Chiudi

-
Eventi internazionali

US Open, Tiafoe fa piangere Rublev: New York è ai suoi piedi

Lo statunitense batte in tre set Andrey Rublev, ancora una volta fermato ai quarti di finale negli Slam. E' il più giovane statunitense in semifinale allo US Open dal 2006

di | 07 settembre 2022

Danza a metà campo, poi abbraccia la stella NBA Bradley Beal. Frances Tiafoe festeggia così la prima semifinale Slam in carriera. Dopo aver eliminato Nadal, ha battuto 76(3) 76(0) 64 il russo Andrey Rublev, in campo come atleta neutrale senza bandiera, che in almeno in un paio di occasioni ha nascosto lacrime e singhiozzi con la faccia nell'asciugamano.

Tiafoe, più giovane statunitense in semifinale allo US Open dal 2006, quando Andy Roddick perse in finale contro Roger Federer, ha vinto sei tiebreak su sei in questa edizione per lui così inusuale del torneo.

"E' pazzesco - ha ammesso Tiafoe dopo la partita -. Solo 24 ore fa ho ottenuto la più grande vittoria della mia carriera. Non è stato facile voltare pagina, ma l'ho fatto e sono in semifinale. In stadi come questo mi sento a casa. L'atmosfera è stata incredibile, voglio giocare e dare il meglio per voi tifosi che mi avete sempre sostenuto".

A questo punto lo statunitense, che ha promesso di guardare stasera Sinner-Alcaraz da cui uscirà il suo rivale in semifinale, non si accontenta più. "Godiamoci questa partita, ma ne devo vincere ancora due" ha detto nell'intervista a caldo. 

Già dal primo set si capisce che Tiafoe è centrato, sicuro, deciso. Il suo tennis vario e veloce complica i piani di Rublev. Lo statunitense, superiore sulla diagonale del rovescio, lo porta a rischiare di più. Tiafoe è l'unico ad avere palle break, due non sfruttate nel sesto game. Ma nel tiebreak la sua supremazia si fa schiacciante.

Evidentemente affrontare Rublev gli porta bene, soprattutto a New York. L'ha infatti battuto nella semifinale del suo ultimo torneo junior nel 2014 e, in cinque set, l'anno scorso per arrivare negli ottavi di finale.

Nel secondo set lo schema si ripete. I turni di battuta si succedono veloci. Fino al tiebreak Rublev perde sei punti al servizio, Tiafoe uno in meno. Ma lo statunitense è sempre il più brillante sul piano del gioco e offre un bignami del suo multiforme ingegno nel perfetto tiebreak: sette punti giocati, uno diverso dall'altro, sette punti vinti. Rublev è sull'orlo di una crisi di nervi.

La sua situazione peggiora nel settimo game del terzo set. Tiafoe piazza il break che decide la partita e fissa le tribune. Vorrebbe incrociare gli sguardi di tutti i tifosi, uno per uno, con la fierezza del guerriero sicuro della vittoria. Rublev, al cambio campo, si nasconde nell'asciugamano con le spalle che sussultano. Non c'è storia, non può esserci rimonta.

E' una sfida simbolo della nuova era, sintesi del primo Slam senza né Federer, né Djokovic, né Nadal né Serena Williams ai quarti in singolare dallo US Open 2003.

Allora al maschile vinse Andy Roddick, ma il dettaglio forse più sorprendente era la presenza di Andre Agassi, over-30, in semifinale. Curiosamente in quell'edizione Agassi perse in semifinale contro Juan Carlos Ferrero, che oggi allena Carlos Alcaraz.

In un contesto così, nel quale Federer e Djokovic non hanno giocato e Tiafoe ha eliminato l'unico Fab 3 in campo, tutti i volti nuovi arrivati nei quarti hanno capito di avere una grande occasione. E stanno dando qualcosa in più per trasformare il sogno in realtà.

"Gli anni passano, è la vita. Il mondo va avanti" ha detto Rafa Nadal dopo la sconfitta contro Tiafoe. E' il tennis, bellezza. L'evoluzione continua.


Non ci sono commenti
Loading...