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Qui Malaga: attenti a quei due…

Nel day-off in vista della semifinale di sabato contro l’Australia sul Centrale si sono allenati Sinner e Berrettini, protagonisti del successo sull’Argentina, che potrebbero essere chiamati entrambi al doppio impegno

di | 22 novembre 2024

Jannik Sinner Matteo_Berrettini in allenamento in Coppa Davis (Foto Sposito/FITP)

Jannik Sinner Matteo_Berrettini in allenamento in Coppa Davis (Foto Sposito/FITP)

Attenti a quei due. Hanno entusiasmato giovedì sera nel doppio decisivo che ha permesso all’Italia di battere nei quarti l’Argentina giocando un tennis spettacolare e dimostrando grande affiatamento nonostante fosse soltanto il terzo match che disputavano insieme. Jannik Sinner e Matteo Berrettini sembrano avere tutta l’intenzione di lasciare una doppia firma su queste Dasvis Cup Finals di Malaga.

Il numero uno del mondo sembra davvero provvisto di energie inesauribili: dopo i due punti conquistati contro il team albiceleste (il secondo - come detto - insieme all’amico Matteo), l’altoatesino è stato il primo ad aprire la sessione di allenamento riservata all’Italia sul Centrale del Palacio de Deportes José María Martín Carpena. Sinner si è allenato con Alessandro Bega (team Berrettini) sotto lo sguardo vigile del capitano azzurro Filippo Volandri e di Umberto Rianna, responsabile del settore over 18 della Federazione.

Per Jannik tanto lavoro sulla diagonale del rovescio, spingendo sempre più forte, prima di passare a quella del diritto. Dopo una mezz’ora arriva anche Matteo, e si ricostituisce il super doppio.

Per Berrettini un po’ di esercizi di riscaldamento per la parte superiore del corpo, un po’ di stretching e torsioni. Poi si parte con l’allenamento in campo, subito uno contro l’altro, con Capitan Volandri e Bega ad osservare.

Coppa Davis, l'Italia prepara la semifinale con l'Australia

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La battaglia di diritti tra i due è una sinfonia di “sdeng” in crescendo. Nelle pause i due scambiano pareri e considerazioni con Volandri e Rianna: si accomodano sulla stessa panchina come se stessero ancora giocando il doppio insieme. L’essersi sostenuti a vicenda ha creato un legame forte tra due ragazzi dal carattere molto diverso: tranquillo e controllato l’altoatesino, esuberante e comunicativo il romano. Matteo lo scorso anno, infortunato, era prima a Bologna e poi a Malaga per supportare la squadra e Sinner. A settembre Jannik è andato a Bologna a sostenere l’amico tornato a vestire la maglia della Nazionale dopo due anni.

Terminata la pausa si passa a lavorare sul rovescio del romano, piatto, slice, in back. Quindi via alle volée e a qualche smash prima per Matteo e poi per Jannik. Arriva il momento della “prova servizi” e Berrettini dà una dimostrazione pratica del motivo per cui il suo soprannome nel tour è “the hammer”, ma anche Sinner non è da meno. Da ultimo si provano le risposte.

Il rovescio di Matteo Berrettini in allenamento (Foto Sposito/FITP)

Il rovescio di Matteo Berrettini in allenamento (Foto Sposito/FITP)

Quando tutto sembra pronto per il set di allenamento le luci dell’impianto improvvisamente si abbassano illuminando solo le scritte e i loghi in campo. Jannik, che non ha nessuna intenzione di provare a rispondere alle bordate di Matteo senza una luce idonea, si sbraccia per attirare l’attenzione dei tecnici ma inutilmente.

Dopo un po’ di minuti torna l’illuminazione, proprio quando i due, con molta filosofia, decidono di riprendere almeno a palleggiare. Con la luce piena hanno giusto il tempo di giocare tre game. Incombono infatti gli olandesi che hanno già fatto capolino sul Centrale: ora tocca a loro prepararsi in vista della semifinale odierna contro la Germania.

Per Matteo e Jannik è tempo di lasciare il campo: la training session dell’Italia si chiude con un abbraccio cameratesco…. Attenti a quei due….

P.S. Dall’allenamento del team “aussie” sembrerebbe che Lleyton Hewitt, il capitano australiano, abbia intenzione di confermare Kokkinaskis (che giovedì ha battuto lo statunitense Shelton dopo aver salvato 4 match-point!) come secondo singolarista insieme a De Minaur.


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