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Eventi internazionali

Barty sul caso Djokovic: "Comprensibile la frustrazione degli australiani"

Il caso Djokovic tiene banco in tutte le conferenze stampa dei tornei australiani, tanto tra gli uomini, quanto fra le donne. Mentre, in ATP Cup, Polonia e Spagna ottengono il pass per la semifinale, in attesa di capire chi emergerà dall'ultima notte di incontri

05 gennaio 2022

Ashleigh Barty (foto Getty Images)

Ashleigh Barty (foto Getty Images)

Il caso Djokovic continua a far discutere. In quasi ogni intervista nei tornei down under, almeno una domanda per i giocatori riguarda proprio la presenza a Melbourne del numero 1. E sono due australiani, Ash Barty e Jordan Thompson, a fare da portavoce alla frustrazione del popolo aussie.

ASHLEIGH BARTY

“Non conosco a fondo i dettagli della questione che ha portato Djokovic ad avere l'esenzione per gli Australian Open, né mi interessa saperli. Non è una decisione su cui posso influire e di conseguenza non posso preoccuparmi di questo. Ma so che per gli australiani, e in particolare per la gente dello stato di Victoria, le restrizioni sono state dure da sopportare. Per questo, capisco la loro frustrazione”.

JORDAN THOMPSON

“Non ho molto da dire sul caso Djokovic. Intanto credo che sia una libera scelta di ciascuno, quella di vaccinarsi o meno. E in definitiva penso che sia un bene per il tennis avere Djokovic al via degli Australian Open, io sono contento che possa giocare. So che l'Australia sta facendo molta attenzione e capisco che alcune persone possano essere arrabbiate per questo episodio, ma personalmente non voglio dare troppa importanza a una vicenda che è molto personale”.

Più morbido sull'argomento, dall'ATP Cup di Sydney, l'argentino Diego Schwartzman.

DIEGO SCHWARTZMAN

“La questione Djokovic? Ho detto e ribadisco che noi giocatori non dovremmo aggiungere nulla a quanto già è stato detto fin qui. La stampa e tutti quanti stanno dicendo la loro. Credo che i giocatori al massimo debbano parlarne nello spogliatoio, cosa che peraltro è già stata fatta. Novak ha avuto modo di chiarire la sua posizione con chi di dovere, tutti noi adesso dobbiamo solo pensare a giocare”.

ATP Cup, day 5: Hurkacz, che Polonia!

Intanto l'ATP Cup prosegue con Polonia e Spagna in grande evidenza.

HUBERT HURKACZ

“Con Kamil (Majchrzak, ndr) ci conosciamo da quando avevamo 9 o 10 anni, una vita fa. Ed è bello che adesso, insieme anche agli altri del gruppo, si possa costruire qualcosa per il nostro Paese. Ricordo i tempi dei tornei Juniores, quando ci incontravamo in qualche località sperduta in Polonia, con zero gradi o giù di lì. Essere qui adesso e ottenere questi risultati è qualcosa che ci gratifica”.

KAMIL MAJCHRZAK

“Sono molto contento della mia partita e del risultato della squadra. Per quanto mi riguarda, è stata una specie di rivincita dopo quello che accadde un paio d'anno fa, quando fui costretto a dare forfait proprio dopo il match con l'Argentina. Stavolta mi sono presentato in buone condizioni e con la squadra abbiamo ottenuto un gran risultato”.

PABLO CARRENO BUSTA

“Sono molto soddisfatto di questo risultato della Spagna, siamo stati molto solidi lungo tutto il torneo e abbiamo meritato la semifinale. Credo che continuando così avremo buone chanche di arrivare in finale e vincere il torneo. Per quanto mi riguarda, mi sono piaciuto perché ho giocato molto aggressivo e cercando spesso il colpo vincente. Proseguendo in questo modo, ho le mie chance contro tutti gli altri avversari”.

ROBERTO BAUTISTA AGUT

“Dobbiamo essere molto felici di questo traguardo perché lo abbiamo raggiunto giocando molto molto bene. La Polonia in semifinale sarà un'avversaria difficile, ma noi dovremo restare concentrati soprattutto su noi stessi. Non è facile esprimersi al massimo quando sai che il tuo team è già qualificato, ma so che per me ogni incontro è un momento di crescita, un momento in cui la mia condizione può migliorare. Per questo ho comunque dato il massimo, anche se sapevamo di essere promossi”.

STEFANOS TSITSIPAS

“Non saprei dire che sensazioni mi lascia questo torneo. Ho giocato troppo poco per poterlo dire. Mi sarebbe piaciuto poter continuare l'incontro con Basilashvili, mi sarebbe servito per trovare la condizione, ma lui evidentemente non poteva proseguire. Certamente io mi sentivo bene, stavo ritrovando il mio tennis, avevo una bella energia in corpo. Ma per capire qualcosa in più sul mio stato di forma avrò bisogno di qualche giorno”.

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