Lo spagnolo Carlos Alcaraz giocherà a Buenos Aires il primo torneo dal Masters 1000 di Parigi-Bercy del 2022. Le dichiarazioni della vigilia.
di Alessandro Mastroluca | 12 febbraio 2023
L'attesa è finita. Carlos Alcaraz torna in campo. Dopo l'infortunio al muscolo semi-membranoso della gamba destra che gli ha fatto saltare l'Australian Open e perdere il posto di numero 1 del mondo, lo spagnolo lancia ufficialmente la sua stagione a Buenos Aires. Dopo un bye al primo turno, il suo percorso all'Argentina Open inizierà contro Fabio Fognini o il serbo Laslo Djere.
Di fatto, Alcaraz non gioca dal Masters 1000 di Parigi-Bercy del 2022, quando ha sofferto uno strappo agli addominali obliqui nella parte sinistra per cui ha dovuto saltare le Nitto ATP Finals a Torino e le Davis Cup Finals a Malaga. "Sono passati quattro mesi da allora - ha detto in conferenza stampa -, ma arrivo sempre in un torneo pensando alla vittoria, con la voglia di vincere anche se non sarà facile dopo un'assenza così lunga".
A Buenos Aires lo spagnolo ha voluto con sé il padre, il fratello e lo zio oltre al team, che ha descritto come la sua famiglia sportiva. Ci saranno il preparatore Juanjo Moreno, il fisioterapista Albert Molina e Antonio Martínez Cascales, ex allenatore dell'attuale coach di Alcaraz, Juan Carlos Ferrero, che ha guidato fino al trionfo al Roland Garros nel 2003 e al numero 1 del ranking ATP. E' stato proprio Cascales a fondare la Equelite - Juan Carlos Ferrero Sport Academy a Villena, non lontano da Murcia, dove Alcaraz si allena.
In un'intervista con Olé, unico quotidiano sportivo argentino, Alcaraz ha raccontato la sua passione per Leo Messi, stella del Paris Saint-Germain dopo una vita passata al Barcellona che la scorsa estate ha coronato una carriera da leggenda trascinando l'Argentino al trionfo al Mondiale.
"Lo ammiro perché è riuscito a mantenersi al massimo livello per tantissimi anni - ha detto -, è stato il vero supereroe del Mondiale in Qatar". Quando gli hanno chiesto chi possa essere il Messi del tennis, non ha avuto dubbi a indicare Roger Federer "per il talento e la sua facilità di gioco".
Dal punto di vista della longevità, ora che Federer ha detto addio al circuito, i suoi riferimenti restano i due campioni Slam più titolati di sempre, Rafa Nadal di cui è considerato l'erede e Novak Djokovic, tornato in vetta alla classifica dopo il trionfo all'Australian Open.
Alcaraz è rimasto numero 1 per venti settimane, come Mats Wilander, già più del suo coach Ferrero, di Andy Roddick, Boris Becker o Marat Safin. Il coronamento del sogno è maturato l'11 settembre 2022, data che non a caso ha deciso di tatuarsi sul braccio. E' il giorno del suo trionfo allo US Open, che l'ha reso per la prima volta il miglior giocatore del mondo. Nonostante gli infortuni, Alcaraz ha chiuso il 2022 da numero 1: è il più giovane ad aver completato la stagione nella posizione più ambita da quando esiste il ranking ATP computerizzato, introdotto nel 1973.
"Continuo a vivere tutto come se fosse normale, cercando di non farmi troppo condizionare - ha detto a Olé -. Cerco sempre di dare il meglio in ogni partita. Voglio continuare a vincere altri titoli dello Slam, e per farcela devo riuscire a fare come Djokovic e Rafa, che continuano a vincere questi tornei e ad esprimere il loro livello più alto anno dopo anno. Ed è questo che voglio fare anche io: rimanere a lungo al mio massimo livello".