

Il numero 1 d'Italia, ottava testa di serie del Roland Garros, gioca un match con diversi alti ma tanti bassi e cede ad uno stoico Altmaier che con tanto di lacrime finali batte nuovamente un top-10 azzurro
di Tommaso Mangiapane | 01 giugno 2023
Gioia, sofferenza, disperazione, estasi, lacrime e dolore: nel match di secondo turno del Roland Garros 2023 tra Jannik Sinner e Daniel Altmaier c'è stato tutto questo. É stata una battaglia eccezionale, a tratti incredibile, vinta dopo quasi 5 ore e mezza dal tedesco con il punteggio di 67(0) 76(9) 16 76(4) 75 per firmare il secondo successo più importante della sua carriera per ranking dell'avversario.
Probabilmente rimarrà però nella memoria di Altmaier come quella più significativa, avendo già battuto proprio a Parigi nel 2020 l'allora n.8 del mondo Matteo Berrettini ma in un contesto completamente differente. Questo successo assume invece per il n.79 del ranking un significato ancor più speciale, essendo uscito indenne da un match folle in cui si è trovato ad un passo dalla sconfitta avendo dovuto fronteggiare due match point per Sinner.
L'altoatesino (n.9 ATP e n.8 del seeding) saluta il torneo sulle gambe, metaforicamente e non, battuto da un avversario che ha dato la sensazione oggi di avere avuto qualcosa in più sul piano tattico ma anche fisico e con il rimpianto anche di aver sfruttato solo sei delle 21 palle break avute. Uno score finale che fotografa in maniera fedele come poche altre volte l'andamento altalenante della partita disputata da Sinner, capace di commettere errori insoliti per lui tanto quanto di riaccendersi in un lampo.
Riassumere un incontro del genere e descriverlo a parole, per chi non ha potuto viverlo con i propri occhi, diventa un compito arduo ma potremmo dire di aver assistito a tre partite in una. La prima, quella giocata dal tennista di Kempen, ha visto in campo un protagonista inatteso che con la forza del lavoro e della tenacia ha scalato una montagna dalle sembianze altoatesine che alla vigilia sembrava troppo ripida.
Altmaier ha però giocato un tennis quasi mai visto nella sua carriera, mostrando una condizione atletica davvero invidiabile e impreziosita da alcune perle regalate con il suo rovescio ad una mano. L'allievo di coach Alberto Martini ha saputo soffrire, ha vinto un game in risposta per primo ed è rimasto quasi impassibile nei cosiddetti pressure points della partita, compresi i due 'quindici' che avrebbero consegnato a Sinner sul suo servizio il terzo turno.
La seconda "partita nella partita" è proprio quella disputata dall'azzurro. Il classe 2001 è apparso appannato fin da subito, faticando a trovare la brillantezza espressa in questa prima metà di stagione e che aveva mostrato anche appena due giorni fa nell'esordio contro Muller. Sinner è stato così il grande assente dello spettacolo andato in scena sul Suzanne Lenglen, poco assistito dal servizio ma soprattutto dalla spinta delle sue gambe.
Le soluzioni dell'altoatesino sono state per troppi momenti monotone, proprio in una partita in cui ci si sarebbe aspettato di vedere applicati i miglioramenti al suo gioco.
Palle corte, uso del back e discese a rete sono stati poco incisivi o sono addirittura mancati in alcuni momenti in cui avrebbero fatto davvero comodo per arrestare l'ascesa nel match di Altmaier, specialmente tra terzo e quarto set. Resta così il rimpianto di aver visto solo sprazzi della grande crescita dell'azzurro che lo ha portato ad entrare nell'Olimpo del tennis mondiale, un amaro che starà masticando lo stesso Sinner.
Le tre palle break consecutive non sfruttate nel secondo set si aggiungono alla lista odierna dei rimpianti, così come aver giocato "da Jannik" e dominato solamente il terzo parziale.
Il gioco finale è anche la terza e ultima meta-partita. É stato soltanto un game ma le emozioni sono state quelle di un match intero. Dopo essere stato già ad un passo dalla sconfitta nel turno in risposta precedente, il n.1 d'Italia sembrava con le spalle al muro sotto 0-40. Ma se il braccio di Altmaier aveva tremato già nel decimo gioco, perchè non anche nel dodicesimo? I saltelli nervosi tra un servizio e l'altro lo confermano, e i primi tre match point consecutivi sfilano via.
Sinner ritrova vigore ancora una volta, la forza mentale costruita anno dopo anno nella sua carriera emerge prepotentemente. La tenacia però nulla può contro il volere della sorte, che si abbatte su Sinner spedendo pochi centimetri oltre la linea di fondo un suo passante. Lo sguardo al cielo e l'indice alzato come a dire "almeno una potrebbe girare a mio favore" è una reazione insolita per il glaciale Jannik venuto da San Candido. La racchetta scagliata a terra dopo un errore di diritto sulla terza palla del contro-break è ancora più sorprendente.
Altri indizi che portano all'ormai inevitabile grande successo di Altmaier, visibilmente commosso dopo essere finalmente riuscito a chiudere il match e applaudito dai 10mila spettatori del Lenglen nonché da Marion Bartoli prima che l'ex campionessa di Wimbledon lo intervisti sul campo. Il n.79 del ranking dovrà però subito rimettere insieme le forze: il terzo turno al Roland Garros contro un'altra testa di serie, ma 20 posti nel seeding più in basso di Sinner, ovvero Grigor Dimitrov lo attende.
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