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Alcaraz ferma anche Hurkacz, finale da record

Lo spagnolo è il quarto più giovane finalista in un Masters 1000. Sfiderà Casper Ruud. Comunque vada, sarà almeno numero 12 del mondo lunedì

di | 02 aprile 2022

Carlos Alcaraz ha fermato anche il campione in carica a Miami, Hubert Hurkacz. In una sfida conclusa senza break, lo spagnolo ha chiuso 7-6 (5) 7-6 (2). Ha recuperato da 3-5 nel primo tiebreak, salvato due set point nel secondo parziale, ed è diventato così a 18 anni e 333 giorni il quarto più giovane finalista in un Masters 1000 dopo Michael Chang (18 anni e 157 giorni in Canada nel 1990), Rafa Nadal (18 anni e 304 giorni a Miami 2005) e Richard Gasquet (18 anni e 331 giorni ad Amburgo 2005).

Lo spagnolo ha dedicato la vittoria al coach Juan Carlos Ferrero. L'ex numero 1 del mondo non è potuto restare a Miami a seguirlo perché è dovuto tornare in Spagna per l'improvvisa morte del padre a 79 anni. E' lui l'Eduardo a cui si riferiva la dedica di Alcaraz sull'obiettivo della telecamera dopo la vittoria in semifinale su Miomir Kecmanovic.

Il successo su Hurkacz, che aveva vinto le ultime dieci partite giocate a Miami, è il sesto su 12 incontri contro Top 10 per il teenager spagnolo che ha raggiunto le 50 vittorie ATP prima di compiere 19 anni come non erano riusciti a fare Roger Federer e Novak Djokovic. Nadal, invece, ci era arrivato a 18 anni e 7 mesi, tre in meno dell'età attuale di Alcaraz, 

"E' un sogno" ha detto dopo la partita lo spagnolo, che battendo Casper Ruud in finale diventerebbe il vincitore più giovane nei 37 anni di storia del torneo. "Adoro giocare qui, il pubblico è incredibile. Affronterò la finale cercando di mascherare la tensione, proverò a far finta che sia un primo turno. Sarà un gran match".

La semifinale contro Hurkacz ha confermato le sue qualità. Il polacco ha chiuso il match con 23 vincenti a 22, ma ha pagato i 37 errori gratuiti. Nel corso della sfida, tutt'altro che monocorde, i due hanno provato 47 discese a rete, vincendo il 70% dei punti in queste occasioni. Alcaraz ha anche giocato ben sedici palle corte e variato la sua posizione in risposta rispetto ai match precedenti.

"All'inizio non riuscivo a rispondere al suo servizio" ha ammesso Alcaraz, che ha arretrato in maniera significativa la sua posizione, contando sulla sua velocità ed elasticità per rimettere presto i piedi in campo e prendere l'iniziativa, attaccando soprattutto il rovescio di Hurkacz.

Notevole anche il gesto di fair play di cui si è reso protagonista nel dodicesimo game del primo set. Alcaraz gioca una palla corta, Hurkacz ci arriva ma il giudice di sedia assegna il punto ad Alcaraz: secondo lui il polacco avrebbe raggiunto la palla dopo il secondo rimbalzo. Il polacco protesta, l'arbitro non cambia idea. Alcaraz, a fondo campo, interviene e chiede all'arbitro di far ripetere il punto. Applausi, di Hurkacz e di tutto lo stadio.

"E' incredibile come riesce a giocare, vista l'età che ha. Ha una grande carriera davanti a sé" ha detto il polacco. Grazie alla finale al Miami Open Alcaraz, che ha vinto 22 delle 24 partite giocate dalle Intesa Sanpaolo Next Gen Finals ad oggi, salirà almeno al numero 12 del mondo. Sarà numero 11 se dovesse conquistare il titolo. La Top 10 è solo questione di tempo.

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