Secondo il giornalista Ben Rothenberg, dopo la scoperta della positività al Covid-19, Sam Querrey avrebbe abbandonato San Pietroburgo violando le norme di sicurezza dell'ATP 500. L'ATP, senza fare il nome dello statunitense, parla di un'indagine per violazione del protocollo. La nota del torneo
di Alessandro Mastroluca | 15 ottobre 2020
Una storia da romanzo, una fuga in jet dalla Russia verso una destinazione ignota. Quella che racconta Ben Rothenberg, giornalista freelance che collabora di frequente con il New York Times, sembra la trama di un thriller di John Le Carré o di un film di James Bond. Al centro della storia, che potrebbe costargli una lunga squalifica, c'è lo statunitense Sam Querrey.
Numero 49 del mondo, il 33enne avrebbe dovuto giocare l'ATP 500 di San Pietroburgo ma si è cancellato dal torneo prima di scendere in campo contro la testa di serie numero 1 del tabellone, Denis Shapovalov. Querrey è risultato positivo al Covid-19.
A questo punto inizia il giallo, che ha come scenario iniziale uno degli hotel più lussuosi di San Pietroburgo, il Four Seasons, a due passi dall'Hermitage e dal castello Mikhailovsky. Un tempo dimora del Alexey Lobanov-Rostovsky, accoglie gli ospiti con due leoni di marmo scolpiti dall'italiano Paolo Triscorni e recentemente restaurati. Le decorazioni delle 183 camere, scrive il quotidiano britannico Telegraph, non sono casuali: blu e giallo per le stanze, turchese e oro con sfumature marroni per le suite. Qui la famiglia Querrey avrebbe dovuto trascorrere la quarantena di 14 giorni.
Secondo Rothenberg, però, Querrey avrebbe ricevuto una chiamata inattesa. Le autorità locali lo hanno avvisato che sarebbe stato visitato da un medico e, in presenza di sintomi, obbligatoriamente trasferito in ospedale.
"I Querrey, che stavano sperimentando quelli che ritenevano lievi sintomi, temevano il ricovero ospedaliero in Russia soprattutto dato che viaggiavano con il figlio piccolo dal quale non volevano essere potenzialmente separati in una nazione straniera" scrive il giornalista in uno dei post su Twitter in cui racchiude il racconto.
Il giocatore avrebbe così pagato un jet privato con cui farsi trasportare oltre i confini della Russia in una nazione vicina ma non meglio specificata.
La ricostruzione viene confermata da un tardivo quanto dettagliato comunicato pubblicato sul sito del torneo. Gli organizzatori spiegano che Querrey e i suoi familiari sono arrivati in città il 7 ottobre e risultati negativi al primo controllo. Il test dell'11 ottobre ha rivelato la positività. "Secondo il protocollo ATP e le regole del Rospotrebnadzor, il servizio nazionale di monitoraggio degli eventi di massa, la famiglia Querrey è stata isolata all'hotel “Four Seasons” hotel. Il Rospotrebnadzor - prosegue la nota - ha raccomandato agli organizzatori del torneo di isolare il giocatore e di verificare le condizioni sue e dei familiari. E' stata per questo organizzata la visita di un medico e di un pediatra della clinica privata Sogaz. I dottori hanno fatto due tentativi per controllare la famiglia Querrey ma il giocatore non ha mai aperto la porta: né il 12 ottobre, dicendo che il bambino dormiva, né il 13 nonostante un accordo pregresso".
Il protocollo prevede, spiegano gli organizzatori, che gli asintomatici vengano trasferiti in appartamenti privati descritti come "di prima classe", e cure ospedaliere in presenza di sintomi. Querrey avrebbe dovuto sottoporsi a un nuovo test in 15 ottobre ma, spiegano gli organizzatori, ha lasciato l'hotel "alle 5.45 della mattina del 13, come rivelano le telecamere di sicurezza dell'albergo senza informare la reception".
Senza fare nomi l'ATP, attraverso una breve nota della divisione Player Relations condivisa sui social dal giornalista John Wertheim, fa sapere di essere venuta a conoscenza di una "seria violazione del protocollo anti-Covid durante il torneo di San Pietroburgo. Aderire alle norme per la salute è decisivo perché si possano portare a termine i tornei in sicurezza - si legge -. Ricordiamo ai tennisti e ai membri dello staff che le violazioni del protocollo possono mettere a rischio l'operatività del torneo e avere ripercussioni sul resto del Tour".
L'ATP annuncia che sta prendendo la vicenda molto seriamente e comunica che è in corso un'indagine. Querrey figura ancora iscritto in altri eventi in calendario, compreso il Masters 1000 di Parigi Bercy. Ma se l'ATP dovesse ritenere il suo comportamento una "offesa grave", fa notare sempre su Twitter il giornalista britannico Tumaini Carayol del Guardian, potrebbe essere multato fino a 100 mila dollari e squalificato fino a tre anni.