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Eventi internazionali

ReTurn, il tennis è sostenibile: con una pallina si fanno due scarpe

Illustrato in conferenza stampa a Torino, in occasione delle Nitto ATP Finals, il progetto della ReTurn per il riciclo delle palline da tennis. La gomma recuperata da una sola pallina può essere utilizzata, combinata con altri materiali, per realizzare le suole di due scarpe

di | 19 novembre 2021

Il vicepresidente della FIT Gianni Milan (foto Sposito)

Il vicepresidente della FIT Gianni Milan (foto Sposito)

Il nostro futuro è racchiuso in un numero, 1.5. è la soglia massima di incremento medio della temperatura globale da non superare per evitare catastrofi. Dopo il recente accordo raggiunto al Cop26 di Glasgow, è necessario che gli impegni non si traducano nei “soliti bla bla bla” come dirette Greta Thunberg. Ai governi si chiedono scelte di impatto per favorire l'innovazione e garantire la sostenibilità anche ambientale dei processi di sviluppo.

 

Nel loro piccolo, le Nitto ATP Finals si impegnano a dare un contributo concreto attraverso il fornitore ufficiale ReTurn – Recycle Tennis Balls che si impegna a riciclare le palline da tennis. Nel circuito, se ne usano 400 milioni ogni anno, che tradotto significa un consumo di 20 mila tonnellate di gomma e feltro. Solo in Italia se ne consumano 10 milioni, che corrispondono a circa 500 tonnellate.

La maggior parte delle palline, ha spiegato il co-fondatore Gianni Potti nella conferenza stampa di presentazione del progetto nella sede locale dell'ACI a due passi dal Pala Alpitour, “la maggior parte delle palline finiscono in discarica o in termovalorizzatore, contribuendo ad aumentare lo spreco di risorse, il consumo di suolo e l’emissione di sostanze inquinanti nell’ambiente”.

 

Il prototipo di suole realizzate con la gomma delle palline riciclate con il progetto ReTurn

Il progetto, che nel nome ricorda la risposta al servizio sempre più centrale nel tennis moderno, è stato ideato da Advance, un gruppo di spin-off dell’Università di Padova, e sviluppato in collaborazione con la Federazione Italiana Tennis.

La novità del progetto, rispetto a quelli già avviati da qualche anno in Francia e negli USA, è la creazione di un legame stabile tra il riciclo delle palle da tennis in Italia e due delle principali industrie del Paese: abbigliamento e arredamento. 

Sono inoltre allo studio utilizzi sperimentali delle palle esauste nel campo della produzione di energie rinnovabili, in collaborazione con partner scientifici e tecnologici. 

“Per raggiungere questo obiettivo –rilancia Marco Giampieretti dell’Università di Padova, Presidente, ReTurn SB S.r.l. - un team di esperti ha lavorato per oltre un anno insieme a imprese di punta dei settori interessati, individuando soluzioni all’avanguardia per il riutilizzo dei materiali – gomma e feltro – provenienti dalle palle da tennis esauste nei processi industriali. Sfruttando le opportunità offerte dall’innovazione tecnologica e i benefici previsti dalla legge, sono state attivate nuove filiere per realizzare nuovi prodotti con questi materiali, creando un modello vincente di economia circolare”.

 

Decisiva, per questo percorso, la fase della raccolta. La strategia per la raccolta, il trattamento e il riciclo delle palle da tennis in Italia si articoleranno in due fasi. Nella prima, oltre alle campagne promozionali su scala locale, l'anno prossimo sarà attivato un percorso sperimentale con due momenti di raccolta all'anno in cinque regioni d'Italia per il recupero di 3-500 mila palline. Il lancio delle nuove suole di gomma si accompagnerà alla sperimentazione di nuove tecnologie, attualmente allo studio, per il trattamento e la lavorazione delle palle da tennis esauste.

La seconda fase, che partirà nel 2023, comprenderà una fase di raccolta nazionale, con un target crescente di anno in anno, e un'ulteriore sperimentazione per estendere la gamma di prodotti realizzati con i materiali così recuperati anche ad altri settori come l'arredamento

“Alcuni dei contenitori che saranno utilizzati per la raccolta - ha spiegato il Vice Presidente della FIT Gianni Milan - sono già visibili a Torino. L’intero sistema avrà un impatto ambientale minimo e sarà progressivamente ridotto negli anni con un approccio lean” .

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