-
Eventi internazionali

Barty, Muguruza, Gauff: quante stelle sulla terra verde (in tv)

Sette top-20 partecipano all'unico torneo nel circuito maggiore sulla terra verde. Incontri in diretta su SuperTennis

di | 06 aprile 2021

Sette top-20 illuminano il WTA di Charleston, grande esclusiva su SuperTennis che trasmette integralmente il torneo in diretta. La numero 1 del mondo Ashleigh Barty guida il tabellone dell'unico evento del circuito maggiore sull'har-tru, la terra verde. Spiccano anche la campionessa in carica Madison Keys, numero 19 del mondo (ha vinto l'edizione 2019, l'anno scorso il torneo è stato cancellato durante il lockdown), Petra Kvitova vincitrice quest'anno a Doha, Garbine Muguruza che ha vinto più partite di tutte nel circuito WTA finora.

 

Nell'edizione 2021 del torneo a Daniel Island non viene utilizzato il Volvo Car Stadium, il campo principale dell'impianto, per lavori di ammodernamento. Il campo centrale quest'anno sarà l'Althea Gibson Club Court dove verrà testato il sistema Foxtenn, alternativo all'Hawk-Eye. Il Volvo Car Open 2021, dunque, è il primo torneo WTA su terra con la possibilità della cosiddetta “electronic line calling”.

 

Barty, alla seconda presenza a Charleston dal 2013, vede il torneo come un'occasione perfetta per avviare la transizione verso la terra rossa europea. La numero 1 del mondo, campionessa al Roland Garros nel 2019, non ha con sé l'intero team.

Il preparatore Mark Taylor e il fisioterapista sono infatti rimasti in Australia. Da Charleston, Barty coordina la programmazione delle sessioni in palestra in chat o con videochiamate. “Dobbiamo essere pazienti – ha detto nel tradizionale media day alla vigilia del torneo – e non pensare di dover giocare da subito il nostro tennis migliore su terra. Il fisico deve avere il tempo di abituarsi”.

La stagione sul rosso rimane la preferita di Garbine Muguruza, che finora ha giocato tre finali e vinto 20 partite su 25 in stagione a livello WTA. A Charleston, però, ha giocato una volta sola, nel 2013, perdendo in tre set al primo turno contro Jessica Pegula. Muguruza può contare però su Conchita Martinez, che sulla terra verde ha vinto due volte. “E' diversa dalla terra rossa europea, anche se ci si può scivolare lo stesso” ha detto la spagnola. In effetti è più veloce, risente meno dei cambiamenti di temperatura e dei livelli di umidità.

 

Muguruza arriva a Charleston dopo la sconfitta a Miami negli ottavi contro Bianca Andreescu. “Adesso prendo le sconfitte diversamente – ha ammesso -, perdo meno tempo a sentirmi delusa. Mi libero delle energie negative e inizio più velocemente a pensare a cosa fare dopo”.

L'ultima vincitrice del torneo, Madison Keys, ha una familiarità decisamente maggiore con l'har-tru. A Charleston ha debuttato nel 2013 arrivando nei quarti, ha giocato la sua prima finale nel 2015, la semifinale nel 2018 e ha vinto il titolo nel 2019. “Qui mi sento veramente a mio agio – ha detto nel media day -, è importante poter poggiare su tanti ricordi positivi, sulle esperienze delle tante occasioni in cui hai vinto, anche quando eri vicina alla sconfitta”.

 

Li deve invece costruire, i suoi ricordi a Charleston, Cori Gauff che debutta in questa edizione e ha deciso di ridurre la sua presenza sui social network. “Troppe persone hanno un'opinione su di te e su come dovresti giocare, ma penso sia importante concentrarmi sul mio percorso. E ognuno ne ha uno diverso dalle altre. Io sto imparando, sto sviluppando il mio tennis, sto realizzando come voglio giocare e come voglio costruire i punti. In ogni torneo imparo qualcosa. Anche quelli in cui non ottengo buoni risultati mi aiutano a capire cosa mi piace fare in campo” ha detto.

 

Gauff e Keys sono due delle 14 statunitensi in tabellone nel classico torneo sull'har-tru, superficie che nasce dal desiderio dell'imprenditore Horace Alexander Robinson. Negli anni Trenta, Robinson cercava un fornitore locale per costruire campi in terra, senza farla arrivare via nave dalla Gran Bretagna.

Sceglie la Funkhouser Company che lavora la roccia di basalto estratta dal monte Catoctin nel Maryland. Una roccia dal colore tipicamente verde che dà vita a una terra battuta diversa da quella europea, con un nome che è una dichiarazione: Har, come le iniziali di Robinson, tru come “true”, vero, per il colore autentico.

Quel nome sarebbe stato poi acquisito da Bob Lee, assunto nel 1952 dalla Funkhouser per individuare le miniere di quella particolare roccia, che una decina di anni fa ha comprato la Funkhouser attraverso una sua società di Charlottesville.

 

La terra verde ha mantenuto un ruolo iconico nel tennis americano. Su questa superficie, nei campi pubblici a Fort Lauderdale ha imparato a giocare Chris Evert. Sull'har-tru si sono giocate le ultime edizioni dello Us Open a Forest Hills, tra il 1975 e il 1977, prima del passaggio a Flushing Meadows e al duro nel 1978. E si continua a giocare a Charleston, ultimo torneo che porta avanti la tradizione made in USA.

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti