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Us Open: Kyrgios ribatte Medvedev, che non sarà più n.1

In un'altra sfida stellare l’australiano ripete l’exploit del recente Masters 1000 di Montreal ed elimina il russo in quattro set. A fine torneo sul trono mondiale salirà uno tra Nadal, Alcaraz o Ruud. Per la prima volta nei quarti agli Us Open, Kyrgios affronterà Karen Khachanov

di | 05 settembre 2022

L’ha rifatto: Nick Kyrgios ha battuto un’altra volta Daniil Medvedev, n.1 del mondo. E’ la quarta vittoria su cinque scontri diretti, la seconda in un mese dopo che il colpo grosso gli era già riuscito all’ATP Masters 1000 di Montreal a metà agosto.

Questa volta la magia gli riesce nel cuore di New York, lo stadio Arthur Ashe gremito, e gli permette di qualificarsi per la prima volta per i quarti di finale degli Us Open (finora a livello Slam vantava solo i quarti agli Open d'Australia 2015).

Un altro match di livello straordinario che alimenta il fascino della rivalità tra questi due campioni dalla testa fina e dal carattere fumantino: Kyrgios lo ha chiuso in quattro set 7-6 (11) 3-6 6-3 6-2, in 2 ore e 53 minuti, piazzando la solita raffica di ace (21) e un campionario infinito di invenzioni tennistiche tra cui 29 punti conquistati scendendo a rete (su 42 attacchi) e ben 53 vincenti.

Il grande paradosso è che Danill Medvedev, che a fine torneo perderà il suo rango di n.1 del mondo, non ha granché da rimproverarsi: ha servito 22 aces (uno più di Kyrgios) e commesso solo 19 errori gratuiti (contro i 38 dell’australiano). Anche i suoi “vincenti” sono stati parecchi, ben 49: però alla fine ha perso. Nettamente.

Da lunedì 12 settembre in vetta al ranking ATP ci sarà uno dei tre pretendenti rimasti, in virtù dei punti che riusciranno a conquistare nelle ultime giornate di questi Us Open. Uno tra Rafael Nadal, Carlos Alcaraz e Casper Ruud.

“Che posto per farlo” ha esordito Kyrgios a caldo, sorridendo all’intervistatore che gli chiedeva di commentare la sua impresa, “lo stadio di New York tutto esaurito!”. Ma non si accontenta: ”Voglio fare la strada fino in fondo – ha aggiunto pensando alla prossima sfida dei quarti di finale contro il russo Karen Khachanov – spero di riuscirci”.

Come dicevamo, Medvedev non ha molto da rimproverarsi per la sconfitta: i meriti sono tutti di Nick Kyrgios. ”Penso di aver giocato nel modo giusto – ha affermato - Ho risposto in un modo incredibile oggi e nel terzo e quarto set mi sono sentito sciolto, libero. Mi sono davvero divertito, mi sono goduto ogni attimo in questo stadio. Sono fiero di quello che ho fatto”.

Kyrgios si è imposto senza rinunciare a un grammo del suo spirito da showman: indimenticabile il momento (si era sul 30-30, 1-0 per lui nel terzo set, con il match in perfetto equilibrio) in cui sprecava un punto importantissimo (lo avrebbe portato ad avere una palla break a disposizione) per il gusto di andare a colpire la palla nella metà campo di Medvedev, la cui volée, sul violento passante tirato dall’australiano, si era malamente impennata.

Il punto era fatto, la sfera gialla sarebbe ricaduta addirittura fuori da campo, ma il gusto di correre nel corridoio sotto il seggiolone dell’arbitro e andare a schiacciare nel lato proibito è stato più forte di lui. L’ovazione che lo stadio gli ha tributato valeva di più di ogni altra cosa. Di sicuro più di quel game, che pareva importante e che Medvedev, ringraziando, incamerava.

Paradossalmente la partita (che aveva vissuto un primo set tiratissimo, strepitoso dal punto di vista tecnico e spettacolare, vinto da Kyrgios 13 punti a 11 dopo aver salvato tre set point) finiva lì. Da quel momento Kyrgios diventava padrone assoluto del campo. Il 6-2 6-2 delle ultime due partite è la fotografia numerica del dominio.

Sono davvero contento di essere stato in grado di far vedere a New York il mio talento – ha detto felice – Fino ad oggi, a essere onesto, non avevo espresso del gran tennis qui. Mi ci sono voluti… 27 anni”.

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