-
Eventi internazionali

Roger Federer, l'addio al tennis di un'icona: "Una giornata meravigliosa"

Roger Federer ha giocato la sua ultima partita nel circuito. "Non sono triste" ha detto dopo il doppio perso in coppia con Rafa Nadal contro Jack Sock e Frances Tiafoe in Laver Cup. Commosso l'abbraccio in campo alla sua famiglia

di | 24 settembre 2022

"Non sono triste, sono felice. E' stata una giornata meravigliosa". Roger Federer è contento di aver vissuto una festa, di aver giocato l'ultima partita della sua carriera in Laver Cup in coppia con Rafa Nadal, con tutti i Fab Four in squadra, con campioni come Stefan Edberg e Rod Laver a fare il tifo.

"Non volevo sentirmi solo, mi piaceva l'idea di dire addio in una competizione a squadre" ha aggiunto un commosso Federer che ha lasciato il tennis nella Laver Cup che co-organizza, in quella Londra che l'ha reso icona. Federer e Nadal hanno finito per cedere 46 76(2) 11-9 contro Jack Sock e Frances Tiafoe nel match che ha chiuso la prima giornata di Laver Cup (2-2 per la cronaca il bilancio delle sfide, che nella giornata inaugurale assegnano un punto ciascuna).  Poi Federer ha ceduto alle lacrime per un'emozione travolgente, mentre alla O2 Arena risuona "Viva la vida" dei Coldplay.

Dopo la stretta di mano ha abbracciato gli altri due Fab Four, Novak Djokovic e Andy Murray; Matteo Berrettini che si è concesso il lusso di dargli qualche consiglio in partita, Stefanos Tsitisipas e Casper Ruud che formano con lui il Team Europe in Laver Cup.

E con loro, verso il centro del campo, Federer si prende l'ultimo abbraccio del pubblico che applaude commosso a ritmo della musica. E gli riserva la più intensa ovazione della sua carriera. L'applauso per il saluto a un campione che ha promesso di non restare un fantasma d'ora in poi.

A Londra lo svizzero ha voluto con sé anche i genitori, papà Robert e mamma Lynette, Mirka e i figli, a cui esprime la sua sincera gratitudine. Senza di loro, spiega trattenendo a stento il pianto, tutto questo non sarebbe successo.

L'addio di Roger tra emozioni e spettacolo

Federer ha voluto condividere con i suoi tifosi praticamente tutte le fasi della vigilia. Sui suoi profili social ha scherzato con Nadal in macchina verso la O2 Arena. Si è mostrato meticoloso nell'applicare il copri-grip alla racchetta, malinconico quando ha pubblicato le foto del suo passaggio nel corridoio degli spogliatoi rivelando quanto sia strano compiere i soliti gesti per l'ultima volta. 

Una volta in campo per il riscaldamento, Federer ha sorrisi per tutti. Batte il cinque a tutta la squadra in blu sotto gli occhi di Rod Laver, che forse starà ripensando alla sua esperienza in doppio con un allora giovanissimo Bjorn Borg, capitano del team Europa.

Federer, come è andato il doppio con Nadal in Laver Cup

Federer gioca a sinistra, con Nadal a destra che inizia al servizio e con un doppio fallo al primo punto. La prima volée di Federer, su un passante morbido di Tiafoe, scatena l'ovazione del pubblico. L'atmosfera nella O2 Arena non cambierà più.

C'è subito una piccola polemica, presto risolta con qualche risata, per un passante che Federer riesce a far passare nel buco tra il nastro e il paletto della rete. 

Lo spettacolo, attrattivo e nostalgico insieme, funziona anche perché Sock e Tiafoe prendono il loro ruolo abbastanza sul serio. Così la partita non degrada verso l'omaggio smaccato o la baracconata. Intanto il pubblico ha occhi solo per Federer. Se non fosse abbastanza chiaro, lo cantano anche: prima del sesto gioco, dalle tribune scatta il coro "Let's go, Roger, let's go".

Ma nel finale del set Sock e Tiafoe si distraggono un po'. Non sfruttano una palla break poi Sock manca tre volée nell'ultimo game del parziale. "E' una bella serata ma dobbiamo vincere" li incita McEnroe. Nadal intanto chiede a Federer se vuole essere lui a servire per primo nel secondo set oppure invertire la successione dei turni di battuta. Lo svizzero non si tira indietro e tiene un turno di battuta facile mentre Sock, lento sulle gambe, è sempre più impreciso anche in risposta. 

E' bravo Nadal a condurre sulla diagonale destra il primo scambio lungo del match, nel secondo game del secondo set. Federer partecipa con una volée d'approccio, la poca intesa fra i due statunitensi fa il resto. Applaudono vistosamente Djokovic e Berrettini.

Ma il primo break del parziale è per il Team World. Sock e Tiafoe attaccano Nadal con più insistenza, sulla palla break Federer non ha i riflessi pronti per chiudere la volée (2-1). Roger e Rafa recuperano il break di svantaggio nel sesto game. C'è anche spazio per una piccola protesta dovuta a un doppio tocco di Frances Tiafoe che il giudice di sedia Mohammed Lahyani correttamente sanziona ma non altrettanto correttamente spiega ai protagonisti: è Berrettini al primo cambio campo utile a spiegare a Roger e Rafa cosa fosse successo.

Quando il gioco si fa duro, Federer si trasforma: sguardo serio, servizio negli angoli, diritto affilato. Come se gli anni non fossero passati. Come se il tempo si potesse ancora fermare e imprigionare nella memoria muscolare di gesti capaci di incantare generazioni di fan. Ma il tempo non si ferma e più la partita va avanti più Federer diventa privilegiato testimone della sua stessa festa.

Colpisce solo da fermo mentre i due avversari giocano solo su Nadal. I due statunitensi salgono di livello, vincono il tiebreak del secondo set, salvano un match point sull'8-9 nel Match Tiebreak e impediscono a Federer di chiudere la carriera con il successo numero 1382 tra singolare e doppio.

Cosa resta di un'icona

La sua ultima partita racchiude comunque il senso della devozione dei tifosi verso lo svizzero. Nell'addio al tennis della prima icona tennistica nell'era dei social c'è il tributo a un simbolo di eleganza, in campo e fuori, un uomo che ha saputo trattare il trionfo e la sconfitta nello stesso modo, che non ha smesso di mostrarsi per quello che è, scherzi e lacrime compresi.

Federer è un idolo che chiude una carriera da leggenda senza vizi da star, ma con un abbraccio al padre, alla madre, alla moglie, ai figli. Intorno, piangono tutti ma non c'è tristezza. Al massimo c'è la malinconia per quel che è stato mista alla gratitudine per quel che si è vissuto grazie a lui.

E' questo il più forte senso del tifo per Federer vissuto come esperienza religiosa, per citare David Foster Wallace. Questa esperienza si può riassumere nella voglia di credere alla magia, nella liberazione che nasce dall'accantonare la ragione per assecondare una vena irrazionale. Indulgere in una passione simile fa sentire giovani, vivi.

E l'atmosfera all'interno della O2 Arena testimonia quanto sia stato e sia ancora forte il desiderio di ammirare un campione che ha saputo materializzare l'impossibile facendolo anche apparire facile. Un campione che lascia il gioco mentre i suoi più grandi rivali piangono commossi insieme a lui. Poi tutt'intorno sarà silenzio. E dalla O2 Arena, dove passa il meridiano di Greenwich, un nuovo tempo inizierà.

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti