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Eventi internazionali

Roland Garros: Djokovic trionfa, Tsitsipas perde da campione

Il primo greco in una finale Slam va avanti di due set ma non basta. Djokovic rimonta per la prima volta uno svantaggio simile in un match per il titolo e diventa il terzo giocatore a conquistare tutti i major almeno due volte

di | 13 giugno 2021

Il duopolio non si spezza, i Next gen sono ancora Djokovic e Nadal. Il serbo conquista il 19mo Slam, vince per la prima volta una finale in un major dopo aver perso i primi due set, e diventa il terzo giocatore nella storia dopo Roy Emerson e Rod Laver, primo nell'era Open, a vincere tutti i major almeno due volte. Il numero 1 del mondo ha battuto 67(6) 26 63 62 64 Stefanos Tsitsipas, che ha perso da campione la sua prima finale in uno Slam e salirà al numero 4 del mondo. Ha conquistato il suo secondo Roland Garros a cinque anni dal primo successo, nel 2016: un record nell'era Open.

Nonostante la concorrenza di chi ha rappresentato il meglio della nuova generazione, Djokovic e Nadal hanno conquistato insieme dieci degli ultimi undici Slam giocati. E chissà che sarebbe successo senza la squalifica del serbo allo US Open del 2020. Alzando la Coppa dei Moschettieri, "Nole" diventa così il campione Slam con più successi in questa categoria di tornei dopo i 30 anni.  Tsitsipas, primo greco in finale in un major, di occasioni ne avrà ancora. Ma il suo tempo non è ancora arrivato.

E' partito meglio, il greco. Per due set, ha dato l'impressione di poter diventare il più giovane campione Slam dal 2009. Ma scattare troppo presto, lanciare la volata da lontano, non sempre funziona. Tsitsipas ha sperimentato quello che i maratoneti chiamano il muro del trentesimo chilometro, quel calo che prende a tre quarti del percorso se non ci si è allenati bene o se si è andati troppo forte nella prima parte.

Novak Djokovic, condizionato da continui fastidi agli occhi, salva un primo set point sul 5-5 dopo uno sfiancante scambio da 25 colpi. Il greco gioca un tennis elegante e sicuro, non perde campo quando il serbo lo attacca sul lato sinistro. Anzi cresce con il passare dei game la sua convinzione nel cambiare in lungolinea. Così toglie l'iniziativa al numero 1 del mondo che serve per il set sul 6-5 ma subisce un immediato controbreak.

C'è un momento in cui il primo, durissimo, set potrebbe girare, ed è la fase migliore di Djokovic nel tiebreak. Il serbo rimonta da 2-5 a 5-5, con una serie di soluzioni in avanzamento. E' lui a decidere cosa fare, e funziona. Ma in queste scelte c'è il germe delle difficoltà di Nole, che finisce comunque per arrendersi al termine di oltre un'ora di tennis elettrico.

Anche per buona parte del secondo set, infatti, Djokovic prova quando può ad accorciare gli scambi, lui che contro Nadal ha fatto la differenza in quelli di media lunghezza, particolarmente se durati sette colpi come ha rivelato il coach e match analyst Craig O'Shannessy.

Ma la brevità non è la chiave giusta. Tsitsipas supera i dieci ace in poco più di due set, contro un giocatore che nel torneo ha vinto il 40% di punti in risposta contro la prima. Djokovic non ricava quanto vorrebbe dalle variazioni sulla palla corta, fatica a spingere con il diritto in corsa e viene spesso infilato in contropiede. Il tennis energico del greco non patisce contraccolpi, e il numero 1 del mondo appare quasi incerto su quale strada prendere per invertire la rotta.

I numeri raccontano l'andamento dei primi due set. Complessivamente, Tsitsipas ha realizzato 27 vincenti e commesso 12 gratuiti; Djokovic ha un bilancio di 21-22.

Con quel fisico da decathleta che gli avrebbe permesso di diventare un campione anche nel nuoto o nell'atletica, come ha detto il suo preparatore che lo segue dal 2017, Tsitsipas controlla senza forzare. Non offre spiragli, contiene moltitudini ma non insicurezze. Fa innervosire Djokovic sostenendo più volte che il colpo dell'avversario fosse finito fuori, ma venendo sistematicamente smentito dalla verifica della giudice di sedia Aurelie Tourte. 

Ma a innervosirlo di più è il diritto di Tsitsipas in lungolinea dal centrosinistra, che non riesce a leggere né a contrastare. Il numero 1 del mondo, che non ha mai vinto una finale dopo aver perso i primi due set, ricorre a tutto il repertorio nella manovra dall'angolo sinistro per guadagnare un vantaggio all'inizio del terzo. Nel quarto game, il più lungo del match, manca quattro palle break (l'ultima su un inusuale errore con il diritto in avanzamento su palla bassa). Djokovic però ritrova la profondità da fondo, e Tsitsipas che gioca colpi più arrotati, in maniera ancor più marcata da sinistra, risulta meno efficace con le rotazioni in back. Alla quinta chance, è 3-1 Djokovic.

Il match cambia. Calano gli errori di Djokovic, quattro in tutto il terzo set, mentre salgono le percentuali al servizio. Tsitsipas vince solo il 38% quando mette in campo la seconda nel terzo set e alla fine del parziale chiede un MTO. Ma dopo la diagnosi, non scattano i tre minuti.

Il greco inizia il quarto con una maglia nuova, aveva giocato fino al quel momento con una t-shirt impregnata di terra rossa sulla schiena dopo una precedente scivolata. E' diverso soprattutto l'atteggiamento, improvvisamente più insicuro, frettoloso, impreciso.

Djokovic, invece, dimostra ancora una volta che nella gestione delle energie non ha rivali. Tsitsipas paga quelle spese correndo forse troppo nei primi due set, e si ritrova con meno esplosività e meno spinta a fronteggiare la miglior versione oggi possibile del "Djoker".

Tsitsipas perde subito il servizio anche nel quinto. Sente di avere meno energie ma resta in partita, fino all'ultimo.

Djokovic, lucido nelle scelte con il primo colpo dopo il servizio, gli rende il campo più lungo e più largo. Sull'ultima volée alta, il numero 1 del mondo può festeggiare una vittoria che è una dichiarazione, un'affermazione e insieme una sfida.

Tsitsipas, alla prima finale Slam, alla prima partita in un major contro un numero 1 del mondo, finisce tra le lacrime di frustrazione. E' sempre più vicino al livello dei Fab 3, è un top player. Ma per passare allo status di "favoloso" serve ancora tempo.


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