Nadal torna e vince... in tempo per il Real

Con un completo del color del mare,  in uno dei regni spagnoli della terra rossa, Rafa Nadal ha iniziato al meglio il cammino numero 19 al Mutua Madrid Open. Non giocava dalla finale di Indian Wells, la sua unica sconfitta stagionale finora, a causa di una frattura alle costole. Ma i segnali, dopo il 6-1 7-6(4) su Miomir Kecmanovic sono positivi.

L'interruzione per chiudere il tetto a metà del secondo set, a causa di uno scroscio di pioggia, ha segnato un cambio di passo nel match. 

Kecmanovic, più sciolto e tranquillo, ha servito e risposto meglio anche se ha corso rischi eccessivi nei momenti clou come il combattutissimo settimo game.

Nadal, che aveva chiesto di non giocare in sessione serale per poter andare allo stadio a vedere il Real Madrid impegnato contro il Manchester City nella semifinale di Champions League, ha fatto virtù di pazienza, con il consueto controllo degli spazi che gli consente di non perdere l'iniziativa nemmeno da dietro. E ha evitato che il match si prolungasse al terzo, eventualità che gli avrebbe impedito di completare la routine post-partita in tempo per arrivare allo stadio.

Il 22enne serbo, però, può essere soddisfatto della reazione mostrata dopo l'inconsistente primo set. 

Numero 69 a inizio anno, Kecmanovic ha raggiunto i quarti in tutti gli ultimi sei tornei giocati prima di Madrid. Alla Caja Magica si è presentato forte del best ranking di numero 32 con la concreta prospettiva di disputare il Roland Garros da testa di serie.

Nei primi quattro mesi del 2022, ha già vinto sette partite in più di tutto il 2021. Anche per questo, ha ammesso, culla l'ambizione di chiudere la stagione tra i primi 20 del mondo.

I nuovi orizzonti rappresentano il cospicuo raccolto di un lavoro che parte da lontano con l'ex numero 3 ATP David Nalbandian, che a Madrid vinse il titolo nel 2007 battendo Federer, Djokovic e lo stesso Rafa. Kecmanovic ha infatti scelto l'argentino come suo coach dall'inizio dell'anno scorso.

"Mi ha aiutato tanto, ha cambiato molte cose" ha detto il serbo al sito dell'ATP. "Abbiamo lavorato su dettagli a cui prima non prestavo attenzione, al modo in cui costruisco i punti, a come penso durante gli scambi. Ha avuto un grande impatto in ogni aspetto, devo dire. Il nostro rapporto è diventato sempre più stretto, ora siamo molto vicini. E' bello vedere una persona che ha avuto tanto successo come lui fare il tifo per me".

Mettere insieme tutti i pezzi di un tennis completo non è stato semplice per il serbo che già nel 2019 aveva raggiunto il primo quarto in un Masters 1000 a Indian Wells e la semifinale alle Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals di Milano.

Rispetto ad allora, ha ammesso, si sente un giocatore diverso. "Sto giocando molto meglio, sento che posso competere con i top player. Sento anche molta più fiducia perché sto vincendo di più e fa una grande differenza" ha detto.

Ma contro Nadal sul rosso, per quanto in condizioni più rapide rispetto ad altri tornei sulla terra battuta a causa dell'altitudine e della copertura della Caja Magica, ha potuto fare ben poco.

Nadal, che la prossima settimana inizierà la sua 800ma settimana da Top 5 e la numero 868 di fila in Top 10, sfiderà ora David Goffin che ha sconfitto 6-4 6-2 Botic Van de Zandschulp, costretto al ritiro per difficoltà di respirazione dopo sette game della sua prima finale ATP contro Holger Rune a Monaco di Baviera.

"Se metto insieme tutto, penso sia stato un primo turno molto duro - ha detto Nadal -. Era il mio primo match in due mesi, giocavo in casa, sulla terra, contro un avversario che ha fatto bene negli ultimi due mesi. Credo di aver giocato un buon match, sono molto contento della vittoria, anche se sono consapevole che le cose non sono perfette. Ma devo rimanere positivo, lottare, andare avanti con la giusta determinazione".