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Capitan Volandri: "Orgoglioso del gruppo". Le parole degli azzurri dopo il match

Una partita giocata anche per il Doc Parra, in memoria di una persona che ha dato tanto alla Nazionale. "Non siamo stati fortunati - ha spiegato il capitano - ma abbiamo dato tutto. Abbiamo messo il primo mattoncino di un percorso che si farà sempre più importante nei prossimi anni"

30 novembre 2021

Davis Cup Finals: tutto l'entusiasmo del capitano azzurro Filippo Volandri (foto Sposito)

Davis Cup Finals: tutto l'entusiasmo del capitano azzurro Filippo Volandri (foto Sposito)

Nel ricordo del Doc Parra, con l'orgoglio di chi ha dato tutto, malgrado la sconfitta. L'Italia esce ai quarti della Coppa Davis 2021, ma si tratta comunque di una prestazione importante. Lo rimarca più volte il capitano, Filippo Volandri, nella conferenza stampa post-match.

"Sì, sono orgoglioso del mio team, perché i ragazzi hanno dato tutto. Abbiamo provato a vincerla, al termine di una settimana difficile. Abbiamo perso anche il nostro dottore oggi, e questo colpo durissimo non è stato facile da assorbire".

“Tutte le squadre che abbiamo trovato questa settimana a Torino hanno un doppio eccezionale. Compresi i croati, che sono addirittura numeri 1 al mondo. Per cercare di essere tranquilli dovevamo portare a casa entrambi i singolari, e questo inevitabilmente creava tensione. Proprio questo è accaduto a Lorenzo Sonego. Nel terzo set ha sentito il dovere di vincere la partita, ma questo è quello che succede in Davis. La sua miglior partita è stata quella con Opelka. Contro Gojo si pensava che fosse più sereno, e in effetti ha avuto una grande reazione, nel secondo set. Purtroppo non è bastato”.

Lorenzo ha giocato molto bene nell'ultima parte di stagione, anche quando ha perso. Anche nella partita con Mejia aveva solo gestito male le emozioni nel primo set. Non ho mai avuto nessun dubbio su di lui, perché quando viene chiamato in causa dà sempre il massimo. Come prima esperienza da capitano, posso solo essere orgoglioso di tutti loro. Abbiamo messo un primo mattoncino di qualcosa di importante che costruiremo nel tempo”.

Fabio Fognini con Filippo Volandri (foto Sposito)

“La nostra è una squadra giovane - continua Volandri - con un percorso che è appena iniziato. La condivisione con i loro coach e le loro routine è importante. Io li prendo sotto la mia responsabilità un paio di settimane l'anno, e per il resto lavorano coi loro staff, per questo credo sia giusto coinvolgerli direttamente durante questa competizione".

"Abu Dhabi come prossima sede delle Finals di Davis? Bisognerà capire come funzionerà, al momento non lo sappiamo. Se dovessimo giocarla tutta lì sarebbe un peccato, a noi piace giocarla in casa o comunque dove c'è una squadra che coinvolge il pubblico".

"Il tema doppio merita un approfondimento: spesso le coppie di doppio si creano perché i giocatori vogliono fare il doppio insieme. Simone Bolelli, numero 9 del mondo nella specialità, non è mai stato disponibile e questo ha creato un altro problema dopo il forfait di Berrettini. Insomma, avremmo potuto avere un pizzico di fortuna in più”.

Davis Cup Finals: la soddisfazine di Filippo Volandri, la grinta di Jannik Sinner (foto Sposito)

JANNIK SINNER

“La Davis è diversa. Sono contento di fare parte di questo gruppo. Questa notte è stata più importante di un torneo individuale, anche se abbiamo perso. Abbiamo vissuto un momento difficile per la perdita del nostro Doc, e questo ha reso tutto ancora più complicato. Ma abbiamo dato tutto e non vedo l'ora di giocare di nuovo in Nazionale”.

“Ho imparato tante cose anche nelle ATP Finals, poi giocare la Davis è una sensazione particolare perché giochi per tutto il team, provi emozioni diverse. C'è più responsabilità e questo ti fa crescere. Il doppio lo devo ancora imparare, ma ho cercato di apprendere da Fabio, che ha tanta esperienza, come anche Simone. Mi ha fatto piacere stare nel team con loro, con tutti i compagni e con il capitano. Qui vinciamo come squadra e perdiamo come squadra”.

“I programmi? Dal torneo Sofia non mi fermo un giorno, dunque adesso andrò in vacanza. Il prossimo anno comincerò con l'ATP Cup, poi ovviamente gli Australian Open e quindi vedremo come impostare il resto della stagione”.

FABIO FOGNINI

“Il nostro Doc? Lo conoscevo da tanto, da quando ero giovane, e ho tanti bei ricordi di lui. Per me oggi è un giorno molto triste”.

“Non so dire nulla del futuro. Prima di tutto mi dovrò meritare di essere convocato, non so se giocherò con questi ragazzi perché il ricambio generazionale è già in corso e loro sono molto forti. Anche per me è stato un periodo molto intenso, per diversi motivi. Non ho idea del mio programma per la nuova stagione. Sto facendo fatica a giocare tante settimane di fila, cercherò di scegliere bene i tornei per non sprecare troppe energie”.

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