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Parola di Matteo: “Meglio dei sogni, più forte dei fantasmi” - Video

“La mia prima finale Slam, a Wimbledon: non l’ho mai neanche sognato perché mi sarebbe sembrato troppo”, così l’azzurro Berrettini dopo il successo su Hurkacz. “E dopo l’infortunio quest’anno ero tornato a vedere certi fantasmi”. Battuti anche quelli…

09 luglio 2021

Matteo Berrettini

La storia del tennis, italiano e non, passa dalla voce quasi incredula del 25enne romano Matteo Berrettini.“Ho gestito bene una situazione che sembrava più grande di me, almeno fin qui. Nemmeno nei sogni avrei pensato di arrivare in finale a Wimbledon, sarebbe stato troppo anche da sognare. Ma oggi mi sentivo bene, in fiducia, sapevo che potevo vincere. Credo di aver giocato il mio miglior match fin qui, per questo sono davvero contento della mia performance. E specialmente dopo quel terzo set, alla fine del quale mi sono detto ‘Avrei dovuto vincerlo, me lo meritavo, ma stai giocando bene, avanti così’. E ha pagato questo atteggiamento. Pensare a domenica? Pazzesco, la mia prima finale a Wimbledon. Sarà una grande atmosfera e spero che la gente possa tifare per me (ride, ndr)”.

Anche perché poi di supporto inglese l’Italia dello sport non ne avrà più da una certa ora in poi. “Sarà una giornata importante per lo sport italiano, ma credo che ce lo meritiamo. Sono davvero felice che ora il tennis, insieme al calcio, sia lo sport più importante nel mi.

Il merito è anche - tanto - suo, il primo italiano di sempre in finale ai Championships. “Un’emozione fantastica, sarebbe stata fantastica anche se non fossi stato il primo italiano, per carità, ma così… La mia stagione era partita già benissimo con la finale in ATP Cup, poi mi sono fatto male e  ho rivisto qualche fantasma del passato. Però sono tornato più forte, penso di meritarmi di essere qui. Voglio divertirmi e godermela come ho fatto in queste due settimane, voglio godermi la mia prima finale”.

Una finale arrivata dopo una striscia sull’erba incredibile: “Non mi sarei aspettato di mettere insieme così tante vittorie di fila, nemmeno dopo la vittoria al Queen’s. Quando poi ho incontrato Becker a Wimbledon, prima del torneo, mi ha detto un po’ di cose, su come fare ad arrivare in fondo: ’fai questo, fai quello; per vincere qui bisogna…’. Ho pensato, beh, si vede che lui quando è arrivato qui avrà subito pensato a come raggiungere la finale, io non sono fatto così, non è la mia personalità. Ho semplicemente fatto un passo alla volta, con attenzione e prudenza. Mi sembrava il modo di giusto”.

L'impresa di Matteo in 10 scatti

Ma adesso la strada non è ancora finita. “Ovviamente: adesso che sono qui voglio vincere il trofeo. Davvero, è una sensazione incredibile”. Anche perché con lui c’è tutta la famiglia, e lo staff al gran completo. “Averli affianco è tutto. Non solo i miei genitori, ma anche mio fratello Jacopo, che è anche uno dei miei migliori amici. Ricordo quando da piccoli andavamo in vacanza e ci portavamo le racchette, giocavamo sempre. Anche senza palla, ci bastava fare i gesti e fare finta. Pure in salotto, dove ci giocavamo delle ‘grandi finali’. Facevamo finta di essere i giocatori contro i quali adesso scendo in campo per davvero. Sfortunatamente non ho potuto vederli di persona, per via della bolla. Ma li ho visti da lontano, non ho mai visto mio fratello così. Non ci poteva credere. Il tennis è di famiglia, anche i miei nonni giocano ancora, è qualcosa che abbiamo nel DNA”.

E ora gli italiani si preparano a una grandissima domenica di sport: “Serve una gran bella tv, sarà una domenica speciale in Italia (ride, ndr). Per il tennis, certo, visto che non era mai successo prima, ma pure per il calcio. Probabilmente nessuno se lo sarebbe aspettato. La Nazionale ha fatto un grande lavoro, dopo che non ci eravamo qualificati per gli ultimi Mondiali, si sono messi sotto e ce l'hanno fatta: è un grande risultato. Si meritano di essere arrivati in fondo. Ovviamente penserò prima alla mia partita, poi se ci sarà la possibilità guarderò la finale contro l’Inghilterra". 

Hubert Hurkacz: “Tirava solo bombe, mai avuto chance”

Giocare in questo stadio un match così importante è stato davvero un piacere e un onore, soprattutto quando la posta in palio è così alta", parola di Hubert Hurkacz, battuto da Berrettini sulla via della finale dei Champioships. "Matteo ha giocato davvero un grande match, gli faccio le mie congratulazioni. In ogni singolo game di servizio, ha tirato soltanto bombe. Non ho avuto grandi opportunità, praticamente nessuna. Ha saputo mantenere un grande livello per tutti i quattro set, davvero bravo”.

Berrettini da metà del primo set ha vinto 11 game filati fino al parziale 6-3 6-0. “Mi ha messo davvero tanta pressione addosso, e la mia prima palla di servizio non ha funzionato un granché. Solitamente mi tira lei fuori dai guai, ma oggi non è andata così. In più mettiamoci il fatto che Berrettini non ha commesso quasi nessun errore gratuito: io provavo a restare competitivo, ma non è facile”.

Con una prestazione del genere, se riuscirà a ripeterla, credo che Matteo abbia delle ottime chance anche in finale, a prescindere da chi dovrà affrontare”. Per Hurkacz invece lo sguardo vola già più in là. “Prossimo obiettivo le Olimpiadi, sono onoratissimo di rappresentare il mio Paese in un evento di questa portata. Ho appena scoperto della decisione di non avere pubblico sugli spalti, non lo sapevo. Mi dispiace soprattutto se faccio il paragone con quello che ho vissuto qui, davanti a questo pubblico fantastico che ci ha sempre aiutati a dare il massimo”.

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