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Tsitsipas fa discutere: "I social sono una droga". Ora sogna un futuro nel cinema

Tsitsipas parla del suo rapporto con i social e della sua curiosità per un futuro nel cinema alla rivista tedesca Tennis Magazine. Il greco si è attirato grandi critiche per una frase su Twitter sul femminismo moderno

di | 03 dicembre 2022

Controverso in campo, complesso fuori, Stefanos Tsitsipas non cerca di ingraziarsi il pubblico. A volte, anzi, pare quasi che ami essere odiato come il Cyrano immaginato da Francesco Guccini. Ne è uno specchio il modo in cui si manifesta sui social network, con le sue frasi tra il new age e il motivazionale peraltro non sempre sue.

"Mi piace la parte buona che i social media hanno da offrire, i tanti modi che consentono per interagire con le persone - ha detto alla rivista tedesca Tennis Magazin -. Ma cerco di non passarci troppo tempo perché mi stressano la mente. Possono diventare una droga". 

Su Instagram o su Twitter, ha aggiunto, "mi diverte utilizzare la mia parte creativa per i contenuti, i testi, le foto, i video. Mi piace esprimere le mie idee e fare in modo che i miei follower possano partecipare".

Ma non sempre l'espressione e la partecipazione alimentano un circolo virtuoso. Il rischio di dire la cosa sbagliata, o nel modo magari sbagliato, è dietro l'angolo. E il pubblico dei social non perdona, ancor meno i personaggi di successo. A Tsitsipas è successo proprio in questi giorni, dopo aver risposto a un commento che criticava il femminismo moderno.

Tsitsipas, che pure è stato uno dei tennisti più interessati alle rivendicazioni di Naomi Osaka sull'uguaglianza e l'inclusione nel tennis, ha scritto che "il femminismo moderno, nato come movimento che lotta per l'uguaglianza di genere, si è gradualmente trasformato in un culto dell'indignazione che vuole denigrare gli uomini". 

La polemica è esplosa in un attimo. Anche la giornalista britannica Catherine Whitaker, che pubblicamente si dichiara femminista moderna, gli ha chiesto conto di questa posizione. Il greco ha fatto riferimento a letture sul tema, confronti con amiche e conoscenti, esperienze personali. 

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"Tutti sono e dovrebbero essere uguali, non dovrebbero esistere distinzioni di etnia, di genere, di religione" ha scritto, riaffermando però che non si dovrebbe passare dal "difendere l’eguaglianza" al "denigrare gli uomini". Le critiche si sono moltiplicate, e c'è anche chi ha fatto notare come il suo primo messaggio fosse in realtà non autentico, ma in parte ripreso da un articolo del Palomar College del 2017.

La presenza di Tsitsipas sui social non si limita a frasi e commenti. Il greco ha da sempre una grande passione per la realizzazione di video, che monta, produce e condivide. "Credo che ogni persona di talento voglia essere creativa - ha detto a Tennis Magazin -. Non so se io ho talento, ma qualcuno dice di sì. Ho molti interessi, cerco sempre di trovare la mia strada e di distinguermi dagli altri. La produzione cinematografica può essere una possibilità in futuro. Sarebbe figo avere una carriera dopo il tennis come attore, regista o produttore. Ma per ora non ho tempo per pensarci, ho altre priorità".

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