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Eventi internazionali

"Muso" show senza lieto fine: l'Italia dei giovani infiamma Parigi

Lorenzo Musetti dà spettacolo contro Stefanos Tsitsipas ma arriva senza energie al quinto set. Il pubblico del Philippe Chatrier lo acclama, i tifosi italiani sognano l'impresa. Ma il greco sale di livello, ritrova servizio e diritto e firma la terza rimonta in carriera da sotto due set a zero

di | 25 maggio 2022

Se il pubblico del Philippe Chatrier scandisce il nome di un teenager di Carrara, vuol dire che è in corso qualcosa di speciale. Quel qualcosa di speciale è la riapparizione al Roland Garros di Lorenzo Musetti un anno dopo gli ottavi di finale contro Novak Djokovic, dopo i due set migliori della sua carriera prima della tensione, dei crampi, del ritiro. 

Dopo la vittoria di Jannik Sinner contro Bjorn Fratangelo, statunitense dal nome altisonante chiamato così perché suo padre era fan di Borg, l'Italia dei giovani ha continuato a dare spettacolo a Parigi. Nella giornata che ha chiuso il programma dei primi turni, Musetti è sceso in campo per ultimo contro Stefanos Tsitsipas per la sfida deluxe di questi primi tre giorni alla Porte d'Auteuil. Si sono ritrovati come le star, ma senza il whisky né il Roxy Bar, sul Philippe Chatrier. E non hanno deluso i tifosi rimasti, infreddoliti e avvolti nei giubbotti ma scaldati dal livello dello spettacolo andato in scena per oltre tre ore e mezza.

Rientrato dopo l'infortunio sofferto a Madrid e dopo tre settimane di stop, Musetti ha di nuovo incantato per due set. Ma di nuovo, pur contro un avversario diverso, non è bastato: Stefanos Tsitsipas ha cambiato marcia e musica, ha rifiutato la sconfitta risalendo fino al successo. Il greco, che aveva battuto un Musetti fisicamente provato in semifinale ad Acapulco l'anno scorso e gli aveva riservato complimenti non di facciata, ha chiuso 57 46 62 63 62.

"Nella vita, per ottenere qualcosa devo lavorare duro. Non ottengo niente facilmente. Mi rifiuto di arrendermi, è così che funziona per me - ha detto Tsitsipas dopo la partita -. Quando sei sotto due set a zero non pensi alla rimonta, giochi un punto alla volta e ti auguri che i tuoi sforzi ripaghino alla distanza. In quella situazione sai che devi scalare una montagna, e ci sono riuscito".

L'azzurro parte sotto 1-4 poi qualcosa si sblocca. Il rovescio lungolinea canta, il diritto gli regala cinque vincenti più di Tsitsipas nei primi due set. La terra rossa sarà sempre il suo mondo, il contesto in cui può manipolare il tempo per allargare gli spazi con quel suo tennis armonico, classico, rotondo come si direbbe di un vino che accarezza il palato, che avvolge con equilibrio.

E' la sensazione che il tennis di Musetti scatena in Tsitsipas, ingolfato in questa sera fredda e umida, poco efficace con il servizio e il diritto, in difficoltà nell'arginare i rovesci lungolinea del carrarino, nella scintillante versione "Museratti" coniata da Brad Gilbert, fusione creativa fra il cognome Musetti e il marchio Maserati, icona nel mondo di classe e bello stile italiano.

"Lorenzo è un avversario molto difficile in qualunque circostanza. E' un giocatore di talento, ha un bellissimo rovescio a una mano ed è cresciuto sulla terra rossa - ha detto Tsitsipas -. All'inizio non mi sentivo mentalmente dentro la partita, forse pensavo troppo al futuro, ad altre cose e non ero pienamente presente in quello che facevo. Era molto frustrante. Dal terzo set il mio istinto per la lotta è venuto fuori, non avevo altra scelta". A quel punto, ha ritrovato anche il servizio, fin troppo "ballerino" nei primi due set.

