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Ruud, il norvegese di fuoco: Bastad è sua

"Adesso ho battuto papà davvero su ogni fronte", scherza Casper dopo il trionfo in Svezia, secondo titolo dell'anno per lui. Un successo che arriva in maniera netta, dopo una finale controllata dall'inizio alla fine di fronte all'argentino Federico Coria

18 luglio 2021

"Adesso mio papà la smetterà di stuzzicarmi su questo, quello o quell'altro risultato. Ormai ho fatto meglio dappertutto". Scherza così Casper Ruud, il norvegese figlio d'arte (papà Christian è stato 39 Atp), dopo il trionfo a Bastad, in Svezia, suo secondo trofeo stagionale. Una vittoria netta, cercata e voluta dallo scandinavo, in un evento che per lui è quasi di casa.

"Vincere qui - ha detto Casper - ha senza dubbio un sapore speciale, mi sento a casa perché so che ci sono tanti norvegesi che vengono a seguire il torneo, e io ho cercato di ripagarli dando il massimo. Probabilmente è stata la settimana più bella della mia vita".

Esagerazioni a parte, non c'è dubbio che il feeling fra Ruud e la terra svedese sia stato perfetto dal primo turno alla finale.

Persino Federico Coria, che peraltro era al suo primo match decisivo nel Tour maggiore, non ha potuto far altro che inchinarsi di fronte allo strapotere da fondo del suo avversario, troppo solido e troppo pesante per i suoi colpi.

Il fratello minore di Guillermo sta sorprendendo tutti per la capacità di spostare un po' più in alto l'asticella.

Quando pareva che fosse ormai destinato a una onesta carriera da (buon) giocatore da Challenger, ha saputo dare un'accelerata decisa e adesso è un osso duro per tutti, soprattutto sulla terra.

Tuttavia, il Ruud di questo periodo è ostacolo troppo duro: i due in sostanza hanno un tipo di atteggiamento simile, ma il norvegese ha una pesantezza di palla ben maggiore, un fattore che gli consente di comandare lo scambio non solo con l'argentino, ma con la maggior parte dei colleghi.

Lo scandinavo che è diventato grande alla scuola Nadal ha tutta l'aria di voler seguire lo spagnolo nell'approccio al futuro della sua carriera: grande attenzione ai dettagli, compresi quelli apparentemente più piccoli. E una volontà ferrea di fare progressi su ogni superficie, non solo sulla terra. 

Intanto papà è stato superato e pure in maniera piuttosto netta: Casper è già da tempo un top 20, e in questo ha ormai doppiato il genitore che si fermò uan ventina di posti più in basso. Ma la sensazione è che Ruud sia deciso a prendersi pure i top 10:  in fondo la distanza non è troppo ampia, e i margini di crescita tecnica sono importanti. La certezza è che la testa, quella, è già pronta per l'attacco.

FINALE: Casper Ruud (Nor) b. Federico Coria (Arg) 6-3 6-3.

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