L'All England Club ha comunicato che escluderà russi e bielorussi dall'edizione 2022 di Wimbledon. L'annuncio sul sito ufficiale del torneo
20 aprile 2022
Niente russi e bielorussi a Wimbledon 2022. Dopo le indiscrezioni anticipate dal New York Times, l'All England Club ha confermato la notizia con una nota pubblicata sul sito ufficiale dei Championships.
Il club e il Committee of Management di Wimbledon esprimono nella nota il loro supporto verso tutte le persone colpite dal conflitto in Ucraina. "Ci uniamo alla condanna universale delle azioni illegali della Russia e abbiamo attentamente considerato la situazione per quanto riguarda i nostri obblighi verso i giocatori, la nostra cpmunità e tutto il pubblico britannico" si legge nel comunicato. "Abbiamo anche preso in considerazione le linee guida del governo britannico specificamente in relazione agli eventi e alle organizzazioni sportive".
Alla luce del profilo del torneo di Wimbledon nel Regno Unito e nel mondo, prosegue la nota, "è una nostra responsabilità fare la nostra parte negli sforzi del governo, dell'industria, delle organizzazioni dello sport e dello spettacolo per limitare l'influenza globale della Russia con i più forti mezzi possibili".
Per questo, alla luce di una "aggressione militare ingiustificata e senza precedenti, sarebbe inaccettabile che il regime russo possa ricavare benefici dal coinvolgimento di giocatori e giocatrici russi e bielorussi ai Championships. Dunque, con rammarico, comunichiamo la nostra intenzione di rifiutare l'ingresso a tennisti russi e bielorussi per l'edizione 2022".
Nella nota si fa riferimento anche a una decisione analoga da parte della LTA per quanto riguarda gli altri tornei in programma sull'erba nel Regno Unito prima di Wimbledon.
"Riconosciamo che è una decisione dura, i giocatori soffriranno per le azioni dei leader del regime russo" ha detto il presidente dell'All England Club, Ian Hewitt.
"Abbiamo attentamente considerato le misure alternative che avremmo potuto prendere - ha aggiunto Hewitt - ma, dato l'alto profilo dei Championships, l'importanza di impedire che lo sport venga usato come strumento di promozione del regime russo e le nostre preoccupazioni per la sicurezza del pubblico e dei giocatori (oltre alle loro famiglie), non crediamo che avremmo potuto agire diversamente”.
Tuttavia, conclude la nota, se le circostanze dovessero materialmente cambiare da qui a giugno, anche queste misure potrebbero essere modificate.
IL CREMLINO: "INACCETTABILE"
In base a questa decisione, non saranno a Wimbledon, tra gli altri, il campione dello US Open Daniil Medvedev, il numero 8 del mondo Andrey Rublev, la semifinalista dell'anno scorso Aryna Sabalenka, la numero 15 WTA Anastasia Pavlyuchenkova, l'ex numero 1 Victoria Azarenka. Solo per citare i top player russi e bielorussi.
Il Cremlino ha protestato contro la presa di posizione degli organizzatori di Wimbledon. "Rendere lo sport ostaggio di intrighi politici è inaccettabile" ha detto il portavoce Dmitry Peskov nel corso di una conferenza stampa. "La Russia è una grande nazione nel tennis - ha aggiunto -, i tornei che escluderanno i nostri giocatrori ne soffriranno".
LA NOTA DELL'ATP
L'ATP, pur affermando la condanna dell'invasione della Russia, ha criticato la presa di posizione di Wimbledon e della federazione britannica.
"Crediamo che la decisione unilaterale di Wimbledon e della LTA di escludere russi e bielorussi dai tornei sull'erba sia ingiusta e possa potenzialmente creare un precedente dannoso per il gioco. La discriminazione basata sulla nazionalità costituisce anche una violazione del nostro accordo con Wimbledon in base al quale i ranking ATP sono l'unico criterio in base al quale si stabiliscono le iscrizioni al torneo. Ogni azione successiva in risposta a questa decisione verrà stabilita insieme ai membri del Board e dei Council" si legge.
"E' importante sottolineare che i giocatori russi e bielorussi potranno continuare a partecipare ai tornei ATP come atleti neutrali".


LA RISPOSTA DELLA WTA
Nella sua nota l'ATP ha sottolineato il suo impegno umanitario a favore delle popolazioni ucraine attraverso l'iniziativa Tennis Plays for Peace, condivisa con la WTA. Anche l'associazione delle tenniste ha espresso il sostegno all'Ucraina in una nota nella quale ha sottolineato il proprio disappunto verso l'annuncio dell'All England Club e della LTA.
"E' un principio fondamentale della WTA - si legge nel comunicato - che le atlete possano partecipare agli eventi solo in base al merito e senza nessuna forma di discriminazione. Un principio scritto nelle nostre regole, e condiviso anche dall'AELTC e dalla LTA".
Le singole atlete, afferma la WTA, "non dovrebbero essere penalizzate o escluse dalla competizione per il luogo in cui sono nate, per le decisione dei governi delle loro nazioni. La discriminazione, e la decisione di concentrarla contro atlete che competono individualmente non è corretta né giustificata. La WTA continuerà ad applicare le sue regole per rifiutare la discriminazione e ad assicurare che tutte le atlete possano competere negli eventi nel nostro Tour se dovessero qualificarsi. La WTA valuterà anche i prossimi passi e le prossime azioni" da prendere come conseguenza delle decisioni annunciate dagli organizzatori di Wimbledon e dalla federazione tennis britannica.