"Una volta ritrovato il ritmo al servizio, sapeva che la partita avrebbe potuto cambiare. Sentivo che stavo servendo meglio di lui, creavo più opportunità, pressavo di più. Dal mio punto di vista un altro esito non avrebbe rispecchiato come stava andando il match".

Dall'inizio del terzo set, in effetti, riappare la versione migliore di Tsitsipas che nel buio si accende. Spinge, gioca colpi pesanti, sbaglia poco e serve meglio. La sfida fra i due continua ad essere geometrica, ma la gestione del ritmo che diventa dominio dello spazio è nelle mani del greco. Musetti non ha più il tempo di scandire le accelerazioni e decidere cosa fare. Reagisce e non propone, per evidenti meriti del rivale. Senza contare, ma conta eccome, che ha ripreso ad allenarsi appena 4-5 giorni prima dell'inizio del Roland Garros. Un tempo, eccolo di nuovo a definire i contorni della storia, non certo ideale per preparare al meglio un torneo dello Slam, ancor meno un esordio così non facile nemmeno in condizioni ottimali.

Su un palcoscenico come lo Chatrier, nelle difficoltà Musetti non arretra, non indossa come altre volte gli è capitato le vesti del palleggiatore, ma il greco al servizio raddrizza il lancio di palla e alza la velocità: così aumenta la resa.

Partecipa e parteggia in tribuna coach Tartarini, che con lui si è trasferito a Monte-Carlo. "Lorenzo cucina solo pasta, io sono più vario e tutte le sere lavo i piatti" ha raccontato all'ATP in una delle puntate della serie "Uncovered" (disponibile su SuperTenniX).

Musetti, raccontava il coach nell'intervista concessa a SuperTennis durante le Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals, "è un ragazzo molto preciso ed ordinato, fatto a compartimenti. Poche cose: il tennis, la musica, la famiglia, la nonna... E' molto posato, lo definirei vecchio stampo". 

Un ventenne del 2022 uscito dritto dagli anni Novanta che ha avuto bisogno di assestamento dopo i primi sei mesi della scorsa stagione, quella marcia stellare tra la semifinale di Acapulco e l'ottavo di Parigi. L'esame di maturità, con le difficoltà connesse allo spostamento di data, la partenza affrettata per le Olimpiadi, la fine del rapporto con la sua fidanzata di allora hanno complicato non poco gli ultimi sei mesi dello scorso anno. Un'estate fa, quella che sembrava una favola si è interrotta, e il lieto fine si è via via allontanato.

Si definisce imprevedibile più che fantasioso, Musetti. Ha bisogno di tenere la mente allenata, di uscire dai soli confini del tennis. Per questo ha deciso di iscriversi all'università a Scienze Motorie per conoscere ancora meglio il suo corpo. Quel corpo che sulla lunga distanza ancora lo tradisce, non regge la quota extra di lavoro e fatica che servirebbe per frenare uno Tsitsipas che nel quinto set tira 12 vincenti, commette tre gratuiti e perde quattro punti al servizio.

"Devo diventare più maturo, più adulto, devo rispettarmi di più quando sono in campo, anche se sono stanco o in difficoltà" diceva sempre nel video dell'ATP, girato durante una giornata della sua preparazione alla vigilia della stagione. Potrebbe ripeterlo oggi, sarebbe ancora più vero, più giusto, più importante.

Questa partita, in ogni casi, conferma quanto sia sulla strada giusta, anche se Tsitsipas l'ha ribaltata a suon di vincenti pesanti (64 a 48 il bilancio complessivo per il greco, con 10 ace a 4) e firmato la terza rimonta da sotto di due set in carriera.

Per tramutare i sogni in solide realtà, ci vuole anche il fisico. Tsitsipas, atleta come pochi nel circuito, ce l'ha già. Musetti ha ancora il cartello "lavori in corso" attaccato da qualche parte. Ma una partita come questa, tanto per come è iniziata quanto per come è finita (non solo nel senso del punteggio), darà certezze importanti sul percorso seguito e sulla direzione in cui andare. Dentro una partita come questa c'è un messaggio per "Museratti": è solo questione di tempo. 

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