L'azzurro sfiora la vittoria, nonostante i problemi di vesciche, contro il miglior Zverev del 2022. E dimostra che con il suo tennis e la sua personalità può arrivare davvero lontano.
di Alessandro Mastroluca | 15 aprile 2022
Si può dimostrare di essere grandi anche dopo una sconfitta. Si può giocare una grande partita, pur fisicamente non al meglio, contro la miglior versione stagionale del numero 3 del mondo, e andare a un passo dalla prima vittoria in carriera contro un Top 5. Jannik Sinner ci riesce, contro Alexander Zverev a Monte-Carlo, nel suo secondo quarto di finale consecutivo in un Masters 1000.
Una vescica sotto il piede destro gli ha impedito di completare il primo, contro l'argentino Cerundolo a Miami. E l'ha sicuramente condizionato nel secondo, contro il tedesco. Anche se Sinner non cerca scuse o alibi, ha interiorizzato il principio guida di Julio Velasco: dare sempre il meglio possibile, anche se non è il massimo possibile. Velasco era l'allenatore dell'Italia di pallavolo che negli anni Novanta diventò la "generazione di fenomeni".
Ecco, due fenomeni li abbiamo visti in campo sul Centrale di Monte-Carlo. Un campione già affermato, che vincendo il torneo arriverebbe a poco più di 200 punti dal posto di numero 1 ATP, e un ventenne con una mentalità già da campione.
Lo vedi dai dettagli, da come riesca a non scomporsi nel primo set quando subisce una serie di 13 punti consecutivi. Da come completa il controbreak inducendo Zverev a due doppi falli nello stesso game, di cui uno sulla palla break, con un piccolo "trucco": si muove in avanti sulla risposta, contro la seconda, quando il tedesco ha già lanciato la palla.
La partita, la quarta fra i due, assume subito la dimensione del duello di personalità. Sinner e Zverev marcano il territorio, cercano di occupare il centro e dominare il gioco sulla diagonale del diritto. L'azzurro mette in pratica quanto visto già contro Rublev, amico del tedesco ma di una cilindrata inferiore: diritto lungolinea per comandare e spostare lo scambio dal lato del rovescio. I dieci vincenti a sette con questo fondamentale, contro Zverev che non è certo l'ultimo per efficacia dalla parte sinistra, danno una misura del match che ha giocato l'azzurro, bravissimo a ribaltare completamente il primo set. Cruciale l'undicesimo game, che vale il sorpasso sul 6-5, durato dieci minuti. Il pubblico si esalta. E non sa che il meglio deve ancora arrivare.
Zverev, che mostra l'effetto delle sedute in palestra sulle braccia fuori dalla maglietta senza maniche, nel secondo set fa valere anche l'effetto dei 21 quarti di finale già disputati nei Masters 1000 prima di questo contro Sinner, che gioca il terzo.
E' il periodo più difficile della partita, è evidente che il dolore al piede c'è, che il passo non è fluido. Ma l'espressione è sicura, concentrata, nulla concede alle emozioni dell'avversario.
Nelle difficoltà, ed è un'altra delle sue qualità, non disconosce il suo attuale lavoro per mettere in piedi un tennis più offensivo e per certi versi più espressivo. La prima di servizio non lo aiuta più di tanto, ma gli schemi d'attacco rimangono evidenti. E a quelli non rinuncia, anche se non sempre funzionano.
Eppure, quando va sotto 2-1 con break da recuperare nel terzo, la sua fiducia sembra ai minimi. Sembra, appunto. Perché il rifiuto della sconfitta fa grandi cose, e il tedesco lo aiuta perdendo un game assurdo in cui serve anche da sotto: una parentesi di confusione che riapre il gioco. "Ho perso tante partite così quest'anno" - ha detto Zverev, che anche per questo riprende il filo della partita senza lasciare che il passaggio a vuoto condizioni il suo percorso.
Il manifesto del match è uno scambio da 31 colpi, uno più forte dell'altro, in cui i caratteri si specchiano nella potenza e nel peso dei colpi. L'ottimismo della volontà alla fine a Sinner non basterà nel tiebreak, peraltro il primo che ha perso quest'anno. L'azzurro reagisce agli svantaggi ma non è lui a tenere il comando del gioco e del punteggio. Dopo tre ore e sette minuti una partita che lascia il rammarico per l'assenza del pareggio nel tennis, Zverev avanza in semifinale. E sfiderà il campione in carica Stefanos Tsitsipas che ha battuto Diego Schwartzman al termine di un'altra maratona, finita 62 67(3) 64, dopo essersi trovato avanti 5-2 nel secondo set e sotto 0-4 nel terzo.
Il saluto fra Alexander Zverev e Jannik Sinner (foto Getty Images)
A Sinner, che prima di questa partita non aveva mai ceduto al terzo set (nei match al meglio dei tre), non servono però altre conferme per comprendere di essere un campione in potenza. Il valore del progetto è salvo. Un tesoretto da custodire e maneggiare con cura.