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Eventi internazionali

Parole da Slam - Carlos il predestinato: "Ispirato da Roger"

A sorpresa, lo spagnolo indica lo svizzero come suo modello. Mentre Tsitsipas gli fa i complimenti: "Mai visto nessuno tirare così forte". Nel frattempo, scoppia un nuovo caso Osaka: "Mi prendo una pausa dal tennis per un pezzo, non sono felice nemmeno quando vinco"

04 settembre 2021

Una battaglia di quattro ore e passa ha tenuto a battesimo una nuova stella, capace di inserirsi nella lotta per i titoli che contano. Ecco le impressioni di Carlos Alcaraz, e dello sconfitto Stefanos Tsitsipas, nelle loro conferenze stampa post-partita.

 

CARLOS ALCARAZ

“Non riesco a realizzare cosa ho fatto. Battere Stefanos Tsitsipas in una partita di cinque set! Un sogno che diventa realtà, incredibile. Mi ha sorpreso molto avere il pubblico dalla mia parte, l'ho avvertito dall'inizio alla fine, è stato stupendo”.

“Non cerco di copiare qualcuno, ma se devo indicare un giocatore con un gioco simile al mio, direi che potrebbe essere Roger Federer: entrambi proviamo a essere aggressivi in maniera costante, sia col diritto, sia col rovescio. Io devo ancora migliorare molto nel servizio, ma per il resto ci siamo”.

“Quando ho mancato i primi due match-point nel tie-break, mi sono detto di non mollare. Ho cercato di continuare a credere in me stesso e in quello che stavo facendo, visto che ero arrivato a quel punto non potevo certo cedere. Mi sono detto di continuare a essere aggressivo, e questo ha pagato. Fisicamente mi sentivo al limite già dopo il terzo set, invece nel quinto ho trovato energie nuove”.

STEFANOS TSITSIPAS

“La velocità di palla di Carlos è incredibile, mai visto nessuno colpire così forte. Ho avuto bisogno di tempo per adattarmi al suo gioco. Però alla fine penso che non avrei dovuto perdere questo match, dopo aver dominato il quarto in quel modo, giocando in maniera così aggressiva. Merito suo certo, ma se avessi vinto il terzo set, come poteva essere, sarebbe cambiato tutto. Dove può arrivare? Può vincere degli Slam, senza dubbio”.

“Il pubblico che lo supportava? Guardate, non chiedo che tutti mi apprezzino, non ho queste pretese. Ma a volte la gente non capisce, non può capire quello che accade a un professionista. Quello che sta accadendo a me con questa storia del toilet break è totalmente ridicolo, e le accuse che mi hanno rivolto sono false, fuori luogo. Mi sono semplicemente preso una pausa per andare in bagno e cambiarmi la maglietta, poi sono rientrato senza fare nulla contro le regole. Spesso mi sono trovato a dover subire dei ritardi altrui, per esempio tra la prima e la seconda di servizio, ma non ho mai protestato. Non capisco tutto questo accanimento, francamente”.

NAOMI OSAKA

“Non ho giocato bene, questo è sicuro. E ho risposto malissimo, anche se lei non stava servendo delle bombe. Mi dispiace che la gente mi abbia visto nervosa in campo: normalmente cerco di essere tranquilla, ma di recente sono molto ansiosa quando le cose non vanno per il verso giusto. Mi sono comportata come una bambina".

"La questione è che adesso quando vinco non mi sento felice, mi sento solo sollevata. Mentre quando perdo mi sento molto triste, non vorrei piangere ma...".

"Sentite, la cosa è complicata da spiegare, ma ci provo: non riesco a capire cosa voglio fare e non posso dire di sapere quando giocherò il mio prossimo match, credo che mi prenderò una pausa dal tennis per un pezzo”.

DANIIL MEDVEDEV

“Sono felice per il livello di tennis che ho espresso e per esser rimasto in campo poco tempo rispetto agli altri. Tutto perfetto oggi. Contro Evans, tuttavia, sarà difficile: lui è un avversario insidioso, sa sempre quando venire avanti per metterti in difficoltà e il suo gioco è complicato da leggere, soprattutto la prima volta. Molti colleghi in ogni caso lo ammirano e amano vederlo giocare”.

“Rispetto al passato mi sento più maturo, sento che so sempre cosa fare in campo. Ma più si va avanti nel torneo, più difficili diventano le partite. Dunque l'attenzione deve sempre essere molto alta”.

“Un consiglio a Tsitsipas? Non so se lo ascolterà, la vita è la sua. Ma gli direi che quello che è passato è passato, magari se eviterà di fare la stessa cosa la prossima volta, il pubblico si dimenticherà di quello che è successo e sarà di nuovo con lui. Anche io ho sbagliato in passato e non ho ripetuto il mio errore”.

I giocatori al 70 per cento non vaccinati? Dubito di questi numeri. Credo che in ogni caso potranno cambiare rapidamente. Di certo io non voglio parlare pubblicamente della mia salute, come credo i miei colleghi. Che si parli di vaccino contro il Covid, di infortuni o di qualsiasi altro problema. Per questo sono convinto che siano già molti di più i tennisti vaccinati rispetto a quel 30 per cento di cui si parla”.


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