Uniti d’America, sbandierando un mondo alternativo e vincente, nascondendosi dietro il luccichio delle medaglie.

Oggi quella nazione, punita per l’invasione dell’Ucraina, non ha più vessilli né inni e si esprime solo a titolo individuale, solo su specifici inviti del CIO, nascondendo però la propria identità dietro l’acronimo AIN, Atleti Individuali Neutrali. I suoi fantastici figli, però, si fanno ugualmente valere nello sport, che poi è l’essenza dei Giochi Olimpici. Oggi propone una coppia giovane e frizzante, quella formata dalla star annunciata, Mirra Andrea, e la arrembante mancina Diana Shnaider contro le 28enni ceche d’esperienza, Barbora Krejcikova e Katerina Siniakova.

SCINTILLE 
I motivi d’interesse di questi quarti di finale che promuovono alle partite che valgono le medaglie a 5 cerchi sono tanti. Il primo è politico: l’ex Cecoslovacchia poi Repubblica Ceca, da sempre la più ribelle degli stati-corollario dell’allora Unione Sovietica, si ribellò a Mosca già nel 68 con la famosa Primavera di Praga e si è staccata via via da quel regime, scindendosi poi dai fratelli slovacchi ed aggregandosi all’unione europea. 

La prima ribelle sportiva fu Martina Navratilova che, nel 1975, dopo aver perso con Chris Evert nelle semifinali degli US Open, andò all’Ufficio Immigrazione di New York annunciando che non voleva tornare in URSS. Nel giro di un mese ottenne una Green Card e nel 1981 divenne cittadina statunitense. Nello sport, soprattutto nel tennis, la tradizione ceca è superiore anche a quella russa. Come oggi le favorite del doppio sono le Barbora & Katerina. Che sono più esperte di partite e di specialità.

Krejcikova, allieva della sfortunata Jana Novanta, ha appena vinto Wimbledon a spese della nostra Jasmine Paolini, ha tanto tennis nel braccio al punto da sommare il secondo Slam al Roland Garros 2021. Infatti, in singolare, fra un infortunio e l’altro, è salita due anni fa al numero 2 del mondo. In doppio, già nel 2018 è arrivata anche al numero 1, e ha collezionato 7 Majors più le WTA Finals e l’oro olimpico 2020, con 3 misti agli Australian Open. La sua abituale partner, la coetanea Siniakova, in singolare s’è fermata al numero 27 WTA, con 5 titoli, ma in doppio è salita anche lei al numero 1 con 9 Majors, più Masters e Olimpiadi di Tokyo.

FRESCHEZZA
Che cosa possono contrapporre la 17enne Mirra Andrea e la 20enne Diana Shnaider a due volponi come le ceche? Poco e insieme tanto. Poco, evidentemente, come esperienza, ed anche qualità specifica in doppio, ancor di più a un’Olimpiade. Tanto, come spensierata spudoratezza e sconvolgente freschezza di chi vuole conquistare un futuro di alto livello tirando ogni palla a più non posso - nella scia della scuola Usa che entrambe hanno sposato - ed infilandosi così nelle personalità spesso fragili delle due ragazze ceche per creare sconquassi dagli impronosticabili risultati.

Anche in nome della situazione politica che stanno subendo, da ospiti quasi indesiderate ai Giochi: quanta voglia hanno di regalare un acuto a sé stesse e alla loro patria soffocata dallo zar Putin? Riusciranno ad esprimersi ed esaltarsi o subiranno piuttosto l’emozione e gli oleati meccanismi delle avversarie, favorite per un altro oro olimpico? Di sicuro quello che contrappone due generazioni e due mondi sarà uno degli scontri più intriganti della giornata tennistica che già guarda alla campagna sul cemento nordamericano.