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Peng Shuai, le accuse di molestie fanno tremare la Cina

La cinese ha accusato l'ex vice-premier Zhang Gaoli di molestie sessuali in un post poi cancellato sul social network Weibo. Potrebbe diventare il caso di più alto profilo dei #MeToo nella nazione

di | 03 novembre 2021

Con un post su Weibo, il più famoso social network cinese, Peng Shuai ha fatto esplodere uno scandalo che potrebbe diventare il caso di più alto profilo del movimento #MeToo nazionale. 

Oggi numero 189 del mondo, ferma dal torneo di Doha del febbraio 2020, Peng Shuai ha accusato di molestie Zhang Gaoli, vice-premier della Cina dal 2013 al 2018. All'epoca era membro del Comitato Permanente del Politburo, l'organo più alto del  Partito Comunista Cinese, di cui fa parte lo stesso segretario generale Xi Jinping. 

Il post, pubblicato sul suo account verificato, è stato cancellato dopo una ventina di minuti. Nel messaggio ammetteva di non poter provare le molestie da parte di Gaoli, ex vicepremier cinese che oggi ha lasciato la politica. 

Ma quei pochi minuti sono bastati a mettere in allarme il partito. Secondo quanto riporta il New York Times, le ricerche su Peng Shuai e perfino su "tennis" sono state bloccate in Cina.

Nel messaggio, più volte condiviso sui social network anche dopo la cancellazione, Peng ha raccontato i dettagli di una relazione iniziata nel 2007 quando Zhang occupava il ruolo di leader del partito a Tianjin, metropoli alle porte di Pechino. 

La prima volta in cui è stata costretta a un rapporto sessuale, ha detto, risale a un incontro successivo a una sua partita di tennis. "Non ho mai acconsentito", si legge nel post. "Ho pianto tutto il tempo".

La storia sarebbe andata avanti fino al 2012. Peng, una delle prime giocatrici ad aver seguito l'esempio di Li Na e a mettere in crisi il sistema di gestione centralizzata del tennis in Cina ottenendo di scegliersi i coach e trattenere una quota più alta dei montepremi, sarebbe arrivata al numero 1 del mondo in doppio e al numero 14 in singolare.

Zhang, oggi settantacinquenne, avrebbe ricontattato Peng dopo il termine del suo mandato al vertice del Pcc per riprendere la relazione e l'avrebbe costretta a un rapporto sessuale dopo averla invitata a casa sua. "So di non potere dire tutto chiaramente e che non ha senso dirlo", prosegue il messaggio postato sull'account della tennista, di cui circolano screenshot su internet, "ma voglio raccontare tutto ugualmente". Peng al momento sembra sparita anche da Weibo. 

"Il movimento femminista è visto come una minaccia al governo comunista", ha dichiarato al Washington Post Leta Hong Fincher, autrice del saggio 'Betraying Big Brother' sul femminismo in Cina.

Il movimento ha già subito un duro colpo a settembre, quando un tribunale di Pechino ha respinto le accuse di molestie sessuali mosse dall'ex stagista del canale CCTV Zhou Xiaoxuan contro il noto conduttore Zhu Jun. "Spero che [Shuai Peng] stia bene e al sicuro" ha scritto Zhou Xiaoxuan in un messaggio.

Il caso che coinvolge Zhang Gaoli va a toccare il vertice del potere in un momento delicato. Fra poco meno di una settimana inizierà infatti il sesto plenum del Comitato Centrale del partito che dovrebbe approvare una risoluzione sui cento anni di storia del partito ed elevare ulteriormente lo status del presidente Xi.

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