Alcaraz batte Tiafoe al quinto set e diventa il secondo teenager in finale allo US Open, nell'era Open, dopo Pete Sampras. Sfiderà Ruud: il vincitore sarà numero 1 del mondo lunedì
di Alessandro Mastroluca | 09 settembre 2022
Saranno Carlos Alcaraz e Casper Ruud a giocarsi il titolo allo US Open. Dopo il successo del norvegese su Karen Khachanov, lo spagnolo ha superato 6-7(6), 6-3, 6-1, 6-7(5), 6-3 Frances Tiafoe, che ha inflitto a Rafa Nadal la sua unica sconfitta Slam del 2022.
Lo statunitense, con tutto il pubblico chiaramente dalla sua parte, ha vinto tutti gli otto tiebreak giocati nel torneo. Ha messo tutto il suo tennis e la varietà di colpi di cui dispone al servizio di un sogno, senza paure o pause. "In campo ho lasciato tutto - ha detto dopo la partita -. Bravissimo Carlos, sono felice di aver condiviso una partita così in uno stadio così importante con te".
Il match si è per certi versi deciso sull'1-1 del secondo set, quando lo statunitense ha avuto l'occasione di salire in vantaggio di un set e di un break. Ma ha risposto a una palla corta di Alcaraz con una controsmorzata larga. Lo spagnolo, campione in carica alle Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals e già qualificato per le prossime Nitto ATP Finals, ha preso il mano il gioco e pochi game più in là avrebbe piazzato il break del 4-2.
La semifinale ha assunto una fisionomia sempre più chiara. Alcaraz ha vinto due punti su tre al termine degli scambi durati più di cinque colpi. Tiafoe ha messo il cuore in campo ma non è riuscito a mettere Alcaraz in difficoltà per un tempo sufficientemente lungo da costringerlo ad abbassare il livello della sua prestazione. Anche a causa di un 47% di prime di servizio messe in campo, una percentuale troppo bassa che ha permesso ad Alcaraz di prendere spesso l'iniziativa già dalla risposta.
Lo spagnolo, che sotto pressione sembra dare il meglio, ha completato così l'ottava vittorie su nove partite giocate in carriera al quinto set. E' diventato il primo giocatore nel 2022 a raggiungere le 50 vittorie stagionali nel circuito ATP. "Per essere in una finale Slam devi dare tutto, devi lottare fino all'ultima palla. Non importa se stai in campo cinque, sei ore in campo. Devi dare tutto" ha detto Alcaraz, secondo teenager nell'albo d'oro del torneo nell'era Open, iniziata nel 1968, dopo Pete Sampras.
Sampras aveva 19 anni e 28 giorni quando vinse il titolo in finale contro Andre Agassi nel 1990. Fu l'inizio di una nuova era.
Lo spagnolo ha vinto la seconda battaglia consecutiva nel torneo. Nei quarti aveva infatti sconfitto Jannik Sinner nella seconda partita più lunga nella storia del torneo (5 ore e 15, battuta solo dalla semifinale 1992 Edberg-Chang vinta dallo svedese in 5 ore e 26). E' ancora in corsa per diventare il quarto giocatore dopo Tom Okker nel 1968, Jan Kodes nel 1971 e Miloslav Mecir nel 1986 a raggiungere la prima finale alla seconda partecipazione allo US Open. Nessuno di loro tre avrebbe poi vinto il titolo.
Alcaraz, già diventato il più giovane a raggiungere due quarti di finale consecutivi nel torneo dopo i due australiani Lew Hoad e Ken Rosewall nel 1952-53, si giocherà in finale anche la possibilità di diventare numero 1 del mondo alla fine del torneo.
"E' incredibile poter lottare per grandi traguardi. Giocherò la mia prima finale Slam, ho la possibilità di diventare numero 1 del mondo. Sembrano obiettivi vicini, ma allo stesso tempo sono lontanissimi - ha detto Alcaraz -. Devo ancora giocare una partita contro un avversario incredibile che ha già giocato una finale Slam al Roland Garros. Darò tutto quello che ho, dovrò controllare la tensione. Sono ovviamente felicissimo di essere arrivato in finale e, come ho detto prima di ogni partita, cercherò di godermela e vediamo che succede"
Chi vincerà la finale, infatti, salirà anche in vetta alla classifica. Alcaraz, 19 anni, diventerebbe il più giovane numero 1 dal 1973, da quando esiste il ranking computerizzato.
Ruud, che oggi è numero 7 del mondo, sarebbe il primo a passare direttamente da una posizione fuori dalla Top 4 alla vetta del ranking. Finora, infatti, nei 107 cambi al vertice della classifica, il più grande salto in avanti registrato in due classifiche consecutive è dalla posizione numero 4 alla numero 1: Carlos Moya (15 marzo 1999), Andre Agassi (5 luglio 1999) e Pete Sampras (1 settembre 2000). Sarebbe anche il primo numero 1 ATP norvegese e il quarto scandinavo dopo gli svedesi Borg, Wilander ed Edberg.