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Eventi internazionali

Sorpresa Rune, impresa Cilic: quando l'età è solo un numero

Il danese raggiunge Alcaraz nei quarti di finale del Roland Garros: è la prima edizione con due teenager fra i migliori otto dal 1994. Per la semifinale sfiderà Casper Ruud, anche lui per la prima volta così avanti in uno Slam. Cilic elimina Medvedev

di | 30 maggio 2022

Il finalista dell'ultima edizione delle Next Gen ATP Finals, Holger Rune, raggiunge il vincitore Carlos Alcaraz nei quarti del Roland Garros. Milano si conferma dunque città del futuro, trampolino per il meglio del tennis mondiale. Sul Philippe Chatrier l'"enfant terrible" danese ha mostrato la convinzione dei grandi e la maturità dei top player contro Stefanos Tsitsipas, sconfitto 73 36 63 64. Alla terza presenza in uno Slam, a 19 anni, Rune ha eliminato il finalista dell'ultimo Roland Garros. Ha fatto cadere la maschera di uno Tsitsipas poco convincente di fatto in tutto il torneo quest'anno. E' diventato così il primo danese nei quarti in singolare maschile nella storia del torneo, e il primo in uno Slam dai tempi di Jan Leschly, semifinalista agli US Championships del 1967. 

"E' una sensazione incredibile" ha detto a Marion Bartoli, l'ex campionessa di Wimbledon che l'ha intervistato in campo subito dopo il match. Rune, che nell'ultimo game ha salvato due palle break, ha confessato di essersi sentito un po' nervoso. "Sapevo che potevo solo continuare a giocare come avevo fatto - ha detto -. Ho provato ad essere il più aggressivo possibile su ogni punto, e non è facile contro Tsitsipas che riprende ogni palla".

Questo maggio francese promuove dunque una piccola rivoluzione nel tennis maschile. Con Rune e Alcaraz, che nei quarti sfiderà Alexander Zverev, questo Roland Garros diventa il primo con due teenager nei quarti di finale dal 1994: allora c'erano i diciannovenni Hendrik Dreekmann e Andrei Medvedev.

Il Roland Garros di Rune, iniziato con il bel successo su Denis Shapovalov, testimonia come dietro la faccia tosta da simpatica canaglia ci sia un giocatore pienamente consapevole del suo valore. Un teenager che non ha paura di confessare grandi obiettivi, sicuro di non passare per sbruffone. Ex numero 1 del mondo junior, campione a Parigi tra gli under 18 solo tre anni fa, ha vissuto una scalata rapidissima ai vertici del tennis mondiale. Dodici mesi fa, di questi tempi, era fuori dai primi 300 del mondo. Al termine del Roland Garros entrerà per la prima volta tra i primi 30 del mondo.

"Ho sempre creduto tanto in me stesso - ha detto dopo la vittoria su Tsitdipas -. Quando inizi nel circuito, hai sempre la sensazione di progredire molto lentamente. Invece sta andando tutto velocissimo. Gioco tra i 'pro' da due, tre anni, e solo già a questo livello: è buono. Ma cerco sempre di migliorare, voglio diventare il migliore del mondo, il numero 1. E' questo che mi motiva. Per cui quello che ho fatto finora è molto bello, ma non sono ancora soddisfatto".

Quello di Holger è un sogno partito da lontano, ha raccontato all'Equipe la madre  Anneke, che lo segue in tutti i tornei ed è l'unica che riesca a fargli tirar fuori la sua versione migliore in campo.

"Aveva sette anni, giocava il suo primo torneo con le palle morbide, un torneo misto a Copenhagen - ha rivelato -. Arrivò secondo, si rifiutò di prendere il trofeo. Piangeva sconsolato. Arrivati a casa ha strappato tutti i poster che aveva in camera di Rafa Nadal, che all'epoca era numero 2 del mondo. 'Da adesso, sono tifoso di Roger Federer!' ci ha detto. Ha cambiato racchetta, ha cambiato vestiti, voleva a tutti costi la polo azzurra con cui Federer aveva vinto il Roland Garros tre anni prima, nel 2009 come regalo per il compleanno".

