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L'austriaco ha spiegato a Der Standard la sua prolungata assenza delle ultime settimane. Ha un problema congenito al ginocchio, ma non è solo questo. "Ho dedicato 15 anni a un solo obiettivo, sacrificando tutto il resto. Ora voglio allargare gli orizzonti". Soffre anche per la pandemia
di Alessandro Mastroluca | 19 aprile 2021
"Ho trascorso 15 anni inseguendo un grande obiettivo senza guardarmi intorno. Ho sacrificato tante cose, compresa la vita privata. C'era solo il tennis. Ma devi fare qualcosa per la tua mente. Volevo cambiare qualcosa".
In un'intervista a Der Standard, Dominic Thiem ha confessato di aver sperimentato un senso di vuoto dopo la conquista del suo primo titolo Slam allo US Open dell'anno scorso, in finale su Zverev. L'euforia della vittoria, ha detto, si è trascinata almeno fino alle ATP Finals. Poi qualcosa è cambiato.
"Nella preparazione di questa stagione, mi sono sentito come dentro una buca - ha confessato -. Quando subordini tutto nella tua vita all'inseguimento di un unico obiettivo, per un po' le cose non sono più come prima. Il problema è che nel tennis è tutto così veloce visto che si gioca ogni settimana".
La pandemia lo ha pesantemente condizionato, ha confessato. Il coronavirus, ha detto, "ha portato via le cose belle, come i viaggi, la libertà di movimento".
E' difficile giocare settimana dopo settimana in queste circostanze, ha detto. "C'è chi riesce a non pensarci, quelli come Evans o Bublik che fanno fatica a concentrarsi nello sport normalmente, per cui la pandemia è probabilmente un vantaggio. Io invece ho sempre avuto una vita completamente programmata: ogni giorno, ogni settimana, ogni mese.
"Mi sento meglio quando so cosa succederà domani. E questo adesso è andato. C'è un senso di vuoto. Non ho nemmeno seguito Monte-Carlo né la Champions League". Dunque nemmeno il Chelsea, di cui è grande tifoso, che ha eliminato il Porto arrivando in semifinale.
A questo si aggiungono anche i problemi fisici che hanno frenato l'austriaco in questa stagione. Ha giocato nove partite in tre mesi e mezzo, e ne ha vinte cinque. Pesanti le sconfitte in tre set agli ottavi all'Australian Open contro Grigor Dimitrov e all'esordio a Dubai contro Lloyd Harris, sudafricano numero 81 del mondo.
L'austriaco non ha giocato Miami, Monte-Carlo e non sarà a Belgrado questa settimana per un infortunio al ginocchio. Si tratta, ha spiegato, "di un problema congenito che si ripresenta ogni tanto. E servono due settimane perché passi". Ora il dolore si concentra nel ginocchio sinistro, ma dietro la sua prolungata assenza non c'è solo quello.
"Gli avversari ora sono molto forti, il livello è alto, per cui è meglio tornare solo quando ha senso - ha concluso -. Se fossi andato a Belgrado con il dolore al ginocchio, avrei perso di nuovo al primo turno, e sarei stato ancor più dentro questo vortice negativo. Ma devo evitarlo. Perciò è meglio stare a casa per me”.
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