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Gioia Muchova: prima “semi” a Parigi! Sfiderà Sabalenka

La ceca ha battuto in due set la russa Pavlyuchenkova, finalista due anni fa ma comunque protagonista di un ottimo torneo dopo il lungo stop per l’infortunio al ginocchio. Karolina come minimo eguaglierà il “best ranking”: giovedì sfiderà la bielorussa, n.2 del seeding, che ha fermato la corsa dell’ucraina Svitolina e che festeggia anche lei la sua prima semifinale al Roland Garros

di | 06 giugno 2023

Karolina Muchova saluta il pubblico (foto Getty Images)

A quasi due anni e mezzo dalla prima volta (Australian Open 2021) è di nuovo al penultimo atto di uno Slam. Sorride Karolina Muchova, e si gode la sua favola parigina, lei che sulla terra francese nelle quattro precedenti partecipazioni non era mai approdata nemmeno alla seconda settimana. Nei quarti del Roland Garros, secondo Slam del 2023 (montepremi 49.600.000 euro) la ceca, n.43 WTA, ha battuto 75 62, in un’ora e 38 minuti di partita, la russa Anastasia Pavlyuchenkova, n.333 WTA, in gara con il ranking protetto, finalista nell’edizione del 2021 prima che un infortunio al ginocchio sinistro la tenesse ferma ai box per quasi un anno.

“Dopo due settimane non credevo che sarei arrivata fin qui - ha detto una Muchova piuttosto intimidita -. E’ stato fondamentale vincere il primo set. Il successo all’esordio contro Sakkari mi ha dato molta fiducia per il resto del torneo. Chi preferisco come prossima avversaria? Non lo so, penso che guarderò un po’ il match. Ad ogni modo chiunque affronterò sarà una gran partita”.

Karolina ha messo “solo” il 57% di prime di servizio in campo ma ha ottenuto il 70% dei punti con la prima ed il 64% con la seconda di servizio, ha risposto meglio ed ha scritto a referto 21 vincenti a fronte di 15 gratuiti (16 contro 29 il bilancio della sua avversaria).

Un recupero di rovescio di Karolina Muchova (foto Getty Images)

Il match. La 31enne di Samara aveva vinto due delle tre sfide precedenti ma la 26enne di Olomuc aveva vinto proprio l’ultimo, disputato al terzo turno sull’erba di Wimbledon due anni fa. Un primo set serrato ha visto entrambe le giocatrici alternare grandi colpi ad errori banali. Parte male Pavlyuchenkova, che con tre gratuiti cede la battuta in avvio: la russa è già brava ad evitare il bis nel quinto gioco dove salva ben cinque palle-break, poi in quello successivo riagguanta la sua avversaria sul 3 pari. Muchova si riprende il break nel nono game (5-4) ma lo restituisce subito (5-5). Grazie ad un doppio fallo della russa, la ceca ha una nuova chance di andare a servire per il set (6-5) e stavolta non la spreca chiudendo 7-5.  

Muchova prende un break di vantaggio anche in avvio di seconda frazione, e lo conferma (2-0). Pavlyuchenkova accusa la stanchezza e nel quinto gioco cede di nuovo la battuta (4-1). La ceca non si concede distrazioni e nell’ottavo game, dopo aver annullato una palla-break, chiude il discorso (6-2) su un rovescio in corridoio della sua avversaria.

Tutta la grinta di Aryna Sabalenka (foto Getty Images)

Giovedì in semifinale Muchova dovrà vedersela con la bielorussa Aryna Sabalenka, n.2 del ranking e del seeding, che ha superato 64 64, in un’ora e 36 minuti, l’ucraina Elina Svitolina, n.192 WTA, in gara con il ranking protetto dopo la maternità, già tornata a vincere un titolo a Strasburgo alla vigilia dello Slam parigino. La valchiria di Minsk ha messo a segno 30 vincenti a fronte di 37 gratuiti (7 contro 12 il bilancio della sua avversaria). Anche per lei sarà la prima semifinale all’ombra della Tour Eiffel. 

Il match. Uno pari il computo dei precedenti tra le due, entrambi molto combattuti: Sabalenka si era imposta al secondo turno sul cemento di Wuhan nel 2018, Svitolina in semifinale sulla terra di Strasburgo nel 2020. Grande equilibrio nel primo set con la 28enne di Odessa che, sorretta da una buona percentuale di prime, riesce ad arginare il tennis potente della sua avversaria. Nel nono gioco, però, con una risposta di rovescio micidiale la 25enne di Minsk trasforma la prima palla-break concessa dalla giocatrice ucraina (5-4), e poco dopo sigla il 6-4.

Svitolina prova a reagire in avvio di seconda frazione: prima annulla una delicatissima palla-break (1-0) e poi è lei a strappare per la prima volta la battuta alla bielorussa (2-0), scatenando l’applauso del pubblico. Il vantaggio, però, dura poco perché Aryna si rimette a colpire quasi non ci fosse un domani infilando quattro game consecutivi (4-2). Elina prova a restare in scia ma Sabalenka non rischia quasi più nulla (solo uno 0-30 quando serve per chiudere) ed archivia la pratica al secondo match-point. Niente stretta di mano nonostante Aryna si fermi a rete in attesa: ma Elina nelle sue dichiarazioni di questi giorni è stata chiara.

Un recupero di diritto in allungo di Aryna Sabalenka (foto Getty Images)

Lei si muove bene: è una grandissima avversaria e ho molto rispetto per lei - ha sottolineato la bielorussa -. E’ stata una partita davvero dura”.

Tornando alla semifinale di giovedì, Sabalenka ha vinto in due set lottati l’unico precedente con Muchova, disputato nelle semifinali sul cemento di Zhuhai nel 2019. Aryna, vincitrice quest’anno agli Australian Open del suo primo trofeo Slam, a Parigi non era mai andata oltre il terzo turno: fin qui in cinque match non ha lasciato per strada nemmeno un set.

Tutta la grinta di Karolina Muchova (foto Getty Images)

Potenza e varietà di colpi e schemi caratterizzano il tennis della 26enne di Olomuc, che la scorsa stagione ha dovuto fare i conti prima con un problema agli addominali poi con un infortunio alla caviglia destra (rimediato proprio al terzo turno del Roland Garros contro Anisimova, costretta a lasciare il campo in carrozzina) che dopo Parigi come minimo eguaglierà il “best ranking”, n.19, siglato a maggio di due anni fa.

Ma sperare di rendere ancora più favoloso questo suo Roland Garros non costa nulla….

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