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Fenomenale Alcaraz: Tsitsipas ko e New York in delirio

Il 18enne spagnolo elimina al tie-break del 5° set, dopo oltre 4 ore avvincenti, il greco n.3 del mondo. E’ il più giovane a raggiungere gli ottavi a Flushing Meadows dopo Michael Chang e Pete Sampras nel 1989: “Un sogno che si realizza, senza la spinta del pubblico non ci sarei riuscito”

di | 04 settembre 2021

Carlos Alcaraz e Stefanos Tsitsipas US Open

Carlos Alcaraz riceve i complimenti da Stefanos Tsitsipas (foto Getty Images)

Fenomenale nel vero senso della parola. Non può esserci definizione più appropriata per Carlos Alcaraz, il più giovane giocatore nella Top 400 del ranking ATP, protagonista dell’impresa più grande fin qui agli US Open: il 18enne spagnolo, n.55 ATP, nella sfida più attesa del venerdì ha infatti eliminato con il punteggio di 63 46 76(2) 06 76(5), dopo 4 ore e 6 minuti sulle montagne russe, il greco Stefanos Tsitsipas, numero 3 del mondo e del seeding.

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Dopo aver sconfitto il britannico Cameron Norrie, 26esima testa di serie, e il francese Arthur Rinderknech, l’allievo dell'ex numero uno del mondo Juan Carlos Ferrero aveva bisogno della vittoria di maggior prestigio in carriera – la prima ai danni di un top 10 – per diventare il giocatore più giovane a raggiungere gli ottavi a Flushing Meadows dopo Michael Chang (17 anni) e Pete Sampras (18) nel 1989 e c’è riuscito. Una conferma eloquente dei rapidi progressi di questo talento, dal gioco atletico e potente, che con questa ha vinto 24 delle sue ultime 28 partite (a qualsiasi livello) dopo essere già diventato il primo tennista dopo Goran Ivanisevic nel 1989 a raggiungere il secondo turno in tutti e quattro i Major al debutto.

Ha fatto tesoro delle partite precedenti perse quest'anno contro top 10 – Alexander Zverev ad Acapulco, Rafael Nadal al Roland Garros e Daniil Medvedev a Wimbledon – aggiudicandosi poi 11 degli ultimi 14 match nel circuito maggiore, incluso il suo primo titolo ATP ad Umago e la recente semifinale a Winston-Salem. A questo punto la qualificazione per le Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals di novembre (attualmente è in quarta posizione nella Race to Milan) è ipotecata.

Un diritto in allungo di Stefanos Tsitsipas (foto Getty Images)

È un giovane talento che sta facendo molto bene negli ultimi tempi. È in costante miglioramento e sta salendo in classifica. È uno che ha un buon gioco per tutte le superfici. Lo vedo come un potenziale contendente in futuro per i titoli dello Slam e altri grandi eventi”, aveva detto di lui alla vigilia Tsitsipas, semifinalista nei due “1000” consecutivi sul cemento dell’estate americana, a Toronto e poi a Cincinnati.

E sul campo ha toccato con mano tutte le qualità, tecniche ma anche caratteriali e agonistiche, di Alcaraz: ancora una volta per il greco il quarto turno degli US Open rimane tabù.

Dopo un quarto d’ora di Alcaraz-show, in cui non ha sbagliato nulla volando sul 4-0, il ragazzo di El Palmar (Murcia) ha rintuzzato il tentativo di rientro del rivale (3-4), per incamerare la prima frazione con un altro break, alternando vincenti a difese straordinarie, tanto da mandare in confusione il numero 3 del mondo, che sul set-point ha messo in rete uno smash di rimbalzo da fondo.

Anche nel secondo parziale l’allievo di Juan Carlos Ferrero - idee chiare su cosa fare in campo: tirare forte sul rovescio dell’ellenico e comunque tenere ritmi alti - è andato rapidamente avanti 3-0, ma dopo aver fallito la chance del 4-1 ha incassato il contro-break, con conseguente riaggancio (3-3).

Ha commesso un peccato di gioventù mancando due palle-game, Alcaraz, con personalità e qualità tecniche ha salvato due palle-break andandosi a prendere a rete il punto, ma la terza gli è stata fatale anche perché Tsitsipas, messo alle corde, ha alzato il livello del suo tennis. E quando è andato a servire per il set il 23enne di Atene si è trovato 0-40, ma ha reagito da campione annullando le opportunità di contro-break e pareggiando il conto con un ace centrale (64).

