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Lo spagnolo domina Novak Djokovic in tre set, conquista la centesima vittoria a Parigi e festeggia il ventesimo Slam. Eguaglia i venti major di Federer. Come il serbo è riuscito a conquistare uno Slam in tre decadi diverse.
di Alessandro Mastroluca | 11 ottobre 2020
Jeu, set and match. "Monsieur Rafael Nadal" ascolta la formula per la centesima volta al Roland Garros. Ed è leggenda. Domina Novak Djokovic 60 62 75, eguaglia i venti Slam di Roger Federer e diventa il primo uomo nell'era Open a vincere un major a quindici anni dal primo trionfo. Raggiunge Serena Williams, Martina Navratilova e lo stesso Djokovic nel ristrettissimo gruppo di campioni con almeno un major all'attivo in tre decenni differenti dal 1968 ad oggi.
Nell'era Open, non esiste nessuno che abbia vinto più Slam dopo i trent'anni. Lo spagnolo dal 3 giugno 2016 (suo 30mo compleanno) ha messo in fila quattro Roland Garros consecutivi e due US Open (2017 e 2019). E' il terzo campione più anziano a Parigi nell'era Open dopo Ken Rosewall, che vinse a 34 anni e 218 giorni nel 1969 e Andres Gimeno che trionfò nel 1972 a 34 anni e 306 giorni.
L'inizio di Djokovic è da incubo. Mette in campo quattro prime di servizio su 15 nei turni di battuta inaugurali della partita e subisce subito due break. Nadal lo attacca sistematicamente sul rovescio, con una varietà di traiettorie e una precisione costante nei colpi che sfianca il serbo.
Tiene in mano il gioco, al servizio e in risposta, appena Djokovic accorcia, accelera immediatamente con il lungolinea a campo aperto. Il numero 1 del mondo appare incerto negli appoggi, è come se scivolasse al momento di colpire. Nei primi quattro game vince solo un punto su nove negli scambi chiusi con meno di tre colpi.
Non trova il modo di fare il punto a un Nadal in assoluto controllo della partita. Dei primi 34 punti di Djokovic, 21 sono maturati grazie a colpi vincenti. E' anche questo che spinge il serbo ad azzardare di più, a uscire dalla sua zona di sicurezza e a giocare colpi con meno margine di sicurezza. Ma in 45 minuti Nadal completa il secondo 6-0 nella storia della loro rivalità.
Pure Power ??@RafaelNadal #RolandGarros pic.twitter.com/wMNR9VfH83
— Roland-Garros (@rolandgarros) October 11, 2020
Il primo set ha avuto un peso determinante nei loro scontri: solo 7 volte su 55, infatti, chi ha perso il parziale d'apertura ha poi vinto il match. Negli scontri Slam, si è vista però una sola rimonta di questo tipo. Risale alla finale del Roland Garros 2014, ultimo successo dello spagnolo sull'attuale numero 1 del mondo in un major.
Il secondo set si mantiene su binari simili. I numeri impressionano: Nadal vince 12 dei primi 14 game della partita con un bilancio di 21 vincenti e 6 gratuiti.
Djokovic di fatto entra in partita dall'inizio del terzo set, quando recupera un iniziale break di svantaggio. L'urlo rimbomba nel Philippe Chatrier coperto dal tetto. Il match evolve. Il serbo tiene meglio gli scambi e gioca più vicino al campo.
Nadal però è implacabile con il rovescio carico in lungolinea, un'aggiunta che aumenta ancora il coefficiente di difficoltà della sfida. Lo gioca in sicurezza, alto e profondo, con molta rotazione. Così toglie certezze a chi punterebbe sul rovescio per andargli deciso contro il dritto.
Il terzo set vive di qualche game di equilibrio, senza che si abbia mai davvero la sensazione che l'esito possa cambiare nella sostanza.
Nella domenica dei record, iniziata con Lewis Hamilton che ha raggiunto il primato di vittorie di Michael Schumacher in Formula 1, Rafa Nadal raggiunge Roger Federer.
E lo fa con una partita che riassume la sua arte di trasformare il suo tennis, di farlo evolvere per restare in anticipo sui tempi. Di cambiare sempre perché nulla cambi nel suo essere l'uomo da battere, sempre e comunque, sulla terra rossa.
"Oggi hai dimostrato perché sei il re della terra - ha ammesso Novak Djokovic, rivolgendosi al rivale -. E' stato un match complicatissimo. Non sono contento di come ho giocato, ma sei stato più forte di me".
Nadal restituisce i complimenti a Djokovic. "Complimenti a Novak e al team. Quel che stai facendo nel tennis è speciale. In qualche modo, è un piacere condividere il campo con te. Spero di affrontare ancora altre battaglie con te".
Il Philippe Chatrier, dice, "è il campo più speciale di tutta la mia carriera. Vincere tredici volte il Roland Garros è molto più di un sogno. Ma la situazione nel mondo non è certo felice, per cui non riuscirò a festeggiare appieno questo risultato. Ci rivedremo fra qualche mese, e spero che l'anno prossimo lo stadio potrà essere di nuovo pieno".
Non di semplice facciata, infine, il ringraziamento agli organizzatori, a chi ha reso possibile disputare il torneo durante la pandemia e con uno scenario di contagi in ascesa in tutta la Francia. "Non dobbiamo dimenticare quanto siamo fortunati" ha detto Nadal, "essere qui è un privilegio".
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