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Eventi internazionali

Negli Itf a casa Nadal spunta il cugino di Rafa

Il cognome del 16enne Joan tradisce la parentela con il campione da 20 Slam. Si tratta del figlio di Toni, che proprio questa settimana ha fatto il suo esordio internazionale nel torneo da 15 mila dollari sul cemento dell'Academy di Manacor. Non è mancino, come è stato scritto, bensì destrorso. E col tennis, per ora, si vuole solo divertire

di | 10 gennaio 2021

Joan Nadal (a destra) è il figlio 16enne di Toni

Joan Nadal (a destra) è il figlio 16enne di Toni

L'Academy di Manacor è casa Nadal, questo è risaputo. Ma è talmente tanto casa, per la famiglia del campione da 20 Slam, che a giocare il primo Itf del 2021 sui campi in cemento della località delle Baleari si è presentato pure... il cugino di Rafa. Ebbene sì: lui di nome fa Joan, e accanto al cognome che sta facendo la storia del tennis, come da tradizione iberica ne affianca un altro, Vives, quello della madre. Joan è il figlio 16enne di Toni, per tutti 'zio Toni', il coach che ha costruito il modello Nadal insegnando a Rafael i fondamenti del gioco e accompagnandolo da professionista sui campi di tutto il mondo, prima dell'avvicendamento in panchina con Carlos Moya.

Il piccolo di famiglia era al suo esordio assoluto nel Tour dei pro, e ha ceduto al 20enne turco Kuzey Cekirge (1312 Atp) per 6-1 6-3. Anche tirando in ballo il circuito Juniores, tuttavia, Joan può vantare soltanto un'altra presenza, sempre a Manacor nel grado 3 giocato lo scorso febbraio. E pure in quel caso, curiosamente, perdendo all'esordio con il medesimo risultato: 6-1 6-3.

A unire Rafa e Joan non c'è nemmeno la mano dominante, la destra per il secondo. Il punto di contatto resta dunque soltanto che ad avviarli verso la racchetta è stato sempre zio (o papà) Toni, del quale peraltro non si ricordano dichiarazioni ufficiali in merito al discendente diretto. Meglio così, in fondo, considerata la pressione che quel nome gli farà piovere addosso. Per rendersene conto è bastato, in questo senso, leggere un po' di commenti e di articoli apparsi questa settimana, nel quale Joan veniva già indicato erroneamente come mancino, forse inconsciamente per avvicinarlo almeno un po' al parente più famoso.

La verità è che per lui, al momento, il tennis sembra un puro divertimento. E, per inciso, non ci sarebbe nulla di male se restasse tale per tutto il resto della sua vita. Joan peraltro ha un fratello, Toni (17 anni), che non ha ancora fatto il suo esordio da pro ma che ha giocato spesso (da under) degli accesi derby di casa Nadal. C'è poco da sorprendersi del fatto che i figli di Toni (e cugini di primo grado di Rafael) si mettano a giocare a tennis e magari provino pure a fare qualche esperienza nel Tour. La vera sorpresa sarebbe scoprire che sono dotati pure loro di una certa quantità di talento. E in questo solo il tempo ci saprà dare una risposta.

Intanto l'Academy di Manacor continua nelle prossime settimana a mandare in scena altri appuntamenti del circuito Itf, sia in campo maschile, sia tra le donne. Gli uomini giocheranno questa settimana un altro 15 mila dollari sul cemento, mentre le ragazze entreranno in scena a partire dal 18 gennaio con tre appuntamenti di fila. Con le azzurre Lucrezia Stefanini, Tatiana Pieri e Lisa Pigato presenti nelle entry list.

La Nadal Academy vanta campi in terra e in duro, ma per queste prime settimane dell'anno si è deciso di dare spazio al cemento, accontentando così tutti coloro che volevano provare a conquistare qualche punto sul veloce, assecondando dunque la tradizione del Tour maggiore. Il torneo di apertura non è stato fortunatissimo, avendo scontato delle pessime condizioni meteo, piuttosto inusuali per le Baleari, persino nel mese di gennaio. Ma l'iniziativa merita attenzione perché, in perfetto stile Nadal, è pensata soprattutto per i giovani, per dare a chi comincia la chance di farsi le ossa. Sulla falsariga - ma in piccolo - di quello che in Italia si sta facendo al Forte Village di Santa Margherita di Pula.

Joan è il figlio 16enne di Toni, lo zio-coach di Rafa che ha portato il campione iberico a entrare nella leggenda. 

La Rafa Nadal Tennis Academy di Maiorca è solo una delle ultime realtà nate sulla scia della tradizione di grandi accademie all'avanguardia in Europa

Manacor non è dunque solo la base di Rafael e il punto di incontro fra Nadal e i tanti pro che ogni anno vengono ad allenarsi con lui (di recente, anche il piemontese Lorenzo Sonego). È anche – e ci sarebbe da dire soprattutto, visto il progetto faraonico messo in piedi – il punto di riferimento per coloro che in Spagna vogliono intraprendere il difficile cammino del professionismo.

Un riferimento che peraltro travalica i confini iberici e pure europei, se pensiamo che due delle promesse più importanti che fanno base a Maiorca arrivano dalla Giordania (il 18enne Abedallah Shelbayh, lui sì mancino come Rafa) e dalle Filippine (la 15enne Alexandra Eala, pure lei mancina). In tutto questo, i tornei sono un momento di test, di confronto, per capire se la direzione è quella corretta.

Gli Itf certo, ma pure i Challenger: sfruttando uno dei pochi centrali al mondo con tribune fisse, l'Academy ha ospitato nel 2018 e nel 2019 le prime due edizioni del Rafa Nadal Open, evento da 43 mila euro di montepremi che ha premiato all'esordio l'australiano Bernard Tomic e due anni fa il finlandese Ruusuvuori, con il veneto Matteo Viola finalista e Andy Murray come star della settimana. La pandemia ha cancellato l'edizione del 2020, ma non ha cancellato la voglia di tennis nell'isola che come nessun'altra al mondo ha cambiato la storia del nostro sport.

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