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Van de Zandschulp sfida l'idolo Nadal: missione impossibile?

L'olandese è esploso l'anno scorso con i quarti di finale da qualificato allo US Open. E' un attaccante a tutto campo con un buon servizio, un diritto potente e un gioco al volo efficace. Tifoso dell'Ajax, si allena al centro tecnico della Federazione olandese

di | 25 maggio 2022

Fino a tre anni fa, l'olandese Botic van de Zandschulp era fuori dai primi 500 del mondo. Per i frequentatori del circuito ITF era solo un biondino con un nome curioso, che si pronuncia Boutik fon-de Sondskoup. Oggi quel biondino è numero 29 del mondo. Grazie alle vittorie sul qualificato Kotov e su Fabio Fognini, che si è ritirato quando era sotto 6-4 7-6(2) 3-2, è diventato il primo olandese al terzo turno dall'ex campione junior di Wimbledon Thiemo De Bakker.

La prossima sfida è di quelle che fan tremare: incontra il suo idolo, il campione più vincente di sempre al Roland Garros, quel Rafa Nadal che ha trionfato 13 volte alla Porte d'Auteuil e raggiunto quest'anno le 300 vittorie Slam. Se dovesse riuscire nell'impresa, sarebbe il primo olandese negli ottavi dai tempi della finale a sorpresa della meteora Martin Verkerk. 

Grande tifoso dell'Ajax, in Olanda si allena al centro tecnico nazionale della federazione, seguito dal coach Peter Lucassen. Spesso con lui c'è il connazionale Tallon Griekspoor, capace di vincere otto titoli Challenger l'anno scorso, che oggi è numero 58 del mondo, quattro posizioni sotto il best ranking (54) raggiunto lo scorso febbraio. "Abbiamo un buon rapporto, c'è un bel legame tra noi - ha detto a Tennisnet -. Spesso prima dei tornei se siamo iscritti tutti e due andiamo a cena insieme. Abbiamo una competizione sana. Ognuno di noi spinge l'altro a migliorare, è bello quando succede fra due giocatori della stessa nazione".

Nel 2021, ha chiuso come numero 1 d'Olanda grazie alla prima semifinale ATP a San Pietroburgo e soprattutto all'exploit allo US Open. A New York diventò il terzo qualificato nell'era Open a raggiungere i quarti nella storia del torneo, e raddoppiato il montepremi guadagnato fino a quel momento in carriera. Non c'è da stupirsi visto che aveva debuttato nel circuito ATP pochi mesi prima, all'inizio dell'anno al Melbourne-1, l'ATP 250 organizzato la settimana prima dell'Australian Open. 

LA STORIA

Nato a Wageningen, ha iniziato a giocare per imitare il fratello maggiore, Melvin, di sette anni più grande. Si è appassionato al tennis proprio grazie allo US Open, affascinato dai servizi fulminanti di Andy Roddick nella finale del 2003.

Non ha avuto una grande carriera da junior, non è mai stato al centro dell'attenzione in Olanda. 

"A vent'anni ho cominciato a giocare i Futures - ha raccontato alla testata tedesca Tennisnet durante il torneo di Monaco -. Sapevo di avere un buon livello, battevo avversari che erano tra i primi 100 o vicini alla Top 100. E questo ti dà fiducia ma è difficile mantenere quel livello per tutta una stagione. Quando a 23 anni non ero nei primi 500, continuavo a credere di poter entrare in Top 100. Perciò mi sono detto di provarci ancora una volta per vedere se riuscivo a svoltare: da quel momento ho migliorato la classifica ogni anno".

I numeri raccontano una progressione rapida. Van de Zandschulp è entrato in Top 300 e Top 200 per la prima volta solo nel 2019, l'anno del suo trionfo al Challenger di Amburgo. Poi è arrivato il Covid che ha fermato la sua scalata in classifica. L'olandese continua a crescere. Nel 2021 si è qualificato in tre Slam su quattro e a Wimbledon, dove ha perso all'ultimo turno, è stato ripescato come lucky loser. 

Dopo i Championships, ha giocato cinque Challenger in cinque settimane, in altrettante nazioni diverse: è arrivato in finale ad Amersfoort, in Olanda; in semifinale a Tampere (Finlandia), Liberec (Repubblica Ceca) e Meerbusch (Germania); e nei quarti a Poznan (Polonia). Sulla scia di questi risultati è arrivato allo US Open dove si è fermato solo contro il russo Daniil Medvedev. Quest'anno, la scalata è continuata. La finale ottenuta a Monaco di Baviera, torneo in cui ha di nuovo sorpreso Ruud, è il punto più alto. Ma la continuità di piazzamenti l'ha portato a migliorare ben nove volte il suo best ranking nei primi cinque mesi di quest'anno.

COME GIOCA

L'olandese ha una buona prima di servizio, con cui ha vinto il 71% di punti nelle ultime 52 settimane (43mo tra i giocatori del circuito). La seconda, invece, è più attaccabile sia per le non straordinarie velocità di punta, sia per prevedibilità nella scelta delle direzioni.

Il suo punto più forte è sicuramente il diritto, con cui riesce a sfondare da dietro e prendere campo anche sulla terra battuta, come ha spiegato a De Volkskrant Sven Groeneveld, coach che ha lavorato con campionesse Slam come Monica Seles, Ana Ivanovic e Maria Sharapova.

Nel suo tennis colpisce anche la capacità di interpretare le intenzioni dell'avversario, di anticipare la traiettoria della palla in base alla postura o alla posizione della racchetta. Inoltre, nonostante sia alto un metro e 91 centimetri, si muove bene e velocemente tanto in orizzontale quanto in verticale, da e verso la rete. Quando scende a rete, poi, i suoi passi nella corsa sono brevi e questo gli permette più facilmente di attaccare anche in controtempo.

Resta comunque un giocatore in evoluzione. Nasce infatti come un tennista più difensivo, ma sta diventando più propositivo. Questo però significa accettare di sbagliare di più, prendersi il rischio di commettere qualche errore in più per decidere l'andamento del punto. E per un perfezionista come lui, che a volte tende ancora a lasciarsi trascinare da pensieri negativi, non è sempre facile.

GLI OBIETTIVI PER IL 2022

Testa di serie numero 26 a Parigi, Van de Zandschulp ha già soddisfatto il suo obiettivo numero 1 che si era dato per la stagione in termini di classifica: entrare, appunto, fra le teste di serie negli Slam.

Dal punto di vista del gioco, ha spiegato, "voglio raggiungere il livello più alto possibile e mantenerlo con continuità per tutta la stagione. E' una bella sfida, ma sono contento che ce ne siano sempre di nuove in questo sport".

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