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Eventi internazionali

Jannik dalla terra alla luna: vale la Top 10, guarda la Top 5

A Barcellona, Jannik Sinner festeggia la prima semifinale in un ATP 500 e la prima sulla terra battuta. Dopo il successo su Bautista, l'azzurro conferma tutto il suo valore

di | 23 aprile 2021

Il diritto di Jannik Sinner (foto Getty Images)

Il diritto di Jannik Sinner (foto Getty Images)

Due indizi sono più di una semplice coincidenza. Nelle ultime due partite a Barcellona, Jannik Sinner ha dimostrato di valere un posto tra i primi dieci del mondo. E anche qualcosa in più.

Dopo il terzo successo in tre sfide contro Roberto Bautista Agut, ha dominato per un set Andrey Rublev, numero 2 della Race e giocatore con più partite vinte nel circuito ATP nel 2021.

"Era un po' stanco" ha ammesso Sinner, con una fredda capacità di analisi che non cede all'entusiasmo nemmeno dopo le grandi vittorie. Senza dubbio, il 62 76(8) è una grande vittoria, per l'esito e per il modo in cui è maturata.

 

Nel primo set, la partita praticamente non esiste. Rublev, capace di prendere "a pallate" Nadal a Montecarlo soprattutto per il primo set e mezzo, non sfonda.

Sinner tiene il ritmo, arriva bene e accelera. Al russo la palla torna indietro ancora più veloce. L'azzurro risponde bene, ha qualche incertezza senza grosse conseguenze al servizio, ma contro il numero 7 del mondo si gioca alle sue condizioni.

Rublev ha il pregio della velocità, il merito di una crescente disciplina ma il difetto di una meccanicità di schemi che a volte lo rende prevedibile, in questo torneo ha brillato meno che a Montecarlo, dove ha giocato la prima finale ATP.

Meno incisivo già nell'ottavo di finale contro Albert Ramos, in cui aveva ammesso di non essersi piaciuto, contro Sinner per un set è visibilmente frustrato.

Sinner, al contrario, viaggia sicuro. Vive una sorta di paradosso: sbaglia meno quando tira più veloce, a tutto braccio, è meno efficace quando prova a controllarsi e rallentare.

Interessante, poi, il ricorso alla palla corta. Ne ha giocate una decina contro Bautista, ne ha eseguite alcune anche in momenti importanti contro Rublev.

Non la domina ancora bene, ma gli avversari non se la aspettano. Inoltre, il suo percorso di crescita passa anche dall'utilizzo di strategie e di colpi da testare, da imparare, in partite contro avversari del massimo livello.

Nel secondo set, Sinner mette in mostra il meglio e dimostra di saper assorbire il peggio del suo tennis in formazione. Il tiebreak, altalenante, mette a dura prova le coronarie dei tifosi. Ma l'altoatesino dimostra perché sia il secondo giocatore ad averne vinti di più nel 2021 nel circuito ATP. Un dato duplice: vuol dire che ne ha giocati tanti, e con un servizio più sicuro magari molti set sarebbero finiti prima, e allo stesso tempo che sa gestire benissimo la 

Ma quando il punto conta, Sinner ritrova una linearità di esecuzione che lascia i rivali senza fiato. Basta vedere come ha annullato il set point sul 5-6. Ha applicato uno schema semplice nella teoria, ma difficile con quella velocità, quella precisione, in un momento di comprensibile tensione.

In fondo, i vincenti sono i calciatori che battono il rigore decisivo all'ultimo minuto, i cestisti che si prendono l'ultimo tiro in una grande partita, gli sprinter che battono il loro primato nella finale olimpica e non alle batterie di primo turno.

Sinner appartiene senza dubbio a questa categoria. Forse dovremmo iniziare anche a pensare come un giocatore capace di interpretare al meglio il nuovo tennis sulla terra battuta.

Su questa superficie ha giocato il primo quarto di finale in uno Slam, al Roland Garros dell'anno scorso, e la prima semifinale in un ATP 500. Ha anche ottenuto le sue tre più recenti vittorie contro Top 10.

Prima di Rublev, sul rosso aveva battuto un febbricitante Alexander Zverev al Roland Garros e agli Internazionali BNL d'Italia 2020 Stefanos Tsitsipas.

Proprio il greco sarà il suo prossimo avversario sulla strada della semifinale. Il successo a Montecarlo, la netta vittoria di oggi contro Felix Auger-Aliassime certificano Tsitsipas come uno dei nuovi modelli di riferimento sul rosso. Oggi numero 1 della Race, Tsitsipas è morfologicamente un prototipo di atleta in grado di unire potenza e resistenza, forza e fluidità, dunque di risultare ugualmente efficace in difesa da fondo campo e in attacco.

Sfidarlo, per Sinner, significa misurarsi con un tipo di giocatore che gli può togliere il controllo dello scambio. Una tipologia di avversario con cui Sinner si trova meno a suo agio. Quest'anno, non a caso, ha perso solo contro Djokovic, Medvedev, Shapovalov (anche per problemi fisici), Hurkacz, Karatsev e Bedene. 

Di questi, solo Karatsev ha dimostrato di avere una cilindrata, in termini di peso e potenza di palla, superiore. Tutti, però, anche tirando più piano, gli tolgono il controllo, lo mettono di fronte all'imprevedibilità. 

E per riuscire a contrastare le varie forme che l'imprevedibilità può assumere su un campo da tennis, servono almeno le famose 150 partite del "teorema Riccardo Piatti". Il potenziale da "crack" c'è tutto. E' solo questione di tempo.


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