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Eventi internazionali

Sciahbasi e Teodosescu, il primo Slam non si scorda mai

Intervista a Lorenzo Sciahbasi e Alessandra Teodosescu che proseguono la loro avventura nel main draw del Roland Garros junior

di | 05 giugno 2023

Alessandra Teodosescu (foto Francesco Panunzio)

Alessandra Teodosescu (foto Francesco Panunzio)

Da Lorenzo & Lorenzo a…. Lorenzo. Neanche il tempo di metabolizzare l’uscita di scena degli ultimi due azzurri nel tabellone ‘dei grandi’ ed ecco che un altro Lorenzo fa parlare di sé al Roland Garros. Parliamo dello junior Lorenzo Sciahbasi, classe 2005 di San Benedetto del Tronto, dopo le qualificazioni ha superato due turni di tabellone principale e ha staccato il pass per il terzo turno. Non male per una prima volta Slam: “Sono molto felice – racconta – anche perché alla vigilia della partenza non avevo aspettative; immaginavo di venire a Parigi solo per fare esperienza e per divertirmi. Ma adesso che le cose stanno andando bene non mi voglio fermare”

Lorenzo Sciahbasi

Prima volta al Roland Garros anche per Alessandra Teodosescu, 16enne ligure che ha esordito con una vittoria nel primo main draw Slam della sua giovane carriera: “Ero molto emozionata e mi sentivo totalmente bloccata– racconta – , mi ero preparata intensamente per questo esordio ma poi quando sono scesa in campo ovviamente le cose sono cambiate. Sul 3-0 mi sono seduta e mi sono detta ‘Ale, così non va... prova a sbloccarti e a giocare ordinata’, e così è stato”.  

“Qui è tutto bellissimo – aggiunge Lorenzo - , ho anche avuto l’occasione di riscaldare Sonego sul 'Suzanne Lenglen' l’altro giorno, ed è stata una emozione unica. Mi ha stupito la facilità con la quale giocava, tirava forte e sembrava non fare alcuna fatica. Vedere questi campioni nella routine della loro giornata e nel corso degli allenamenti è molto educativo. E’ importante vedere la loro professionalità”.    

Sia per Alessandra sia per Lorenzo il tennis è una conseguenza della passione in famiglia: “Ho iniziato a 3 o 4 anni - racconta la Teodosescu - , mia sorella giocava e io ero lì che le giravo intorno, prendevo la racchetta e raccoglievo le palline. E’ sempre stato un divertimento, poi ho preso la decisione di fare sul serio. La mia famiglia mi ha sempre supportato, ho sempre avuto il loro appoggio”. 

“Mio padre è sempre stato appassionato – racconta Lorenzo – lui mi ha messo una racchetta tra le mani ed è stato il mio primo maestro. Sono nato a San Benedetto e lì, grazie ai challenger, fin da piccolissimo ho avuto l'opportunità di vedere in azione grandi campioni come Fognini o Wawrinka. Poi sono passato a Porto San Giorgio dove sono di casa anche i fratelli Quinzi e la Cocciaretto…. Un posto che ha cresciuto tanti ottimi tennisti, merito del maestro Antonio Di Paolo, uno bravo e appassionato. Ora mi alleno a Foligno con Gorietti e Rambotti e mi trovo molto bene”. 

Nata in Italia da mamma e papà rumeni, Alessandra ha due grandi passioni tennistiche: “Mi piacciono Sabalenka e Rybakina – dice - ; della kazaka mi piace l’atteggiamento e l’eleganza che ha sul campo; della Sabalenka invece ammiro tutta la grinta che ci mette”. Lorenzo, invece, ha origini iraniane e una grande passione per Matteo Berrettini: “Mio nonno era di Teheran e si è trasferito in Italia quando aveva 18 anni – racconta - ; la famiglia è il mio punto di riferimento, mi piace passare il tempo libero con loro, con mio fratello, la mia ragazza e i miei amici”.  

Alessandra ama la lettura e ha una passione per la ginnastica artistica: “Mi piaceva molto – racconta – ma sono felice di aver scelto il tennis. Anche la lettura è una delle mie passioni; in questi giorni avrei voluto iniziare un libro di psicologia ma era un po’ pesante… magari lo inizierò dopo il Roland Garros”.

Teodosescu si allena all’Accademia di Riccardo Piatti da 6 o 7 anni: “Li considero parte della mia famiglia, quando vedo che la gente mi aiuta e sento che mi vuol bene ho uno stimolo a fare di più e a dare sempre il massimo. Per me è molto importante averli accanto. Le mie caratteristiche? L’atteggiamento è uno dei miei punti di forza, mi carico molto durante i match e cerco di far sentire la presenza all’avversaria… ma anche a me stessa.... a volte ho dei blocchi e quello è l’unico modo che conosco per cacciarli via”. Alessandra è innamorata di Parigi: “Ci sono già stata in un paio di occasioni – conclude - ; mi piace lo stile, mi piace la sua eleganza…. E poi la Tour Eiffel la sera…”. E allora perché non allungare il soggiorno di qualche altro giorno?  


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