Mikael Ymer si qualifica per il match clou all’ATP 250 di Winston Salem rimontando il talento spagnolo Alcaraz. Ultimo predecessore Robin Soderling, nel 2011 a Bastad
di Enzo Anderloni | 28 agosto 2021
Non è Borg, né Edberg o Wilander. Per chi era abituato a vedere i tennisti svedesi dominare il mondo è lo stesso una piacevole 'madeleine': c’è di nuovo uno di loro nella finale di un torneo ATP dopo dieci anni di assenza totale.
L’impresa è riuscita a Miklael Ymer, 22 anni, origini etiopi, n.90 del mondo, che nella notte italiana è riuscito a rimontare e a mettere al tappeto in due set la grande speranza spagnola Carlos Alcaraz, 18 anni ma già n.54 del mondo. E quindi strafavorito alla vigilia.
Il più giovane dei fratelli Ymer (Elias, anche lui davisman in casa Svezia, 25 anni, è n.169 del mondo) era sotto 3-5 nel primo set e ha infilato 7 giochi consecutivi, aggiudicandosi la prima partita 7-5 e aprendo la seconda 3-0 in vantaggio. Un margine sufficiente per chiudere 7-5 6-3 e qualificarsi per una finale che dalle parti di Stoccolma mancava dal 2011, quando Robin Soderling vinse il torneo sulla terra rossa di Bastad.
Se troverà continuità il sottile e veloce Mikael ( un metro e 83 per 75 kg) potra togliersi parecchie soddisfazioni e regalarne ai tifosi svedesi. Chi lo ha visto in azione a Milano, alle Next Gen ATP Finals 2019, quelle vinte da Jannik Sinner, ne ricorda sicuramente le doti di agilità in un tennis aggressivo da fondocampo.
Sufficientemente aggressivo per spegnere gli ardori di un Alcaraz che pareva incontenibile in questo periodo nel quale ha conquistato il primo titolo ATP, a Umago,
Ymer, a sua volta, veniva da buone prestazioni sulla terra battuta europea, con i quarti di finale raggiunti in due tornei consecutivi, a Gstaad e Kitzbuhel.
Tra lui e il primo successo nel circuito maggiore c’è ora il bielorusso Ilya Ivashka, n.63 del mondo che ha lasciato solo tre giochi in semifinale al finlandese Emil Ruusuvuori (6-2 6-1). Anche Ivashka, uno dei nomi emergenti di questa stagione, gioca contro la storia: punta a conquistare il primo titolo ATP per il suo paese dopo un digiuno che perdura dal 2003, quando il gigante Max Mirnyi si impose a Rotterdam.
All’esordio stagionale il 27enne Ilya era n. 110 del mondo: con ottimi risultati, come le semifinali a Monaco di Baviera ( terra battuta) dove battè Alexander Zverev (allora n.6 del mondo), i quarti a Eastbourne (erba), gli ottavi a Wimbledon e alle Olimpiadi e la finale di Winsotn-Salem, è proiettato a un nuovo best-ranking: da lunedì sarà come minino n. 57 del mondo.