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Tokyo 2020, l'oro di "Sascha"

Zverev supera Khachanov e conquista il primo oro olimpico per la Germania dai tempi di Steffi Graf a Seoul 1988

di | 01 agosto 2021

Trentatré anni dopo Steffi Graf a Seoul '88, la Germania torna a festeggiare una medaglia d'oro alle Olimpiadi nel tennis. Merito di Alexander Zverev che, dopo aver sconfitto il numero 1 del mondo Novak Djokovic, gioca una finale sontuosa contro il russo Karen Khachanov, dominato 6-3 6-1.

Germany’s pride ??@AlexZverev defeats Karen Khachanov 6-3 6-1 to claim #GER’s second singles gold medal in tennis, 33 years after Steffi Graf at Seoul 1988!#Tokyo2020 | #Tennis | #Olympics pic.twitter.com/3XKfV8Zf53

Zverev, numero 4 del mondo, è tornato a battere il russo dopo aver perso gli ultimi due confronti diretti, diventando così il terzo tedesco a conquistare un oro alle Olimpiadi nel tennis maschile dopo Boris Becker e Michael Stich capaci di vincere in doppio a Barcellona 1992. Gli sono bastati 79 minuti per completare la finale contro un Khachanov presto rassegnato all'impossibilità di ribaltare la storia. Restano così due le sue vittorie in 19 partite contro un Top 5, l'ultima ottenuta contro Djokovic, allora secondo nel ranking, nella finale del Masters 1000 di Parigi-Bercy.

Il rendimento al servizio ha costituito, e non è certo una sorpresa, il fondamento su cui Zverev ha disegnato un tennis potente ma non pesante. Un gioco in linea con un fisico che gli consente colpi energici e una copertura del campo comunque rapida per un giocatore alto quasi due metri.

Khachanov, più potente ma anche più statico e schematico, ha vinto appena quattro punti in risposta contro la prima di servizio del tedesco. Troppo poco per metter dubbi nell'avversario.

Zverev, sempre più sciolto e sicuro, ha squadernato accelerazioni in corsa in lungolinea, barometro della sua fiducia come ad esempio era il passante di rovescio per Sampras, risposte fulminanti e buone esecuzioni sotto rete. 

I 22 vincenti complessivi danno la misura del dominio spaziale che Zverev ha saputo imporre e mantenere in una finale con poca storia. Dopo l'ultimo serve and volley, con cui ha chiuso la partita, si è inginocchiato in lacrime. Un pianto di gioia, e un po' di liberazione, che certo non lava via le ombre legate alle accuse di violenze da parte di una sua ex fidanzata, Olga Sharipova. Neo padre, anche se la madre della piccola Mayla, la modella Brenda Patea, ha detto di non voler condividere la custodia, Zverev ha dimostrato quanto ci tenesse a trionfare per la Germania.

L'oro va così a illuminare una stagione in cui ha trionfato già ad Acapulco e a Madrid, vincendo così il suo quarto Masters 1000 in carriera. Un risultato che premia la completezza del suo tennis, dei suoi colpi fulminanti, quando riesce a giocare con la necessaria leggerezza e la mente sufficientemente scevra da dubbi e da esuli pensieri.


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