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Eventi internazionali

Super Challenger Torino: "Una festa a sorpresa che vale un Atp"

Il direttore dell'evento in programma al Circolo della Stampa Sporting dal 14 al 20 maggio spiega perché il Challenger 175 sarà una grande occasione per tutti, dai big ai tifosi. "Siamo dalle parti di un Atp 250 - spiega Giorgio Di Palermo - ma con maggiori opportunità di trovare i big"

di | 01 aprile 2023

Da quest'anno, Torino non è soltanto Nitto ATP Finals. C'è un altro torneo che promette di dare spettacolo, e che all'evento di fine anno è legato per via della sede. Il Challenger 175 in programma dal 14 al 20 maggio, in contemporanea con la seconda settimana degli Internazionali BNL d'Italia, avrà infatti come teatro il Circolo della Stampa Sporting, il club che durante le Finals è la casa dei giocatori, nonché la sede dei loro allenamenti (a questo link i biglietti per l'evento Challenger di maggio).

Stavolta però siamo in piena stagione su terra, e allora è proprio il mattone tritato a trovare spazio e gloria, su quel campo storico (e rinnovato, mantenendo tuttavia le caratteristiche originali) che è il Centrale dello Sporting, dove si giocò anche una fortunata edizione degli Internazionali nel 1961, in occasione del centenario dell'Unità d'Italia. A dirigere l'evento, una garanzia: Giorgio Di Palermo, per anni Tour Manager Atp, poi rappresentante dei giocatori in seno all'associazione e oggi presidente del Comitato regionale del Lazio della FITP. Sotto la sua guida, questo Super Challenger ambisce a diventare un pilastro della stagione in Italia, andando ben oltre le consuetudini della categoria.

Giorgio Di Palermo, direttore del “Piemonte Open Intesa Sanpaolo” (foto Andrea Pellegrini)

“Partiamo – spiega Di Palermo – da come la nostra organizzazione ha approcciato il Challenger. Lo stiamo trattando come un evento di prima fascia, quale peraltro è. Al di là dell'entry list, che si conoscerà solo vicino all'inizio dell'evento, abbiamo approntato una serie di iniziative che lo renderanno appetibile come e più di un Atp, per il pubblico, per i partner, per i giocatori. Le attenzioni in particolare andranno a soddisfare le esigenze del pubblico pagante, che avrà la fortuna di poter assistere ai match in uno stadio splendido, iconico, dove Nicola Pietrangeli e Rod Laver giocarono una finale degli Internazionali rimasta nella memoria”. 

Nel rinnovamento della struttura si è tenuto conto della storia, e così farà il torneo. “Il centrale – prosegue Di Palermo – manterrà quell'immagine che lo rende unico: l'architettura coi mattoni e il verde, una base per curare l'atmosfera nei minimi dettagli. Poi organizzeremo i servizi per il pubblico con un villaggio dedicato ai partner. Inoltre, prepareremo un'area food, che cercherà di soddisfare tutti i palati degli spettatori che passeranno ore al club. I giovani avranno il loro Young Village, che si svilupperà sia sul campo da padel, sia su quello da calcio, nel quale metteremo a disposizione campi da mini-tennis coi tecnici FITP, oltre che tavoli da tennistavolo. Le nostre parole d'ordine saranno coinvolgere e divertire”. 

Tutti gli incontri della sessione diurna cominceranno alle ore 11, mentre la sessione serale avrà inizio all'ora dell'aperitivo, alle 18, ma con due match in programma. Quello di Torino, come il corrispondente evento di Cagliari, sarà un Challenger sui generis. Molto più vicino a un Atp che a un torneo della categoria. Le differenze? Le spiega molto bene lo stesso Di Palermo. “Di norma, i Challenger convivono con delle limitazioni tecniche peculiari, per esempio la limitazione nella partecipazione dei top 50, se non con wild card e fino a un numero massimo di due, nelle prove 125. Ma qui parliamo di qualcosa di diverso: la natura di un 175 è di creare una settimana di gioco nuova per i giocatori, nella seconda settimana dei Masters 1000. Dunque, proprio per questo, l'Atp ha eliminato la restrizione sui top 50 (mantenendo solo quella relativa ai top 10, ndr). La differenza è dunque sostanziale: in linea teorica, a Cagliari e a Torino potremmo avere un tabellone con tutti gli iscritti per diritto di classifica dentro ai top 30”.

Non solo. Rispetto a un torneo Atp 250, questi Super Challenger godono di un vantaggio enorme: il fatto di essere stati pensati con l'obiettivo di far giocare i big, evitando dunque pause troppo lunghe in vista dei grandi eventi del Tour. “Il livello tecnico di un 175 sarà molto simile a quello di un 250, come già abbiamo potuto constatare a Phoenix (dove il numero 1 del seeding era Matteo Berrettini, ndr). Ma la collocazione in calendario di Torino, due settimane prima di uno Slam, è eccezionale. I migliori al mondo, come noto, hanno l'abitudine di non giocare un torneo la settimana prima di un Major. Dunque immaginiamo un big che, per qualche motivo, non arrivi al meglio a Roma e venga sorpreso da qualche outsider. Bene, la probabilità che voglia mettere altri match nelle gambe prima di Parigi sarebbe alta: in quel caso, potrebbe presentarsi a Torino nel Super Challenger”.

Le incertezze, che in questo caso sono anche delle opportunità, sono legate proprio al torneo del Foro Italico: fino a che non si conosceranno gli sconfitti dei primi turni, sarà impossibile avere la lista definitiva di Torino. Dentro a questo meccanismo si celano dunque delle possibilità enormi. Basta, per questo, dare un'occhiata ai numeri: 64 giocatori su 96 del tabellone maschile lasceranno gli IBI 2023 entro la prima settimana. Inevitabile che in quei 64 ci sia qualche campione con la voglia di rifarsi immediatamente.

“Torino inoltre – prosegue Di Palermo – sarà un torneo all'interno di un circolo, cosa che piace sempre tanto ai giocatori, come si vede a Monte-Carlo, a Barcellona, o proprio al Foro Italico, che anche se vanta una location unica è a tutti gli effetti un circolo. Rispetto ai tornei nei grandi stadi come Indian Wells e Miami, oppure a quelli nei palasport, gli appuntamenti nei circoli di tennis danno ai big la sensazione di tornare un po' bambini. Mantenendo tuttavia tranquillità e privacy: lounge, palestre, spogliatoi, ristorante saranno completamente dedicati a loro”.

L'avventura sta dunque per cominciare e sarà un'occasione da non perdere per tutti gli appassionati, torinesi e non. Per l'organizzazione, sarà una sfida che però presenta contorni già molto chiari. “Conosciamo bene – chiude il direttore dell'evento – i meccanismi dei tornei, come gli aspetti tecnici e operativi. Il primo pensiero dunque va alla cura dei campi, appena rifatti con materiali di prima scelta. L'obiettivo è garantire condizioni uniformi per tutti i terreni di gioco. La nostra responsabilità è far sentire i professionisti a loro agio. Toccherà al pubblico portare l'entusiasmo di un grande, grandissimo evento”. Una vera festa a sorpresa. 

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