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Eventi internazionali

Ruud al settimo cielo: prima finale Slam e prima sfida con Rafa, il suo idolo

Il 23enne di Oslo la spunta contro un ottimo Cilic: è il primo norvegese in finale a un major. Per lui che si allena alla Rafa Nadal Academy di Maiorca sarà il primo faccia a faccia con il… titolare, al quale si è ispirato in tutta la sua formazione, sotto la guida del padre Christian, ex n. 39 ATP

03 giugno 2022

Casper Ruud è nato a Oslo il 22 dicembre del 1998

Casper Ruud è nato a Oslo il 22 dicembre del 1998. Attualmente è n.8 del mondo (Foto Getty Images)

Lo aspetta Nadal, il titolare dell’Accademia dove si allena: Casper Ruud, primatista di successi sul rosso dal 2020, ha vinto la sua 66esima partita post-lockdown solo che questo non era un match qualunque. Era la semifinale del Roland Garros 2022 e valeva un posto per la finalissima Slam.

E lui, Casper, 23 anni di Oslo, è primo norvegese a raggiugere un traguardo così. Sarà anche la prima volta che giocherà contro Nadal, il suo campione di riferimento, la fonte di ispirazione che gli è servita per diventare oggi il più solido specialista dei campi rossi (dopo il Maestro di Manacor) ma soprattutto un solido Top 10, capace dopo tanti successi nei tornei ATP 250, di emergere anche a livello Slam.

Lo ha fatto mostrando in tutto il suo splendore il tennis potente, ordinato, efficace, coriaceo che ha messo a punto con pazienza proprio alla Rafa Nadal Academy by Movistar di Maiorca, sotto la guida di suo padre Christian. L’avversario era tosto, un Marin Cilic che pareva vivere quest’anno al Bois de Bolulogne una seconda giovinezza e aveva sciorinato contro Daniil Medvedev prima, contro Andrei Rublev poi quel tennis scintillante che lo aveva visto vincitore agli US Open 2014.

Marin Cilic (Foto Getty Images)

Servizio devastante, seguito da accelerazioni con il diritto piatto di recisione millimetrica, Cilic aveva lasciato per strada pochi game e con la qualificazione per le semifinali era diventato l’unico tennista in attività, Fab Four esclusi, ad aver raggiunto le ‘semi’ in tutte e quattro le prove del Grande Slam. Si presentava fresco e pronto a tentare di cogliere un risultato ancora più eclatante, una finale Slam che gli mancava da Wimbledon 2017, quando però raccolse solo 8 giochi in tre set contro Roger Federer.

Cilic ha cominciato benissimo, conquistando il primo set con gli stessi schemi dei turni precedenti. Poi progressivamente Ruud ha cominciato a leggere meglio il suo servizio e a rispondere con maggiore regolarità e profondità. Anche i lob, cui spesso si è affidato, sono diventati sempre più difficili da gestire per Cilic, nonostante il suo metro e 98. Il 33enne di Madjugorje è divenuto, progressivamente, più falloso. E più stanco. E il norvegese ne ha approfittato per conquistare la seconda partita (6-4) e prendere il largo nella terza (4-1 con due break).

Invasione di campo a Parigi: una ragazza si lega alla rete con un filo d'acciaio (foto Getty Images)

A interrompere quella che sembrava ormai una partita a senso unico, è intervenuto il caso: un’invasione di campo. Una ragazza che indossava una t-shirt con scritto “Ci restano 1028 giorni” è entrata in campo e si è incatenata alla rete. I giocatori si sono dovuti fermare, poi sono usciti per dare il tempo alla sicurezza di risolvere la situazione.

Questo è bastato per far riprendere fiato a un Cilic che non si muoveva più con la leggerezza dei primi game. E la partita in qualche modo si è riaperta, anche se il norvegese ha chiuso il set 6-2. Il dubbio è durato i primi due game del quarto set, nei quali il croato ha sparato tutte le ultime cartucce, subendo comunque subito il break. Ruud avrebbe poi dilagato per chiudere 3-6 6-4 6-2 6-2.

"L'anno scorso ho fatto bene ma avrei sperato di andare più avanti negli Slam - diceva a inizio stagione in un'intervista per il magazine dell'ITF -. Per quest'anno l’obbiettivo è arrivare nei quarti, o magari più avanti, in questi tornei". Missione compiuta al secondo tentativo stagionale, a Parigi.

Il 23enne Casper continua a cancellare i record del padre Christian, suo allenatore, arrivato al massimo al numero 39 ATP e agli ottavi nei major (Australian Open 1997). Ruud è il primo norvegese ad aver vinto un torneo ATP e ad essere entrato tra i primi 30, 20 e 10 del mondo. "Da quando ha smesso mio padre, non ci sono stati tanti tennisti norvegesi in alto in classifica" ha ammesso.