Questa ambizione così precoce e così intensa non è un'eredità di famiglia. Nessuno gli ha mai detto, spiega ancora Anneke, "Devi essere il migliore". L'esempio che gli è arrivato è di tipo diverso, ma contribuisce a spiegare la sua evoluzione. "Quando facciamo qualcosa, la facciamo fino in fondo - ha raccontato -, e forse è questo che ha portato Rune ad essere come è. Quando ha cominciato a giocare a tennis, è scattato qualcosa subito. Ogni volta che colpiva bene una palla, vedevo che provava una sensazione incredibile, era qualcosa che in un certo senso lo irradiava, come una grande soddisfazione".

La stessa che mostra anche adesso, quando si palesano la sua velocità negli spostamenti e insieme la sua capacità di processare più informazioni in un tempo più breve della concorrenza. E' veloce e insieme intuitivo, così fa sembrare gli avversari più lenti. Ne deriva come l'impressione che Rune abbia una frazione di secondo in più, ogni volta, per decidere cosa fare e colpire. Peraltro succede spesso lo stesso osservando Alcaraz. La Next Gen viaggia su altre e più alte frequenze, con quella reattività da videogame applicata anche in campo che diventa un'arma vincente.

Quest'anno, non a caso, Rune ha vinto 21 partite su 28 a tutti i livelli sulla terra rossa, ha conquistato il titolo a Monaco centrando il primo successo su un Top 20, il numero 3 del mondo Alexander Zverev, e la semifinale a Lione. Prima della sua rivoluzione francese.

Il percorso di Rune continuerà con il derby scandinavo per la semifinale contro il norvegese Casper Ruud che ha raggiunto il suo primo quarto di finale Slam battendo il polacco Hubert Hurkacz 62 63 36 63.

"E' una grande sensazione, arrivare nei quarti di uno Slam era uno dei miei obiettivi per quest'anno - ha detto dopo il match -. Non so perché, ma da quando sono arrivato qui mi sono sentito più maturo nei match al meglio dei cinque set. Poi non avendo giocato in Australia, fare bene al Roland Garros quest'anno era un grande obiettivo”.

E' servita eccome questa maggiore esperienza percepita al norvegese per arginare il tentativo di ritorno di Hurkacz, primo polacco negli ottavi a Parigi dai tempi di Wojtek Fibak nel 1982, che nei primi tre turni non aveva mai perso il servizio.

Ruud, cresciuto nell'accademia di Rafa Nadal, è uno dei più solidi specialisti della terra battuta, su cui ha vinto sette dei suoi otto titoli in carriera. Tuttavia non era mai andato oltre il terzo turno al Roland Garros prima di quest'anno.

La sua costanza di ritmo e di gioco ad alto livello metterà alla prova l'impazienza di Rune, che ancora si trasforma in fretta quando non riesce a "mordere" la partita come vorrebbe.

Nell'altro quarto di finale Andrey Rublev, promosso a causa del ritiro di Jannik Sinner, non affronterà l'amico Daniil Medvedev ma il croato Marin Cilic che gli ha lasciato sette game ed è tornato tra i migliori otto in uno Slam per la prima volta dal 2018.

Il croato, che non aveva mai battuto un Top 10 sulla terra rossa, ha chiuso 62 63 62 nell'ultimo match del programma  serale sul Philippe Chatrier. In un'ora e 45 minuti di gioco, Cilic non ha mai concesso palle break, e ha perso appena quattro punti al servizio quando ha messo in campo la prima.

Il 33enne, ex campione junior a Parigi, ha raggiunto il suo terzo quarto di finale al Roland Garros, dopo i due giocati nel 2017 e nel 2018, avendo ceduto il servizio appena quattro volte in quattro partite.

Per Medvedev, che lo scorso anno aveva raggiunto i quarti di finale a Parigi ma nelle precedenti quanttro apparizioni era sempre uscito al primo turno, la conferma che la terra battuta è una superficie sulla quale il suo tennis incide poco. Dovrà lavorare ancora molto per ottenere un rendimento adeguato a quello che ci si aspetta da un n.2 ( e probabilmente di nuovo n.1) del mondo.

I quarti di finale del Roland Garros 2022

N. Djokovic (Ser) - R. Nadal (Spa)

A. Zverev (Ger) - C. Alcaraz (Spa)

C. Ruud (Nor) - H. Rune (Dan)

A. Rublev - M. Cilic (Cro)


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