Per tradizione la superficie più ostica per i giocatori italiani è l'erba. Nella storia Open sono soltanto 6 le affermazioni firmate da appena 3 giocatori: Andreas Seppi, Lorenzo Sonego e Matteo Berrettini.
di Luca Marianantoni | 16 giugno 2023
Tra tutte le superfici l'erba è di sicuro quella più avara di soddisfazione per i tennisti italiani. Nell'Era Open i i nostri giocatori sono riusciti a vincere 82 tornei: di questi 55 sulla terra battuta all'aperto, 13 sul veloce indoor, 8 sul cemento all'aperto e appena 6 sull'erba.
Sul verde solo tre tennisti sono riusciti ad alzare al cielo il trofeo. Il primo in assoluto è stato Andreas Seppi che il 19 giugno 2011 vinse una drammatica finale a Eastbourne battendo il serbo Janko Tipsarevic, costretto quest'ultimo al ritiro sotto 76 36 53.
Per trovare il secondo successo bisogna aspettare otto anni e la maturazione di Matteo Berrettini che trionfa a Stoccarda in finale sul canadese Felix Auger-Aliassime superato per 64 76.
Due settimane dopo, di sabato e alla vigilia dell'inizio del Roland Garros, sulla inusuale erba turca di Antalya Lorenzo Sonego ottiene il primo titolo della carriera piegando in finale il serbo Miomir Kecmanovic per 67 76 61.
Gli ultimi tre centri portano tutti la firma di Matteo Berrettini che ha vinto al Queen's il 20 giugno 2021 battendo in finale Cameron Norrie per 64 67 63, Stoccarda il 12 giugno 2022 superando in finale Andy Murray per 64 57 63 e il 19 giugno 2022 per la seconda volta consecutiva il Queen's annientando il serbo Filip Krajinovic per 75 64.
Nel cammino verso questi 6 centri, solo Matteo Berrettini è riuscito a battere un giocatore top 10. A Stoccarda 2019, quando Matteo era numero 30 del mondo, l'azzurro superò agli ottavi di finale il russo Karen Khachanov che era numero 9 del mondo e seconda testa di serie del torneo.
Tuttavia non va certo dimenticato che al di là dei successi ottenuti da Nicola Pietrangeli e Adriano Panatta al Roland Garros nel 1959, 1960 e 1976, il più importante risultato azzurro negli Slam fuori dalla terra è sicuramente la finale di Matteo Berrettini a Wimbledon 2021. In quelle due storiche settimane Matteo superò Guido Pella al primo turno per 64 36 64 60, Botic Van de Zandschulp al secondo per 63 64 76 (9 palle break salvate su 9), Aljaz Bedene al terzo per 64 64 64, Ilya Ivashka agli ottavi per 64 63 61, Felix Auger-Aliassime ai quarti per 63 57 75 63 e Hubert Hurkacz in semifinale per 63 60 67 64, prima di arrendersi in finale al serbo Novak Djokovic oper 67 64 64 63.
Nel femminile invece le vittorie sono appena due ed entrambe centrate sull'era di 's-Hertogenbosch: nel 2011 da Roberta Vinci che superò Jelena Dokic per 67 63 75 e nel 2015 da Camila Giorgi che ebbe la meglio di Belinda Bencic per 75 63.
Infine uno sguardo a quanto fatto dall'Italia in Coppa Davis sull'erba. Gli azzurri sull'erba hanno giocato 24 sfide, 16 fuori casa e 8 in campo neutro nelle semifinali o nelle finali interzone. Il bilancio dell'Italia sul verde è di 11 vittorie e 13 sconfitte. La prima vittoria sull'erba risale al 1928 quando a Felixstowe gli azzurri superano la Gran Bretagna per 4-1 nella semifinale europea e l'ultima sfida invece è stata quella di Calcutta del 2019 contro l'India nel primo turno del Gruppo Mondiale vinta dall'Italia per 3-1 grazie ai due punti di Seppi e al punto di Berrettini al debutto assoluto.