Berrettini si dice soddisfatto per la sua tenuta sulla lunga distanza, poi torna sul tema covid: "Sono molto sensibile, quando si parla di pandemia, perché conosco persone che hanno sofferto. Per Wimbledon ho fatto la scelta giusta". Intanto, Kyrgios la butta sul ridere: "Se vinco il trofeo, potrei ritirarmi"
05 settembre 2022
Matteo Berrettini cresce. Battere un ottimo Davidovich Fokina non è scontato, e per giunta Matteo lo ha fatto al quinto set, trovando una conferma dei suoi progressi fisici. Un dato importante, in vista del prossimo match contro Casper Ruud, uno che sul fisico e sulle maratone sta costruendo la carriera.
MATTEO BERRETTINI
“Quello contro Davidovich Fokina è stato un match molto duro, nel quale mi sono trovato in svantaggio di un set e un break, ma senza giocare male. Era tutto merito suo, stava esprimendo un livello molto alto e mi stava mettendo in grande difficoltà. È stato decisivo vincere il tie-break del secondo set, perché rimontare da due set sotto sarebbe stata un'impresa molto complicata. Mi dispiace che lui abbia finito con qualche problema fisico, ma nel quinto sentivo che l'inerzia del confronto era dalla mia parte”.
“Ruud? Ci conosciamo bene, abbiamo giocato diverse volte e per certi versi ci somigliamo, perché entrambi cerchiamo di prendere l'iniziativa. Dovrò provare a sfruttare le mie armi, dovrò servire bene e farlo correre, prima che lui faccia correre me...”.
“Sono contento di come il mio fisico sta reagendo alle condizioni non semplici di New York. Fa caldo e c'è umidità, ma anche dopo cinque set mi sento bene, sono fresco e in condizione per dare il massimo. Questo è un dato molto positivo rispetto al passato. Tecnicamente invece so di avere margini per giocare meglio, devo essere più continuo e essere più incisivo al servizio. Contro Ruud dovrò alzare il livello per andare avanti, ma ne sono consapevole”.
“Il covid? Per me si tratta di un team particolarmente sensibile. Ho avuto la fortuna di non perdere persone a me care, ma conosco persone che hanno patito questa tragedia. Per questo, quando ho avuto febbre, sono andato subito a fare il test, per non mettere a rischio nessuno. Inoltre, penso di aver fatto la scelta giusta perché giocando in condizioni così, senza energie e senza poter recuperare al meglio, non avrei permesso al mio corpo di dare il massimo e magari avrei compromesso i tornei successivi. Saltare uno Slam è sempre un peccato, ma sono covinto di aver preso la decisione migliore”.

L'altro protagonista della notte è lui, Nick Kyrgios, che prova a scherzare coi giornalisti in merito a un suo possibile ritiro dal tennis, in caso di vittoria del torneo.
NICK KYRGIOS
“Non ho festeggiato molto per questa vittoria, siamo solo agli ottavi... Ho cercato di sfruttare l'occasione e di vivere il presente: adesso sono orgoglioso del risultato. Da un po' di tempo a questa parte mi rendo conto che non devo e non voglio giocare solo per me stesso. Il mio team e le persone che mi supportano meritano rispetto e dipendono dai miei risultati, non voglio vederle scontente. Siamo fuori casa da quattro mesi e mi sento una grande responsabilità verso di loro, credo di dover dare il massimo per rendere questo viaggio indimenticabile. Se vincessi il torneo sarebbe difficile andare avanti con le stesse motivazioni, non so dire cosa potrebbe accadere...”.
“La mia nuova versione è frutto di un cammino che parte da lontano. Ho lavorato tanto sulle mie debolezze, in particolare su quelle mentali. Ma ancora una volta, la molla decisiva è stata vedere le persone vicine a me frustrate dalla mancanza di risultati. A un certo punto mi sono detto che questo non era più accettabile e ho cercato di fare qualcosa per cambiare questo trend. Solo adesso posso dire di essere orgoglioso di me stesso. Quando le vedo, dico loro di tenere duro ancora tre partite, che poi potenzialmente potremmo anche smettere con il tennis...”.