Passata la bufera iniziale, dopo aver mancato due palle-break sull’1-1 del terzo set, il greco ha piazzato lo “strappo” nel quinto gioco, e rasserenato dalla mutata situazione ha tolto di nuovo la battuta ad Alcaraz portandosi 5-2 40-15.

Qui ha probabilmente pensato di avere in mano il parziale e mai errore fu tanto grave, perché Stefanos non ha sfruttato tre set-point, ridando così energia all’avversario, bravo a non mollare mai e capace di recuperare i due break e affiancarlo sul 5-5, con il pubblico sempre più in fibrillazione. E nel tie-break ha dimostrato una tenuta mentale da giocatore consumato, il teen-ager al primo impatto con gli Slam, volando sul 5 a 1 per poi chiuderlo per 7 punti a 2.

Alla ripresa dopo il consueto toilet-break dell’ateniese, meno lungo comunque rispetto ai turni precedenti, Alcaraz è sembrato pagare lo sforzo, con Tsitsipas a dominare il quarto set rifilandogli un “cappotto”.

Prima di cominciare la partita decisiva lo spagnolo ha chiesto di farsi vedere dal fisioterapista per un dolore nella zona addominale (parte bassa della schiena con interessamento anche della gamba), ricevendo anche dal medico una pastiglia di anti-infiammatori.

Quinto set che ha regalato momenti di gran tennis, con lo spagnolo a salvare palla-break nel sesto gioco prima di agguantare il 3-3. Nessun tremore quando si è trattato di battere sul 4-5 (game tenuto a zero) e sul 5-6, ma neppure dopo, quando a decidere la sfida è stato il tie-break: dominato da Carlos, con il greco a restare aggrappato alla partita solo con tre ace, ma incapace di arginare i colpi potenti, alternati alle smorzate di diritto del fenomeno di Murcia.

Ha mancato i primi due match-point Alcaraz, ma senza paura ha spinto il diritto sul terzo, così da completare un’impresa e mandare in delirio gli spettatori dell’Arthur Ashe, consapevoli di avere tenuto a battesimo una stella.

Un diritto in corsa di Carlos Alcaraz (foto Getty Images)

Senza il pubblico non ce l’avrei mai fatta, mi ha dato l’energia per resistere dopo essere andato sotto nel quarto set e devo ringraziarvi. Per me battere un campione come Tsitsipas è un sogno che si realizza”, il primo commento a caldo del 18enne spagnolo, visibilmente emozionato.

Dall’altra parte della rete, a contendergli un posto nei quarti, troverà il tedesco Peter Gojowczyk, n.141 ATP, partito dalle qualificazioni, impostosi in quattro set (36 63 61 64) su un altro qualificato, lo svizzero Henri Laaksonen, n.130, così da regalarsi gli ottavi lui che nella Grande Mela non era mai andato oltre il secondo turno. Insomma, per Alcaraz gli exploit potrebbero non essere finiti qui...

Carlos Alcaraz a terra dopo l'ultimo punto (foto Getty Images)

Nella parte bassa del tabellone ha raggiunto senza alcun problema gli ottavi Daniil Medvedev: il russo, numero 2 del mondo e del seeding, sul Louis Armstrong Stadium ha passeggiato sbarazzandosi per 60 64 63, in un’ora e 56 minuti, dello spagnolo Pablo Andujar, n.74 ATP, che nel 2019 era riuscito ad approdare proprio al quarto turno.

Una nuova dimostrazione di forza per il 25enne di Mosca, finalista due anni fa e semifinalista nel 2020, con 34 vincenti messi a segno (contro 16 dell’iberico). Autore di 9 ace, Medvedev è stato molto solido in particolare alla battuta, concedendo appena un break, sul 5-2 nel terzo set, quando si è rilassato in prossimità del traguardo, per tornare poi a spingere sull’acceleratore strappando per la settima volta il servizio ad Andujar, praticamente impotente.

Prossimo ostacolo per il russo sarà il britannico Daniel Evans, n. 27 del ranking e 24esima testa di serie, che ha battagliato quattro ore con l'australiano Alexei Popyrin, n.73 ATP, per imporsi in rimonta per 46 36 63 64 76(1). 

Il saluto finale fra Daniil Medvedev e Pablo Andujar (foto Getty Images)


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