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Ruud, il più duro sul duro: uno spettacolo di (non) varietà

Il norvegese è la testa di serie più alta sopravvissuta a Montreal dopo le sconfitte di Medvedv, Alcaraz e Tsitsipas: contro lo spagnolo Bautista-Agut ha vinto una battaglia di bordate da fondo che ha diviso in due ed entusiasmato il pubblico canadese per più di tre ore. Ora affronterà proprio il beniamono di casa, Felix Auger Aliassime

di | 12 agosto 2022

Casper Ruud, 23 anni, è n. 7 nella classifica mondiale e n.4 nella Pepperstone Race to Turin ( Foto Getty Images)

Casper Ruud, 23 anni, è n. 7 nella classifica mondiale e n.4 nella Pepperstone Race to Turin (Foto Getty Images)

Una volta Nick Kyrgios ebbe a dire che, piuttosto che andare a vedere una partita di Casper Ruud, sarebbe rimasto volentieri "a guardare la vernice che si asciuga". Di vernice se ne è asciugata parecchia oggi nelle 3 ore e 17 minuti della sfida vinta da Ruud contro Roberto Bautista-Agut ma a Montreal nessuno si è annoiato.

La sfida tra il norvegese, n.7 del mondo e testa di serie n.4 del torneo (la più alta sopravvissuta nei quarti di finale) e l’esperto spagnolo, oggi n.18 ma già n.9 del ranking, è stata intensissima e spettacolare.

Certo, chi si diverte solo con le variazioni continue, le invenzioni estemporanee, le pennellate di velluto non era andato a vedere il film giusto per lui.

Ruud va in campo a fare le cose per cui si allena duramente da anni: serve forte e preciso, alla ricerca del punto diretto. Sulla risposta avversaria cerca di girare intorno alla palla per sparare il diritto, cosiddetto anomalo, dall’angolo del rovescio. Se la risposta è forte e profonda, e non gli permette di attaccare, affronta lo scambio con grande solidità, picchiando forte da ambo i lati, alternando qualche taglio di rovescio a una mano, pronto a sfruttare un’apertura d’angolo favorevole per tirare traccianti lungolinea con il rovescio bimane. Il menù tennistico del norvegese è fisso, ma cucinato come dio comanda.

Bautista-Agut in qualche modo gli assomiglia. Non nei gesti o negli schemi ma nella solidità del suo tennis da fondocampo, anch’esso ben supportato dal servizio, un po’ meno sbilanciato alla ricerca del diritto, che è vincente anche nel suo caso ma meno arrotato di quello del norvegese. Morale: il 23enne Casper aveva già incontrato due volte il 34enne Roberto e le aveva prese in entrambi i casi.

Quest’anno però l’allievo di papà Christian (ex n. 39 del mondo) presso l’accademia di Rafael Nadal a Maiorca sta facendo un ulteriore salto di qualità. Parte in prima fila in tutti tornei cui partecipa e combatte fino all’ultima palla per difendere il suo ruolo tra i favoriti. La finale raggiunta al Roland Garros è stato il primo segnale molto forte. Il rendimento molto migliorato anche sui campi in duro, lontano dalla prediletta terra rossa, fa di lui non solo il miglior superstite tra le teste di serie, ma un quasi sicuro protagonista tra gli otto delle Nitto Atp Finals di Torino. E, ancor prima, uno dei favoriti a Montreal, considerato che conquistare il suo primo Masters 1000 è tra le lecite ambizioni dell’affabile Ruud.

Nella partita di oggi si è esaltato negli scambi da fondo trovando un avversario che dà il meglio a sua volta nella costruzione del punto da dietro, sempre alla ricerca del varco dove piazzare un vincente. Ne è uscita una battaglia che ha esaltato il pubblico, che si è diviso in due fazioni a prescindere dalla nazionalità, coinvolto dalla bravura e dalla caparbietà di entrambi.

Per rendersi conto del clima basti pensare che i primi due set (7-6 il primo per Bautista, 7-6 il secondo per Ruud) sono durati ben 2 ore e 20 minuti. E quando Ruud è andato a servire sul 5-4 nel terzo, si era arrivati a 3 ore e 11 minuti, con Bautista-Agut che aveva tenuto il precedente game di servizio chiudendo scambi da 20 colpi da lasciare tutti senza fiato. Anche qelli che erano solo lì a guardare.

A quel punto Ruud il monotono (sempre secondo Kyrgios), ha chiuso con un servizio vincente e un altrettanto vincente diritto nel ‘quindici’ decisivo, sparato dopo essersi aperto il campo con la battuta. Farà anche sempre le stesse cose, Casper, ma le fa davvero bene.

Questa vittoria è davvero speciale, contro un giocatore che non avevo mai battuto prima", ha detto il norvegese a caldo. “I primi due set sono stati davvero di grande qualità. Non mi sentivo in grado di trovare falle nel suo gioco, il che è stato frustrante. È un giocatore davvero tosto, uno dei migliori degli ultimi sette, otto anni. Qualcuno a cui penso che tutti i giovani giocatori dovrebbero guardare per quanto è professionale e per come combatte, corre e sa giocare bene tutti i punti del match”.

Il prossimo avversario di Ruud sarà il beniamino di casa Felix Auger-Aliassime che ha superato in due set il britannico Cameron Norrie: 6-3 6-4. N. 8 e n.13 della Pepperstone Race to Turin Auger-Aliassime e Norrie sono entrambi inseguitori di Ruud e pericolosi avversari di Matteo Berrettini e Jannik Sinner nella corsa verso Torino. Adesso a Montreal è rimasto in pista solo Felix, coccolato dagli organizzatori e dal pubblico della città dove è nato 22 anni fa. Il suo allenatore si chiama Toni Nadal, la sua racchetta è come quella di Rafa. Il Canada sogna.

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