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Jannik, prima volta speciale: "Giocare bene sull'erba è questione di fiducia"

Jannik Sinner batte Wawrinka e centra la prima vittoria in carriera sull'erba in un main draw ATP. Ha chiuso con 12 vincenti in più e dieci gratuiti in meno. "Ho servito e giocato meglio" ha detto dopo il match. Lo svizzero, frustrato per la sconfitta e la prestazione, gli fa i complimenti.

di | 27 giugno 2022

"E' stata dura ma sono contento. Ho servito meglio, ho giocato meglio, al prossimo turno posso fare ancora meglio". Parola di Jannik Sinner, dopo aver festeggiato la prima vittoria in carriera sull'erba in un main draw del circuito ATP. E' un successo significativo, quello su Stan Wawrinka, che avrebbe probabilmente apprezzato le parole dell'altoatesino. Si è infatti fatto tatuare una celebre citazione di Samuel Beckett sull'importanza di provarci sempre e di "fallire meglio".

Wawrinka ha iniziato la carriera da professionista quando Sinner aveva un anno. Allo US Open del 2019 è stato il primo avversario di Jannik in uno Slam. Vinse in quattro set ma l'altoatesino diede allora i primi segnali di quel precoce talento emerso poi in misura scintillante con il trionfo a Milano alle Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals qualche mese dopo.

Rispetto a quella sfida a New York di tre anni fa, ha detto Wawrinka dopo la partita, "Jannik è molto migliorato. La classifica non mente. Sta crescendo, ha fatto grandi progressi per quanto riguarda il gioco. Non è un avversario facile da incontrare, non lo era nemmeno allora. Oggi è stato migliore di me. Penso che abbia ancora molti margini per arrivare al suo massimo, ma spero per lui che ci arriverà".

Sarà una strada lunga e ventosa, direbbero i Beatles, quella che porta alla vetta. Ventosa come Londra in un pomeriggio di pioggia che non è diventata tempesta ma ha rallentato il programma. Poi, con il pomeriggio che lasciava il posto alla sera, Sinner ha iniziato uno show autorevole con una sola "stecca", i due doppi falli che gli sono costati un break cruciale per il secondo set. 

Ha chiuso 75 46 63 62, Sinner, con il 77% di punti vinti con la prima di servizio e il 60% con la seconda. Un rendimento che, unito al 64% di prime in campo, raccontano di un azzurro sicuro con un fondamentale che appare ancora in piena evoluzione. Anche nel movimento, leggermente modificato ancora, con un più marcato slancio con la schiena dopo il lancio di palla.

Più autorevole al servizio, Sinner ha completato il match con 12 vincenti in più (42 a 30) e dieci gratuiti in meno (33 contro 43). Spiccano anche le 31 discese a rete, sette in più dello svizzero che però in percentuale ha vinto più punti. Ma la voglia di Sinner di imparare a sentirsi a suo agio negli aspetti del gioco che ancora non governa con tranquillità rimane una delle sue doti più rilevanti per gli anni a venire.

Alla distanza, il problema maggiore gliel'hanno dato le scarpe visto che è più volte scivolato nel corso della partita. Ma i piccoli inciampi, veri o metaforici, non riducono affatto la gioia di una prima volta speciale.

"Vincere la prima partita sull'erba in un main draw qui significa davvero tanto per me - ha detto dopo la partita -. Giocare bene sull'erba penso sia soprattutto una questione di fiducia, dipende da quanto conosci bene la superficie. In stagione non ci sono tante settimane per giocare sull'erba, e qui non ho nemmeno fatto tornei da junior. Sicuramente è la superficie su cui faccio più fatica".

Jannik Sinner esulta (foto Getty Images)

Ma secondo Darren Cahill, "super coach" entrato nello staff come consulente di Simone Vagnozzi, in futuro non sarà sempre così. "Con Sinner abbiamo discusso di come vede il suo gioco, di come si vede tra due o tre anni e come vorrebbe si sviluppasse il suo gioco. L'erba non è la sua superficie preferita ma avrà modo di cambiare idea. Penso che il suo gioco sia adatto a questa superficie e lo capirà anche lui" ha detto alla Gazzetta dello Sport l'allenatore australiano che ha aiutato Lleyton Hewitt, Andre Agassi e Simona Halep a raggiungere la posizione numero 1 nel ranking di singolare.

La fiducia arriverà, insieme a una maggiore sicurezza nei movimenti e nel servizio. "Devo abituarmi a condizioni diverse" ha spiegato Sinner, che aspetta al secondo turno Mikael Ymer, n.88 ATP. 

La fiducia arriverà, pensa anche Wawrinka, frustrato per il livello di gioco espresso. "Sto pensando troppo, una partita così non mi aiuta a trovare convinzione ma è parte del processo" ha detto lo svizzero che ha realizzato un intenso e lungo articolo per il sito The Players Tribune. 

"Potresti chiederti: ti diverti ancora? Ti piacciono i lividi, il sudore, il dolore?" ha scritto. La risposta è chiara. "Qualche settimana fa al Queen's ho giocato il mio tennis migliore quando serviva, contro Frances Tiafoe. Ho vinto 7–6, 6–7, 7–6. Ho giocato un gran match, il pubblico è stato fantastico. Un momento incredibile - ha scritto -. Due giorni dopo, ho sentito tutti i miei 37 anni. Le gambe urlavano, il mio corpo era esausto, mentalmente non avevo più energie. Eppure la sola cosa che desideravo era giocare un altro match". Perché certi amori non finiscono, possono solo essere vissuti meglio. Anche fallendo meglio.

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