In effetti, scriveva Morten Pedersen in un editoriale del quotidiano Dagbladet nel 2020, in Norvegia sono più abituati "ai re e alle regine dello sci, e negli ultimi anni abbiamo avuto anche i migliori del mondo nella corsa a ostacoli senza dimenticare la famiglia del mezzofondo. Abbiamo una passione per il calcio, che si accende quando gioca la nazionale o quando parliamo di giovani talenti". Talenti come Martin Ødegaard, il più giovane di sempre a debuttare nel Real Madrid, o il centravanti Erling Braut Haaland  che passerà dal Borussia Dortmund al Manchester City in estate.

Casper Ruud vincitore a Buenos Aires 2022 (Foto Getty Images)

Christian Ruud, che ha rappresentato la Norvegia in tre Olimpiadi ed è arrivato al terzo turno ad Atlanta 1996, è il motore principale della carriera del giovane Casper. "Mi diceva sempre che tutti i grandi volevano entrare in top 10, già quando ero più piccolo sapevo esattamente chi erano i primi dieci del mondo. E sapevo che un giorno avrei voluto esserci anche io - ha raccontato -. Mi ha guidato nelle giuste direzioni, mi ha spinto a dare il meglio, mi ha incoraggiato e aiutato".

Casper, ex numero 1 junior, ha smesso da tempo di essere accostato al nome del fantasma dei cartoni animati. Si fa notare sempre più con precisione e dedizione, forgiati negli ultimi anni all'accademia di Rafa Nadal dove va regolarmente ad allenarsi dal settembre 2018. E ora arriva a sfidare in finale proprio il suo idolo, quel Nadal che ha guardato in televisione trionfare per la prima volta al Roland Garros nel 2005 in un giorno che gli ha cambiato la vita. Il giorno in cui ha sognato un futuro nel mondo del tennis. "Un giorno, volevo esserci io in televisione" ha ammesso.

Per un giocatore come lui, che non può contare sull'altezza né su un servizio destabilizzante, il successo comincia dalle gambe. "Devi essere ancora più veloce, fare passi più rapidi e reagire più velocemente rispetto a quando sei due, tre o quattro metri dietro la riga di fondo - diceva - Per me è stata una sfida". Dal 2020, e ancor più questa settimana, una sfida vinta.

Semifinalista a Roma 2020 e 2022, Monte-Carlo e Madrid nel 2021, l'anno scorso ha vinto tre tornei in tre settimane a Bastad, Gstaad e Kitzbuhel: l'ultimo a riuscirci era stato Andy Murray dieci anni prima. Non ha affrontato avversari con una classifica sopra il numero 49 del mondo, si è attirato le critiche di Nick Kyrgios che lo ha accusato di andare a "rubare" i punti mentre i top player stavano preparando o giocando le Olimpiadi, Ruud ha continuato per la sua strada. E ha avuto ragione. 

Casper Ruud vincitore a Kitzbuhel 2021 (Foto Getty Images)

L'anno scorso si è qualificato per la prima edizione italiana delle Nitto ATP Finals a Torino e ha raggiunto la semifinale, quest'anno sul duro a Miami ha battuto nei quarti l'allora numero 4 del mondo Alexander Zverev e ha proseguito fino alla sua prima finale in carriera in un Masters 1000. Si è fermato, però, di fronte alla completezza e alla leggerezza pensosa di Carlos Alcaraz.

Anche Ruud sta affrontando le sue stagioni più recenti con meno pensieri pesanti. "Da quando sono entrato in Top 100 - ha detto a Tennis.com, -, le cose sono diventate più facili. Sto giocando con meno pressione, anche a golf, l'altra mia grande passione". Passione che condivide con Nadal: spesso, confessa, il maiorchino lo batte anche sul green.

Il norvegese, competitivo e insieme rilassato in campo e fuori, non allena lo swing come fa da anni con il diritto. Il topspin pesante resta il suo colpo vincente, merito di papà Christian che per primo ha identificato questo colpo di forza nel gioco del figlio. "Penso sia uno dei colpi migliori nel Tour - ha detto Christian a Tennis.com -. Renderlo il migliore di tutti è il nostro obiettivo da quando Casper ha 15, 16 anni". A questo processo partecipa anche Oivind Sorvald, responsabile delle sessioni di video analisi. Questo strumento funziona bene con Ruud, che quando vede qualcosa la apprende presto.

Per il resto, ha detto all'ITF, la sua ascesa non ha segreti. "L'ingrediente principale è il duro lavoro, anche se certo non basta da solo - ha spiegato -. Hai bisogno anche di sviluppare il tuo approccio mentale, di avere un'idea chiara di cosa fare in campo e questo arriva con l'esperienza, con le partite importanti che giochi e che vinci".

“Mi sento bene a Parigi – ha detto Ruud in conferenza stampa dopo essersi qualificato per i quarti di finale – vincere questo match e raggiungere il mio primo quarto di finale qui al Roland Garros significa molto per me. È il primo torneo dello Slam che sono stato a vedere da bambino, l’emozione è forte. Ora mi auguro di continuare così e di allungare la mia striscia di vittorie”. L’augurio è diventato realtà.


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