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La grinta di Lorenzo: "Ho risposto ai fischi indicando il tricolore"

Il modo migliore per rispondere all'accoglienza del pubblico di casa per l'azzurro. "“Non ho avuto il tempo di avvertire la stanchezza, anzi sono felice della reazione la sconfitta con Cerundolo ad Umag"

di | 28 luglio 2024

Lorenzo Musetti indica il tricolore (foto Getty Images)

Guardate qui, simpaticoni. Il gesto di indicare al pubblico del Suzanne-Lenglen il tricolore italiano sul petto, a fine match, lo spiega lui stesso, Lorenzo Musetti – al secolo il globetrotter del tennis -, appena spedito a casa Monfils e quelle migliaia di gentiluomini che si portava dietro. “E’ stata la mia risposta ai fischi con cui hanno accolto il mio ingresso in campo: capisco il tifo per l’atleta di casa, figuriamoci. Ma un pizzico hanno esagerato, e allora dopo aver risposto sul campo, vincendo nettamente una partita che si commenta da sola, alla fine mi è venuto di indicargli il nostro tricolore”.

A bientot, dunque. Lorenzo Musetti ce l’abbiamo noi, e ce lo teniamo stretto: per il talento, che lo accompagna dai primi vagiti tennistici, e la lucidità, che lo sta accompagnando da qualche mese a questa parte, senza concedere pause. “Chissà in altri tempi come avrei reagito alla sconfitta con Cerundolo, al modo in cui è maturata, e al tour de force che ho dovuto fare per essere qui, in tempo per affrontare e battere Monfils in un’Olimpiade”

Già, ma sono questi i tempi di Musetti. “La mia compagna è una santa – racconta – ieri notte quando sono tornato in stanza dopo la partita, le interviste, la fisioterapia, lei aveva già preparato le valigie. Io non sono riuscito a dormire per l’adrenalina, stamattina alle 6 eravamo già in macchina per Pola, dove abbiamo preso l’aereo per Parigi. Sono arrivato alle 9.45, alle 11 ero in albergo, ho mangiato con le ragazze della pallavolo e dopo mezz’ora di riposo ero già qui, pronto per il warm-up. Bene, no?”.

Le 24 ore di Musetti: da Umago a Parigi con vittoria

Benissimo, se poi finisce così. “Non ho avuto il tempo di avvertire la stanchezza – prosegue il racconto di Musetti -, anzi sono felice della reazione che ho messo in campo dopo la sconfitta con Cerundolo., una partita incredibile. Ho giocato libero, con la testa sgombra di pensieri, fin dal primo punto con Monfils”. Merito, anche, di chi gli cura strategie e muscoli. “Abbiamo uno staff pazzesco – dice -, nulla è lasciato al caso, se sono qui a giocarmi un’Olimpiade in queste condizioni lo devo anche a loro”.

Musetti c’è e l’assenza di Sinner gli affida le maggiori chance di medaglia, almeno al maschile. “Non so come stia Jannik, so soltanto, conoscendolo, che se ha scelto di non venire a Parigi significa che stava davvero a pezzi. Io non avverto maggiore responsabilità, mi sarei comportato esattamente allo stesso modo, dando il massimo, continuando a garantire questo livello di prestazioni. La mia stagione ha preso la strada giusta, non voglio lasciarla”. E allora in bocca al lupo, Lollo. Ti aspetta l’argentino Navone. E il doppio in coppia con Darderi.


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