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Mirra e Diana: chi sono le avversarie delle azzurre per l'Oro

Andreeva e Shnaider sono già molto di più di due giovani emergenti del circuito. A Parigi hanno trovato un ottimo affiatamento togliendosi delle belle soddisfazioni pur dimostrando di divertirsi. La medaglia è assicurata ma visto che ci sono…

di | 03 agosto 2024

Mirra Andreeva e Diana Shnaider (foto Getty Images)

Curiosamente la classifica del singolare le vede una dietro l’altra: n.23 (“best”) Mirra Andreeva, n.24 Diana Shnaider. In quella del doppio nessuna delle due è nelle top 60 (sono n.95 e n.63). Di più, le due insieme non avevano mai giocato prima. Misteri del torneo olimpico! Ecco infatti che la 17enne di Krasnojarsk (Russia) e la 20enne di Zigulevsk (sempre Russia), in campo come atlete indipendenti, dopo le premature sconfitte in singolare rispettivamente contro la polacca Linette (primo turno) e contro la cinese Xiyu Wang (secondo turn), sono in finale nel doppio a giocarsi l’oro - domenica pomeriggio nel match che chiude il programma olimpico del tennis - con le azzurre Sara Errani e Jasmine Paolini, terze favorite del tabellone.

Una chance che le due ragazzine terribili si sono guadagnate a suon di risultati. Hanno rischiato solo all’esordio, quando sono riuscite ad imporsi solo al super tie-break sulle australiane Olivia Gadecki e Alja Tomljanovic. 

Poi hanno lasciato solo quattro giochi alle canadesi Laylah Fernandez e Gabriela Dabrowski (quest’ultima venerdì si è rifatta vincendo il bronzo nel misto con Auger-Aliassime), quinte teste di serie, ma soprattutto nei quarti hanno rispedito a casa le ceca Barbora Krejcikova e Katerina Siniakova (61 75 lo score), seconde favorite del seeding e campionesse olimpiche a Tokyo 2021. Quindi in semifinale hanno dominato le spagnole Cristina Bucsa e Sara Sorribes Tormo, ottave favorite del seeding, alle quali hanno lasciato appena otto giochi.

L'abbraccio tra Mirra Andreeva e Diana Shnaider (foto Getty Images)

Ma chi sono Mirra e Diana, l’ultimo ostacolo per l’Oro tricolore?

Mirra Andreeva al servizi (foto Getty Images)

Fisico da indossatrice, occhi azzurri ed una valanga di riccioli biondi, Mirra Andreeva è allenata da un ex campionessa come la spagnola Conchita Martinez. Ha debuttato tra le “pro” a febbraio 2022 raggiungendo la finale al suo secondo torneo ITF. Nello stesso anno vince 6 titoli ITF e ad ottobre, grazie ad una wild card, esordisce nel circuito WTA a Monastir. Inizia il 2023 perdendo la finale dell’Australian Open Junior contro la connazionale Korneeva ma già in primavera capisce che il circuito junior le sta stretto: vince due 60mila dollari di fila in terra elvetica (Chiasso e Bellinzona) e questo le fa ottenere una wild card per il WTA 1000 di Madrid dove centra gli ottavi arrendendosi solo a Sabalenka. 

Al Roland Garros supera le qualificazioni e due turni di main draw prima di cedere a Gauff, ma solo dopo averle strappato il primo set. Si ripete a Wimbledon dove fa addirittura meglio centrando gli ottavi, sconfitta da Keys. Ma con i punti messi insieme abbatte il muro delle top cento ed entra tra le prime 70.

Il suo 2024 è iniziato col secondo ottavo Slam della sua giovane carriera raggiunto a Melbourne (stoppata da Krejcikova). Nella stagione sulla terra ha raggiunto sempre a Madrid i suoi primi quarti da “1000” imponendosi su Jasmine Paolini prima di cedere di nuovo a Sabalenka. Al Roland Garros centra la sua prima semifinale Slam battendo Sabalenka ma poi raccoglie solo tre giochi contro Paolini. Archiviata una stagione sui prati da dimenticare, alla vigilia dei Giochi ha conquistato a Iasi, in Romania, il suo primo trofeo WTA.

Diana Shnaider al servizio (foto Getty Images)

Anche Diana Shnaider ha vinto un torneo proprio alla vigila dei Giochi, il WTA 250 di Budapest. Ma per lei non si è trattato del primo titolo ma del terzo, per di più sempre in questo 2024. Mancina, fisico massiccio e grande potenza, ha dimostrato padronanza di gioco su tutte le superfici: ha vinto il suo primo titolo in carriera sui campi duri di Hua Hin a febbraio, poi ha conquistato il suo secondo titolo sull’erba di Bad Homburg alla vigilia di Wimbledon ed ha completato il trittico sulla terra ungherese, diventando la prima giocatrice a vincere titoli su tutte le superfici nello stesso anno dopo Caroline Garcia nel 2022. 

Ma anche la più giovane da quando una 19enne Caroline Wozniacki fece lo stesso nel 2009 e la terza giocatrice mancina di questo secolo a vincere titoli su tutte le superfici nella medesima stagione ( Kerber ha compiuto l'impresa nel 2015, mentre Kvitova ci è riuscita due volte, nel 2011 e nel 2018). Una scalata del ranking rapidissima la sua: era classificata al n. 110 solo dodici mesi fa ma ora è tra le prime 25.

E’ sicuramente la più “doppista” tra le due visto che, oltre ad una miglior classifica di specialità, vanta ottimi risultati a livello junior: ha vinto Wimbledon 2021, l’Australian Open 2022 ed è anche stata finalista al Roland Garros nel 2020. Di recente, nei quarti proprio al Roland Garros, in coppia con la statunitense Emma Navarro ha affrontato Sara e Jasmine, perdendoci in due set.  

Mirra e Diana (la prima soprattutto) non saranno due doppiste nel senso tecnico del termine ma a tennis ci sanno giocare eccome. Resta da vedere se la loro giovanile spregiudicatezza ed irruenza riuscirà ad avere la meglio sul talento di Jasmine Paolini e sull’intelligenza di Sara “tattica” Errani.


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