Lo statunitense, n.10 della Race, è uscito dalla quarantena a Seul stamattina ed è volato a Tokio dove ha dovuto subito scendere in campo contro l’australiano Duckworth. Ha superato la prova e continua a inseguire la sua prima qualificazione per le Nitto ATP Finals
di Enzo Anderloni | 05 ottobre 2022
Ormai non ci sperava più: Taylor Fritz si era ammalato di Covid-19, con sintomi pesanti, la scorsa settimana a Seul e, oltre a doversi ritirare dall’ATP 250 sudcoreano (poi vinto dal giapponese Nishioka) oramai disperava di poter partecipare all’ATP 500 di Tokyo. Invece nel giro di 24 ore si è trovato catapultato sul campo dell’Ariake Colosseum a combattere vittoriosamente contro l’australiano James Duckworth (6-2 6-7 6-1) e tiene vive le speranze di qualificarsi per la prima volta per le Nitto ATP Finals, in programma a Torino dal 13 al 20 novembre prossimi.
Nei primi giorni di quarantena stava troppo male anche solo per riuscire a fare qualche esercizio ginnico in camera. Poi le cose sono andate progressivamente meglio e Fritz ha cominciato a prepararsi, riprendendo gli allenamenti.
Saltare Tokyo sarebbe stato un colpo pesante per le sue ambizioni di classifica: al momento è n.10 nella Race to Turin con 430 punti di ritardo dal n.7 Felix Auger-Aliassime e 250 dal n.9 Hubert Hurkacz ( il n.8 è Alexander Zverev, ancora fermo dall’infortunio alla caviglia del Roland Garros).
La svolta è arrivata all’improvviso: tamponi negativi e il via libera a prendere un volo da Seul a Tokyo (2 ore) la mattina stessa del giorno in cui era in programma il suo esordio contro Duckworth.
"Mi sento meglio di quanto pensassi", ha detto Fritz nella sua conferenza stampa post-partita. "Non sto ancora benissimo, ma sono davvero felice di essere riuscito a superare tutto questo, di essere riuscito presentarmi in campo e di aver vinto la mia partita".
"Devo dire che, non so perché, ma mi sentivo fiducioso sul fatto di uscire dal lockdown e riuscire a colpire subito bene la palla", ha detto Fritz, che sta cercando il suo debutto alle Nitto ATP Finals. "Ero più preoccupato per l’aspetto “cardio”, la resistenza allo sforzo dopo essere stato davvero male e non essere stato in grado di fare nulla per giorni. Fortunatamente il campo era molto veloce, quindi non abbiamo giocato tanti scambi lunghi. Il fisico ha retto bene".
Fritz ha dominato il primo set e ha avuto due break point all'inizio del secondo, che poi però ha finito per perdere al tie-break. "Ho avuto qualche brivido all’inizio del terzo set, un paio di palle break da salvare. Ma a parte questo penso di aver giocato bene", ha detto Fritz, che ha piazzato ben 24 ace, vincendo l'88% (50/57) dei punti in cui ha messo in campo la “prima” di servizio.
Considerata la sua posizione nella Race To Turin, l'americano ha detto che sarebbe stato “devastato” dal dover saltare sia Seoul che Tokyo a causa del Covid. Ha definito il torneo giapponese “uno dei suoi preferiti”.
Fritz ora, negli ottavi, dovrà affrontare il “lucky loser” giapponese Hiroki Moriya che al primo turno ha superato il connazionale Yuta Shimizu.