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Wow, che favola Harmony Tan! Battuta sua Maestà Serena

La 24enne francese, n.115 del mondo e per la prima volta in tabellone a Wimbledon batte un’orgogliosa Williams che a 40 anni suonati, dopo un anno di inattività lotta per più di tre ore arrivando anche a servire per il match

di | 29 giugno 2022

E’ stata una grande battaglia, una prova d’orgoglio che ha unito la supercampionessa dei 23 Slam conquistati in singolare, Serena Williams, e l’esordiente assoluta nel main draw di Wimbledon, Harmony Tan, n.115 del mondo, in un continuo capovolgimento di situazioni ed emozioni durato 3 ore e 10 minuti.

Alla fine ha vinto la più giovane, 24 anni contro 40, sul filo di un tie-break lungo (a Wimbledon si arriva ai 10) che Serena Williams aveva iniziato di slancio, partendo 3-0. Sembrava ancora in grado di governare una partita che stava per vincere (quando aveva servito sul 5-4 nel terzo set) e poi perdere (quando aveva dovuto salvare un match-point sul 5-6). Invece si è fatta raggiungere sul 4-4 e poi ha provato a rimanere attaccata punto a punto all’avversaria, ma le energie non c’erano più. E’ finita 7-5 1-6 7-6(7).

Una vittoria da favola per Harmony Tan, una ragazza coraggiosa che non aveva mai vinto niente di importante e ora si trova improvvisamente negli annali del tennis (come chiunque possa dire di aver battuto Serena Williams sul centre Court di Wimbledon).

Una sconfitta di cui andare comunque orgogliosi quando, come ha dimostrato Serena Williams, si ha la forza e l’umiltà di stare in campo a lottare più di tre ore a 40 anni (compiuti lo scorso 26 settembre) per battere al primo turno una giocatrice che non è neanche tra le Top 100, su un prato leggendario che ti ha visto sollevare il trofeo da vincitrice ben 7 volte.

Cosa sarà che spinge campioni così a rimettersi in gioco nonostante i “sopraggiunti limiti di età” per poi trovarsi ad esultare per una palla break al primo turno come in tempi normali facevano per la conquista di un titolo? C’è qualcosa che va oltre i dollari, i punti Atp e Wta, i record che tiene attaccati alla racchetta gente come Andy Murray (operato due anni fa all’anca, con l’inserimento di una protesi) o Serena Williams, che non giocava una partita di singolare esattamente da Wimbledon dello scorso anno quando fu costretta a ritirarsi dopo una brutta caduta, sul 3-3 del primo set contro la bielorussa Sasnovich.

Forse il piacere di dimostrare che l’essere stati in un certo momento i migliori è qualcosa che non si cancella: in determinate condizioni, magari per un tempo delimitato, quell’insieme di doti eccezionali che aveva formato un alone di imbattibilità sembra ricomparire e farli volare una volta ancora. Quel tanto che basta a provare di nuovo certe sensazioni che nelle quotidianità non agonistica è difficile riprodurre. In qualche modo una droga, in senso buono: certe emozioni danno assuefazione.

Serena Williams sul Centre Court si è sentita di nuovo se stessa per almeno un set e mezzo: il secondo (dominato 6-1) e l’inizio del terzo quando è scappata due volte avanti di un break, ha fatto la differenza con la prima di servizio e tante accelerazioni vincenti. E come si diceva, nonostante una evidente fatica a muovere con velocità un fisico tonico ma sempre più imponente, è arrivata a servire per il match a suon di soluzioni vincenti, a partire dal servizio.

Se non è riuscita a chiudere quella che sembrava vivere come una vera e propria impresa, una sfida con se stessa e con il tempo che passa, sostenuta punto a punto dal marito grande imprenditore nel mondo digitale, Alexis Ohanin, il merito è tutto di Harmony Tan.

Nella vicenda del grande ritorno in campo della superstar “l’avevo vista tante volte in televisione da piccola - avrebbe poi dichiarato – che quando ho saputo che dovevo incontrarla ho detto ‘Wow. E adesso che cosa faccio? Come devo giocare? Riuscirò a vincere uno o due game?”, Tan è partita come Cenerentola a palazzo.

Allenata da Nathalie Tauziat, ex n.3 del mondo (nel maggio del 2000) e più volte avversaria di Serena Williams (2-1 per l’americana i faccia a faccia), Tan si era già trovata quest’anno sbattuta improvvisamente in prima linea. E’ successo in Billie Jean King Cup proprio contro l’Italia in aprile. Convocata come quarta giocatrice dopo il forfait di Caroline Garcia e di Clara Burel, Tan si è trovata a dover sostituire all’improvviso (e da esordiente assoluta con la maglia della nazionale) la n.1 francese Alize Cornet nel match decisivo della seconda giornata, contro la nostra Camila Giorgi. Un impegno troppo oneroso: l’azzurra le aveva lasciato solo due giochi chiudendo così la sfida sul 3-0 per l’Italia.

A Wimbledon aveva giocato solo due partite, nelle qualificazioni del 2021: la sorte quest’anno l’ha spedita diritta sul Centre Court contro Serena Williams.

Harmony questa volta si è fatta trovare pronta a cogliere l’occasione di una vittoria da favola, in un contesto e contro un’avversaria che non potrà dimenticare. Ha saputo mettere a frutto la varietà dei suoi colpi, compreso un velenoso chop di diritto, che ha rotto il ritmo a Serena, e qualche morbida palla corta.

Non si è montata la testa quando era in vantaggio, non ha mollato mai quando la più giovane delle sorelle Williams aveva la possibilità di chiudere la partita. Origini cambogiano/vietnamite, figlia di una giornalista finanziaria e di un ingegnere, Harmony ama fare surf e suonare il piano. Da oggi è sulla cresta dell’onda anche sull’erba di Wimbledon.

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