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Vavassori da applausi, ma passa Medvedev. Fuori con orgoglio anche Cecchinato

Vavassori chiude con due vincenti in più contro il numero 3 del mondo che ha gestito meglio i punti importanti alla fine dei due set. Cecchinato si crea le sue chance ma cede a de Minaur

di | 29 aprile 2023

Una bella esperienza, un meritato premio per la vittoria su Andy Murray, la sua prima in un Masters 1000. La prima partita in carriera di Andrea Vavassori contro un Top 10 si chiude senza vittoria, ma con molto di positivo. Il torinese, al quinto torneo ATP in carriera, è stato in partita senza sfigurare contro Daniil Medvedev, numero 3 del mondo, che ha chiuso 64 63 e completato la 32ma vittoria del 2023 nel circuito ATP. Ma le tre palle break mancate nel primo set dimostrano come il torinese stia esprimendo il suo tennis migliore, e che gli applausi per la vittoria contro Murray non erano frutto del caso. 

Primatista per partite vinte e per titoli conquistati (4) in stagione, Medvedev aveva vinto solo una partita in carriera a Madrid, sullo spagnolo Alejandro Davidovich Fokina nel 2021. La terra rossa non è chiaramente la sua superficie, ha ottenuto 18 dei suoi 19 titoli sul duro, ma arriva dai quarti di finale a Monte-Carlo, il settimo in otto tornei giocati prima di Madrid in stagione. E per la prima volta in carriera ha vinto almeno una partita in due Masters 1000 sul rosso nella stessa stagione.

Vavassori, numero 164 del mondo questa settimana (il suo best ranking), ha completato il match con 18 vincenti a 16 e 17 gratuiti a 14, e dato continuità al suo primo quarto di finale ATP raggiunto a Marrakech.

LA PARTITA

Se questa fosse una gara di Formula 1, sport che tanto appassiona Medvedev, diremmo che Vavassori è scattato meglio. Sue le prime palle break, nel primo game del match. Il moscovita le cancella con due ottime prime.

Vavassori si spinge avanti con spavalderia anche nei game di risposta. Anche a costo di sbagliare, punta ad accorciare lo scambio; quando Medvedev tesse la sua tela fatta di  colpi angolati e improvvise accelerazioni, non c'è storia. 

Il torinese resta in partita, ma nei momenti decisivi la differenza di esperienza e valore viene fuori. Manca una terza palla break nel nono game del primo set poi Medvedev, che è stato sedici settimane numero 1 del mondo e ha giocato cinque finali Slam, completa il primo break, a zero, nel game che chiude il primo set.

Dopo una breve interruzione per chiudere il tetto a causa della pioggia a inizio secondo set, lo scenario si ripete. Vavassori, apprezzato dal pubblico, è sempre positivo e propositivo. E' suo il punto della partita, un passante lungolinea in corsa dopo una sfida di rovesci tagliati con cui apre il sesto gioco del secondo set. Il suo gioco vintage e ormai sempre più inusuale al pubblico piace. E gli permette di stare a contatto fino agli ultimi game del match. Come nel primo set, però, con il traguardo in vista Medvedev alza il livello e completa la vittoria.

Al prossimo turno Medvedev incontrerà il qualificato Alexander Shevchenko che ha inflitto un ko tecnico indiscutibile a Jiri Lehecka, battuto 61 61 in 46 minuti. I due connazionali, Medvedev e Shevchenko, sono diventati molto amici giocando online alla PlayStation prima ancora di incontrarsi per la prima volta dal vivo, in ATP Cup nel 2022.

CECCHINATO SI ARRENDE A DE MINAUR MA FACENDO MATCH PARI - Si ferma al secondo turno anche l'avventura di Marco Cecchinato nel Masters 1000 di Madrid. Il 30enne palermitano (n.85 ATP), partito dalle qualificazioni, ha ceduto 64 76(5) all'australiano Alex de Minaur (n.19 del ranking) che è stato bravo a far propri i momenti decisivi del match e a lasciare poco spazio di manovra nelle occasioni avute dall'azzurro.

Un Cecchinato che, ritrovata la vittoria dopo due anni in un torneo di questa categoria, può comunque tornare dalla capitale spagnola con una rinnovata fiducia che già era tornata a crescere in lui dopo la recente finale di Estoril. Il siciliano che come detto ha anche superato qualificazioni, battendo Skatov e Zeppieri, ha guadagnato altre posizioni in classifica ed è adesso virtualmente al n.74 ATP: un passo in più per tornare ai livelli che lo hanno portato a salire al n.16 del mondo e nel 2018 a diventare il semifinalista con il ranking più basso (era n.72) a raggiungere le semifinali al Roland Garros dai tempi di Andrij Medvedev nel 1999.  

De Minaur, vincitore quest'anno del suo settimo titolo ATP ad Acapulco, ha invece vinto il primo confronto diretto sulla terra battuta (dei sei precedenti, tre erano andati a Cecchinato tutti su questa superficie) e al terzo turno affronterà un altro qualificato, il russo Aslan Karatsev. 

De Minaur è felino nell’approfittare di un iniziale passaggio a vuoto di Cecchinato, che cede la battuta nel terzo gioco. L’australiano ha percentuali molto alte al servizio, soprattutto con le prime palle, e lascia a zero l’italiano nei due turni in risposta successivi andando a conquistare invece due possibilità per un pesante doppio break.

Cecchinato le annulla entrambe e, sulla spinta emotiva del pericolo evitato, gioca ottimamente l’inizio dell’ottavo gioco aprendo il campo con soluzioni profonde e angolate e costringendo a fare il proverbiale tergicristallo a de Minaur. Il 24enne di Sydney concede tre palle break consecutive, annullandole però tutte e facendo lo stesso con le altre due chance di recuperare avute nel game dall'italiano.  

In quell’ottavo gioco il n.19 del mondo, di origini proprio spagnole e di casa ad Alicante, è praticamente ingiocabile nelle palle break concesse e non lascia praticamente alcuno spiraglio al siciliano, andando poi a chiudere il set dopo 42 minuti grazie alla 15esima prima vincente (su 18 messe in campo) del suo parziale. 

Con altri rimpianti si apre la seconda frazione del 30enne siciliano, che questa volta spreca qualcosa di troppo senza trovare una resistenza insuperabile sulle due palle break concesse dal tennista aussie, una in entrambi i suoi primi turni di servizio. Cecchinato è poi costretto a fronteggiare altrettante chance di sorpasso, nel suo caso però in un game ben più delicato, il nono, che avrebbe mandato de Minaur a servire per il match.  

Si arriva così al tie-break giocato punto a punto da entrambi, ma vinto alla fine da "Demon" approfittando di un rovescio terminato in rete da parte del palermitano, forse tradito da un cattivo rimbalzo. Il classe 1999 di Sydney può così festeggiare il quarto successo a Madrid su sette tentativi.     

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