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Wimbledon senza punti, ucraini contro ATP e WTA: "Così state dalla parte dei russi"

La reazione di Stakhovsky, Dolgopolov e Kostyuk alla decisione di ATP, WTA e ITF di non assegnare punti a Wimbledon conferma quanto lo scenario sia sfaccettato e complesso

di | 21 maggio 2022

La decisione di ATP, WTA e ITF di non assegnare punti validi per le classifiche a chi partecipa al torneo di Wimbledon 2022 ha polarizzato l'attenzione del pubblico, e anche le rispettive posizioni. Wimbledon ha mantenuto la sua linea. I proprietari dell'All England Club, ovvero lo storico dove si gioca lo Slam più ambito e prestigioso del mondo, restano convinti di essere nel giusto. Hanno deciso di escludere russi e bielorussi in risposta a un'indicazione del Governo britannico, una linea guida informale e comunque non vincolante. "Non sarebbe stato accettabile per noi che il successo di un tennista russo, anche se in campo come atleta neutrale, fosse sfruttato dalla propaganda del regime russo a suo vantaggio" scrivono nel comunicato duro in risposta all'annuncio di ATP, WTA e ITF.

La questione è complessa e sfaccettata. Lo dimostrano le reazioni dei tennisti ucraini. Molti di loro, come Elina Svitolina e Marta Kostyuk, avevano chiesto che russi e bielorussi fossero esclusi da tutti i tornei del circuito internazionale a causa dell'invasione dell'Ucraina da parte dell'esercito russo. Invece l'ITF ha escluso le nazionali dalle competizioni a squadre ma ha stabilito di consentire la partecipazione ai tornei ai singoli giocatori, purché come atleti neutrali. Una scelta condivisa con ATP, WTA e i quattro Slam che hanno firmato un'intesa, disattesa poi dagli organizzatori di Wimbledon.

WIMBLEDON, NIENTE PUNTI ATP E WTA. GLI ORGANIZZATORI: "DECISIONE ECCESSIVA"

Per gli ucraini, quella dell'All England Club è la decisione corretta. “Punti o non punti, ci sono cose molto più grandi del tennis in questi tempi così difficili. Wimbledon sta dalla parte giusta e manterrà una perfetta reputazione" scrive su Twitter Alexander Dolgopolov, ex numero 13 ATP, tornato in patria per combattere contro i russi.

Duro anche Sergiy Stakhovsky, anche lui diventato soldato in difesa della sua terra. "Dire che sono deluso dall'ATP è poco. Non mi sarei mai aspettato che qualcuno potesse prendere le parti di invasori e assassini - scrive -. È un giorno vergognoso nel tennis”.

 

Chiara la loro posizione. Wimbledon ha punito la Russia per l'invasione dell'Ucraina, e la Bielorussia per il suo sostegno logistico. Punire gli organizzatori per questo, sostengono gli ucraini, significa stare dalla parte degli invasori. La numero 59 del mondo Marta Kostyuk porta avanti lo stesso ragionamento mostrando la schermata di un messaggio pubblicato sul suo canale Telegram dal giornalista Vladimir Soloviev, fedele alle posizioni del Cremlino. Soloviev dà notizia della sanzione contro il torneo di Wimbledon a causa dell'esclusione di russi e bielorussi al milione e più di persone che lo segue. “Grazie WTA e ATP per essere oggi protagonisti nell’appoggio alla Russia e alle sue news” ha scritto Kostyuk.

Altrettanto duro, anche per ragioni diverse, lo sfogo dell'ungherese Marton Fucsovics, oggi numero 60 ATP anche grazie ai punti conquistati grazie ai quarti di finale raggiunti a Wimbledon l'anno scorso. La decisione di non assegnarli quest'anno, infatti, si accompagna alla scelta di non permettere nemmeno di mantenere in classifica quelli ottenuti l'anno scorso. “Non ci sono punti per il ranking in palio a Wimbledon e non c’è la possibilità di difenderli - scrive -. Siete seri, voi dell'ATP? Dal numero 60 del mondo finirò 130. Grazie!”.

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